Primo quesito
Accesso non più limitato alle sole coppie sterili
COSA PREVEDE LA LEGGE
Larticolo 1 della legge spiega che il provvedimento è mirato a «favorire la
soluzione dei problemi riproduttivi derivanti dalla sterilità o dalla infertilità
umana». E, secondo un iter diagnostico-terapeutico improntato alla gradualità, indica
che il ricorso alla procreazione medicalmente assistita è consentito quando non vi siano
altri mezzi per rimuovere tali problemi (articolo 4). Una volta deciso il ricorso alla
fecondazione artificiale, la legge prevede che le coppie vengano dettagliatamente
informate su «metodi, problemi bioetici e possibili effetti collaterali sanitari e
psicologici» delle tecniche, nonché dei «costi economici dellintera procedura».
Dopo essersi formati una volontà consapevole, i due partner devono esprimere un consenso
informato scritto, che può essere revocato «fino al momento della fecondazione
dellovulo», cioè fino al formarsi dellembrione. La legge, allarticolo
14, allo scopo di tutelare gli embrioni prodotti, prevede che ne venga prodotto un numero
utile a un unico e contemporaneo impianto e comunque non più di tre. Solo in caso di
«documentata causa di forza maggiore» relativa allo stato di salute della donna che
intervenga tra la fecondazione e limpianto, viene consentito di congelare
temporaneamente gli embrioni fino a che sia di nuovo possibile il trasferimento in utero.
COSA VUOLE CAMBIARE IL QUESITO
Il quesito numero 1 mira ad abolire il vincolo che per accedere alla procreazione
assistita le coppie debbano avere problemi di sterilità accertata. Viene inoltre
cancellato ogni principio di gradualità nel ricorso alle tecniche di fecondazione
artificiale. Viene abolito ogni limite alla produzione di embrioni e si dà la
possibilità di rifiutare qualunque impianto anche dopo la formazione degli embrioni.
COSA SUCCEDEREBBE SE VINCESSERO I SI'
Il quesito che mira ad abolire i limiti nellaccesso alle tecniche di fecondazione
artificiale e a facilitarne lutilizzo ha il chiaro scopo di volere solo soddisfare i
desideri degli adulti. Che per risolvere un problema di salute si faccia riferimento a un
percorso graduale di diagnosi e terapia dovrebbe essere ovvio in campo medico. Cancellando
il requisito della sterilità, inoltre, si punta a trasformare la fecondazione artificiale
da strumento per superare la sterilità a mezzo per dare un figlio a qualunque coppia. In
particolare permettendo la selezione eugenetica dei figli sani in caso di coppie
portatrici di malattie genetiche. Inoltre, abolire ogni limite al numero di embrioni da
produrre e ogni termine al «ripensamento» da parte delle coppie al loro utilizzo porta a
favorire la produzione di embrioni destinati a non essere utilizzati: lobiettivo è
infatti solo dare un figlio in braccio, trascurando tutti quelli che nella procedura
verranno sacrificati.
Secondo quesito
Così verrebbe cancellato ogni diritto del concepito
COSA PREVEDE LA LEGGE
La legge ha inserito tra le sue finalità, allarticolo 1, il riconoscimento dei
diritti di tutti i soggetti coinvolti, compreso il concepito. Vale a dire lembrione
prodotto con le tecniche di procreazione medicalmente assistita. Si tratta di
unaffermazione che intende dare una dignità allessere umano sin dal
concepimento, evitando di considerarlo un oggetto o un essere non ancora umano. E per dare
seguito a tale affermazione si vieta che lembrione venga trattato come una cosa,
congelandolo o facendone oggetto di sperimentazione. Per il resto il quesito referendario
numero 2 richiama gli stessi articoli della legge presi in esame dal quesito 1. Quindi si
riparte dal principio di trovare una soluzione dei problemi di sterilità e infertilità,
di accesso alle terapie (e alle tecniche di fecondazione artificiale) secondo un principio
di gradualità. Il consenso allintervento deve essere espresso in forma scritta e
solo fino al momento della fecondazione di un ovocita, cioè alla formazione
dellembrione. Infine la legge, proprio per tutelare il diritto a nascere di ogni
embrione, si prevede che non ne vengano prodotti più di tre comunque da trasferire
salvo casi di forza maggiore in un unico e contemporaneo impianto in utero.
