COME ELUANA – UNA
TESTIMONIANZA
Ilsussidiario.net ha raggiunto Randolph (Randy) Richardson la cui figlia Lauren
nell’agosto del 2006, a seguito di una overdose, ha subito un serio danno
cerebrale in conseguenza del quale è stato diagnosticato uno stato vegetativo
permanente. La ragazza, incinta, ha portato a termine la gravidanza ed Ember Grace è oggi una bambina
sanissima. Randy e la moglie Edith sono
divorziati e questa tragedia li vede su due fronti opposti, perché Edith,
seguendo il parere dei medici (col supporto di una sentenza del tribunale)
vorrebbe sospendere l’alimentazione e l’idratazione, mentre Randy
vi si oppone. Nel novembre scorso accade quanto sperato da molti: entrambi i
genitori sono d’accordo, la vita di Lauren è degna di
essere vissuta e nessuno le deve “staccare la spina”. Quando Edith lo dice a Lauren, la ragazza si mette a piangere.Randy ha accettato di raccontare la sua
esperienza, dedicandola "A quelli che hanno compassione per la vita".
Mi chiamo Randy Richardson e sono il padre di Lauren
Richardson. Con la mia famiglia e mia figlia combattiamo da due anni una battaglia legale per il diritto
alla vita. In questa causa vi sono molti errori e mancanze. Il tribunale e la
società non hanno saputo rendersi conto dell’amore e della compassione
necessari per aiutare la guarigione di mia figlia.
Nella
prima fase del processo il tribunale e i dottori hanno stabilito il valore e la
qualità della vita di mia figlia. I dottori hanno fatto affermazioni decise
sull’impossibilità della guarigione e hanno chiesto di sospendere cure, cibo e
acqua. A questo momento, Lauren ha superato tutti gli
ostacoli che i medici ritenevano impossibile superare. Per i miglioramenti
nelle condizioni di Lauren rendo merito a Dio e al
tempo che abbiamo guadagnato nel discutere la causa.
Ciò è diventato parte del problema. Il tribunale e gli altri coinvolti hanno
cercato di muoversi rapidamente e ridurre il tempo che è necessario invece per
il ricupero: mia figlia ha solo bisogno di tempo e amore per guarire. Rendiamo gloria
a Dio per l’attuale e per la futura condizione di Lauren.
La
parte triste di tutto questo è quando le acque si
calmano e si ha il tempo di considerare che la vita in sé è il dono più
prezioso. È Dio che determina il destino di ogni
persona sulla terra e noi non dobbiamo abbandonare chi è nel bisogno, nel
bisogno di amore e compassione. Si devono trattare gli altri
come noi vorremmo essere trattati. Essere gentile verso qualcuno non ci
ha mai danneggiato. Aiutare chi è in difficoltà arricchisce noi e chi ci sta
attorno. L’amore è una cosa splendida, è qualcosa che possiamo condividere e
non ci costa nulla. Mi sono stati sottoposti alcuni punti che vorrei
condividere con chi legge.
Ho
riflettuto parecchio prima di scrivere queste parole. I miei pensieri erano per
il padre di Eluana. Non
tocca a lui dare o togliere la vita. Io credo in Dio e credo non tocchi a noi
dare giudizi o prendere decisioni sulla vita di un’altra persona. Eluana non ha deciso di diventare disabile o di essere
nelle condizioni in cui è adesso.
Io
credo che mia figlia Lauren sia un dono e una vera
benedizione per me e la mia famiglia. Saremmo perduti per sempre se non dessimo
a lei, e a noi stessi, una possibilità di vivere fino in fondo la sua vita con
tutto l’amore e l’assistenza possibili. La decisione di togliere la vita a un’altra persona rimarrà per sempre nella propria vita e
credo che ci si pentirà fortemente di tale decisione. Come padri si cerca di fare il meglio per i nostri figli.
So
che anche il padre di Eluana
sta cercando di decidere cosa è meglio per lei, ma deve comprendere che il suo
amore è condiviso da tutti quelli che sono venuti in contatto con lei. Deve
permettere ad altri di aiutare, assistere e amare Eluana
per la persona che è. Piena di vita e amore pur nel suo particolare modo. Non
intendo assolutamente mostrare mancanza di rispetto per il padre di Eluana, ma Eluana
è viva e vi sono persone disposte a prendersi cura di lei. Che
cosa si danneggia lasciando vivere sua figlia?
Ringrazio
Dio per ogni giorno che Lauren è qui con noi. La vera
storia sulla nostra situazione non è stata ancora raccontata. È molto triste
ciò che è successo a Lauren e ad altre come lei. Le
persone hanno bisogno di vivere con l’amore e la compassione, non con la paura
o la pietà. Perché ci deve sempre essere gente così
disposta a lanciare la prima pietra?
