La
Cripta dell'Addolorata
Nel fianco destro della chiesa di San Pietro, per
una porta archivoltata con formelle in terracotta, si accede alla Cripta
dell'Addolorata. Questo è un ambiente molto antico, risalente al periodo
farfense, è a più navatelle divise da esili colonne in cotto e da robusti
pilastri che sorreggono volte a crociera. La cripta doveva essere interamente
affrescata; ne restano frammenti pregevoli: il primo a destra, attribuito a
Vittore Crivelli (1440-1501), rappresenta la Madonna dell'umiltà o del latte
attorniata da S. Pietro Apostolo e S. Agostino; il secondo attribuito a Vincenzo
Pagani (1490-1568) raffigurante la Madonna con Gesù tra S. Giuseppe e S.
Antonio di Padova, nella pareti laterali della nicchia S. Sebastiano trafitto da
frecce e S. Rocco; il terzo, di
autore ignoto, rappresenta la Madonna col Bambino, S. Sebastiano e S. Rocco.
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Ma
la Cripta, da considerarsi il cuore di Castignano, custodisce la Madre, amata e
onorata dai castignanesi con i nomi
di Desolata e Addolorata. La Pietà
è una statua in terracotta policroma, di arte nordica del sec. XV. La Madonna
è seduta nell'atto di sostenere sulle ginocchia e con la mano destra il corpo
del figlio. Il dolore della Madre è rudemente espresso dagli occhi stravolti,
dalle lacrime e dal volto inclinato verso destra. Il panneggio scende in
abbondanti pieghe studiatamente regolari a zigzag, di sapore gotico, mentre il
Cristo giace in forme rigide e realistiche, consuete agli scultori tedeschi.
La
festa si celebra la prima domenica di settembre
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