COSA VUOL CAMBIARE IL QUESITO
Laspetto più significativo del quesito è proprio labolizione dei diritti del
concepito. Secondo coloro che hanno proposto il referendum, il riconoscimento
dellesistenza di diritti al concepito porterebbe a rimettere in discussione il
diritto ad abortire sancito dalla legge 194 del 1978. Inoltre si mira ad abolire il
vincolo che per accedere a queste tecniche le coppie debbano avere problemi di sterilità
accertata. Così come viene cancellato ogni principio di gradualità nella loro
applicazione. Abolito anche ogni limite alla produzione di embrioni e aperta la
possibilità di rifiutare qualunque impianto anche dopo la formazione degli embrioni.
COSA SUCCEDEREBBE SE VINCESSERO I SI'
Lembrione viene trasformato in un essere umano privo di qualsiasi diritto, in
particolare quello alla vita. Questo fatto, insieme allabolizione di ogni limite
nellaccesso alle tecniche di fecondazione artificiale, si traduce nel favorire solo
i desideri degli adulti, trasformati in «diritti». Come quello, inesistente, ad avere un
figlio sano. Infatti il quesito come il precedente abolisce il vincolo che
si punti a correggere situazioni di sterilità. In tal modo si dà possibilità di
utilizzare la fecondazione artificiale per una selezione eugenetica di figli privi di
malattie genetiche. Non richiedere una gradualità nellutilizzo delle tecniche
significa trascurare una seria ricerca scientifica delle cause della sterilità e favorire
chi propone subito alle coppie laccesso alle tecniche più costose di
fecondazione artificiale.
Terzo quesito
Per fare ricerca, permesso distruggere embrioni
COSA PREVEDE LA LEGGE
La legge, coerentemente col principio espresso allarticolo 1 di tutela dei diritti
del concepito, vieta, agli articoli 13 e 14, la sperimentazione sugli embrioni che non sia
volta a «finalità terapeutiche e diagnostiche volte alla tutela della salute e allo
sviluppo dellembrione stesso». Quindi viene vietata la produzione di embrioni umani
a fini di ricerca, così come ogni forma di selezione eugenetica o manipolazioni per
alterarne il patrimonio genetico, ogni intervento di clonazione, nonché la produzione di
ibridi tra gameti umani e gameti di specie diverse. Per cercare di garantire il diritto
alla vita dei concepiti, ne viene vietata la crioconservazione, che mette gli embrioni in
condizione di essere considerati «a disposizione», non solo per future gravidanze, ma
anche dei ricercatori.
COSA VUOLE CAMBIARE IL QUESITO
Il referendum si propone di abolire ogni divieto alla sperimentazione sugli embrioni. In
particolare viene negata la necessità di effettuare ricerche solo a beneficio
dellembrione su cui si opera. Viene consentita la crioconservazione degli embrioni
e, soprattutto, viene permessa la clonazione «mediante trasferimento di nucleo». Lo
scopo dichiarato è quello di permettere di effettuare ricerche con le cellule staminali
embrionali, attraverso la cosiddetta «clonazione terapeutica». Con questa tecnica,
alcuni sperano di trovare terapie per gravi malattie producendo cellule sane con lo stesso
patrimonio genetico del malato da curare: ma il prezzo da pagare è la distruzione di
embrioni.