La vita di Lauren prima
dell’incidente
Lauren era una ragazza molto tranquilla. Ha cominciato a non
prendere decisioni giuste dopo aver incontrato il suo fidanzato. Era una
ragazza molto indipendente e con la voglia di impegnarsi per raggiungere i suoi
obiettivi. Dopo l’incidente, Lauren ha avuto e ha
bisogno del nostro aiuto e sostegno per arrivare a uno
stadio in cui possa essere autosufficiente. Io non so quando
il suo recupero sarà completato, ma dobbiamo tentare. Questo è quanto fanno i
genitori. Non è facile essere genitori.
Come la situazione di Lauren ha
influenzato il rapporto nella mia famiglia
La
madre di Lauren e io siamo
stati divorziati per circa vent’anni, mantenendo
buone relazioni fino a quando i medici dell’ospedale hanno convinto la madre di
Lauren che non vi era assolutamente più alcuna
speranza per Lauren. Un giorno il mondo saprà che
tutto quanto detto dai medici si è rivelato sbagliato.
La
madre di Lauren volle comunque
fare un tentativo e cominciò a far regolarmente visita a Lauren.
Iniziò così a vedere dei cambiamenti, cambiamenti che
volevano dire che Lauren meritava una possibilità. È
molto importante ricordare che occorre essere presenti e attivi nella vita di
una persona per stimolare le sue capacità di ripresa. Se
una persona è lasciata sola, senza amore e assistenza, non potrà mai
riprendersi, ma appassirà come un fiore senza luce e senza acqua.
Tutte
le persone per esistere hanno bisogno di amore,
rifugio, cibo e acqua. Per aiutare qualcuno a riprendersi ci vuole di più: ci vuole moltissimo amore e tanta compassione e, con il tempo,
si possono vedere i risultati. Non si potrà vedere nessun risultato, però, se
neppure si prova.
Cosa direbbe Lauren
oggi
Oggi
sappiamo che Lauren reagisce emotivamente
quando si parla in sua presenza di certi argomenti. Ne sono certo, Lauren vorrebbe ringraziare ogni
persona che ha speso tempo per assistere lei e la sua bambina. Potrebbe anche
raccontare del dolore e della sofferenza provocati da un sistema giudiziario
che ha cercato di prendere il controllo della sua vita per spegnerla. E, soprattutto, Lauren vorrebbe
ringraziare sua madre per non averla abbandonata. È per il tempo e la
compassione che sua madre ha dedicato a Lauren e alla
sua bambina che tutto ciò è ora possibile.
Solo ora noi siamo in grado di aiutare Lauren.
Il tribunale ha sospeso il trattamento e la terapia di Lauren,
ha messo in isolamento il nostro caso e non permetterebbe
di raccontare la nostra storia. Così prego che Lauren
abbia molto da dire, prima che tutto sia finito.
Che cosa significa per me speranza
Speranza
è ciò che non si trova negli ospedali. Speranza è una cosa di cui le infermiere
non potevano parlare. Così è diventata “falsa speranza”. La speranza è quello
di cui ha bisogno una famiglia in un periodo difficile. Come genitori, si spera
che il proprio figlio possa essere fortunato e avere
una vita migliore della propria.
Solo
Dio sa ciò che il futuro riserva a ciascuno di noi. Se
vogliamo essere onesti, senza la speranza, per un mondo migliore, per la pace,
per una buona salute, per ognuno dei nostri sogni, quale sarebbe la ragione per
vivere? Quale scopo avrebbe senza speranza, specialmente negli altri uomini?
Speranza, un desiderio di pace che sgorga dal cuore.
Il mio rapporto con la religione
Sono
una persona religiosa, ma non mi sono mai reso conto di cosa questo avrebbe
significato fino a che non è scoppiato il caso di mia figlia.
Quando
l’ospedale scoprì che Lauren era una donatrice di organi, mi fu continuamente chiesto di sospendere le cure
per “staccarla”. Una domanda, questa, che ho dovuto
affrontare quotidianamente. Mi veniva detto che
era crudele tenere Lauren in quelle condizioni, che
la figlia che avevo conosciuto un tempo non era più con noi. Che
era una vergogna tenere Lauren in quel doloroso
stato.
Ci
veniva anche detto che Lauren non sarebbe arrivata
alla fine della giornata. Passai un periodo terribile cercando di capire perché
eravamo lì a vivere ora per ora, giorno per giorno, e
che avremmo dovuto rinunciare a Lauren. A questo
punto feci una dichiarazione che sarebbe diventata un
grosso problema in tribunale: “Lasciamo che Dio sia Dio e io farò del mio
meglio per essere suo padre”, dissi che sarei stato lì per aiutare in tutti i
modi. Sentii che non potevo prendere la decisione di far finire la vita di mia
figlia. