CHIESA DI SANTA MARINA
La chiesa di Santa Marina veniva visitata ogni anno il 17 luglio, giorno della ricorrenza
della santa, dal doge e dalla Signoria in ricordo della riconquista nel 1509
della città di Padova dopo i disastri iniziali conseguenti alla Lega di
Cambrai.
All'interno della chiesa, soppressa
nel 1805 e demolita completamente quattordici anni dopo, erano stati sepolti i
due dogi Michele Steno e Nicolò
Marcello, morti rispettivamente nel 1413 e nel 1474.
Il monumento del Marcello, una
delle opere rinascimentali più apprezzate di Pietro Lombardo, è ora conservato
nella chiesa dei Santi Giovanni e Paolo.
Per un certo
periodo prima della distruzione, l'aula della chiesa fu adibita ad
osteria e come annota il Cicogna nei suoi manoscritti « ... ove prima si
celebravano i divini offizi », si sentivano i
camerieri gridare le ordinazioni facendo riferimento all'ubicazione dei
vecchi altari, «un bocal ala Madonna! un bocal al Santissimo ».
L'edificio venne
fondato nella prima metà dell'XI secolo e dedicato inizialmente ai Santi
Liberale e Alessio.
Il cambiamento di denominazione
avvenne soltanto nel 1231 quando il corpo di Santa
Marina, giunto in quell'anno a Venezia da
Costantinopoli, fu composto nell'altar maggiore.
Non risulta
da documenti né da cronache che la struttura originaria della chiesa abbia mai
subito una completa e totale demolizione per far posto ad una
Risulta al
contrario che nei vari secoli, in particolare in epoca gotica e soprattutto
tra il Seicento e il Settecento, furono eseguiti una serie di parziali
interventi di restauro e di ristrutturazione, di rinnovo degli elementi
architettonici decorativi e degli arredi tra cui gli altari laterali e l'altar
maggiore.
Un lavorio continuo che se non
arrivò a trasformare lo schema planimetrico originario a tre navate, ne alterò profondamente l'aspetto sia all'interno che
all'esterno.
L'edificio sorgeva praticamente isolato, tra il campo omonimo a cui rivolgeva
la parte absidale, uno slargo laterale detto ancora oggi «della chiesa» e la
calle del Fruttarol che finiva sul rio di Santa
Marina.
Su
quest'ultima calle, sufficientemente larga da svolgere la funzione di
sagrato, prospettava la facciata principale che all'inizio del XVI secolo,
nella pianta del de' Barbari, appariva preceduta da
un portico eretto molto probabilmente nel Trecento.
Sul fianco sinistro, tra la
chiesa e la fascia edilizia prospiciente il canale, si ergeva il
Il corpo della Santa era stato trasportato nella chiesa parrocchiale di S. Maria Formosa e provvisoriamente relegato in un armadio della Sacristia. Fu verso il 1840 che gli venne dedicato l’attuale altare, posto sulla sinistra della porta d’ingresso principale e dove fu riposto. La pala d’altare, raffigurante la Santa, fu dipinta da Lattanzio Querela.