COSA SUCCEDEREBBE SE VINCESSERO I SÌ
Lembrione verrebbe considerato, di fatto, semplice materiale biologico nelle mani
degli scienziati e dei tecnici di laboratorio. Verrebbe tolto infatti ogni divieto alle
sperimentazioni sugli embrioni, nella speranza di sviluppare terapie utili per
luomo, ma sovvertendo ogni criterio che dovrebbe regolare la ricerca: cioè prima
esperimenti su animali. In particolare verrebbe riammesso il congelamento degli embrioni,
che li rende disponibili oltre che per eventuali successivi impianti in utero
anche per la ricerca scientifica «tout court». Sarebbe anche possibile la
clonazione umana mediante trasferimento di nucleo. In questo modo si permette la
produzione di embrioni in laboratorio per trarne cellule staminali. La grancassa mediatica
ribadisce a ogni piè sospinto che ci sono milioni di malati in attesa delle terapie con
le cellule staminali embrionali. In realtà, le terapie presentate sono solo
unipotesi non convalidata da dati scientifici. Inoltre, sia il numero dei malati,
sia il tempo necessario per ottenere cure, sono dati imprecisabili. E nonostante venga
sostenuto che non è nelle intenzioni, labolizione del divieto di clonazione non
renderebbe più perseguibile nemmeno chi mira alla clonazione a scopo riproduttivo, cioè
a far nascere bambini fotocopia.
Quarto quesito
Lo Stato fa nascere figli con un genitore anonimo
COSA PREVEDE LA LEGGE
La legge consente di utilizzare nelle pratiche di fecondazione artificiale solo tecniche
di tipo omologo, cioè con gameti (ovociti e spermatozoi) prelevati ai due partner che
vogliono avere il figlio. Questa è infatti una misura che intende tutelare il diritto del
nascituro ad avere una famiglia con due genitori noti. Il divieto si accompagna a sanzioni
nei confronti di coloro che esercitano una professione sanitaria (medici, infermieri,
eccetera) che, in contrasto con il dettato della legge, utilizzino tecniche di tipo
eterologo: sia pecuniaria, sia di sospensione dallesercizio professionale.
COSA VUOL CAMBIARE IL QUESITO
Il referendum si propone di abolire il divieto di fecondazione eterologa. E,
conseguentemente, le sanzioni che sono legate a chi trasgredisse a tale disposizione. La
motivazione è esclusivamente «utilitaristica», cioè per ampliare il campo delle
possibilità di trattamento per coloro ai quali le tecniche più tradizionali si
dimostrano insufficienti o impossibili da impiegare.
COSA SUCCEDEREBBE SE VINCESSERO I SÌ
Se vincessero i sì al referendum, lo Stato si assumerebbe la responsabilità di far
nascere bambini che hanno solo un genitore biologico tra i due componenti della coppia.
Cosa quanto mai singolare in unepoca in cui la ricerca scientifica ci mostra ogni
giorno che passa limportanza della conoscenza del proprio patrimonio genetico. La
legge andrebbe modificata o integrata in altre parti. In particolare dovrebbe essere
chiarito se chi cede (solitamente a pagamento, contrariamente allabitudine di
chiamarlo donatore) i propri gameti possa restare anonimo, o debba essere individuabile
dal figlio biologico, sia per eventuali necessità di salute, sia per coloro che
cresciuti desiderassero conoscere i propri genitori (fatto ampiamente riconosciuto
dagli studi di psicologia, ma che anche solo il buon senso rende comprensibile). Dovrebbe
anche essere noto lutilizzo dei gameti di ciascun donatore, per escludere
leventualità remota ma non impossibile di incesti tra i discendenti
di uno stesso genitore. Sono tutti problemi che si sono posti allattenzione dei
legislatori anche in altre nazioni (per esempio Gran Bretagna e Svezia), dove da più
lungo tempo leterologa è stata ammessa. E la soluzione che viene sempre più
adottata è quella di rendere individuabile chi dona i propri gameti. Questo fatto ha
solitamente fatto calare drasticamente il numero dei donatori.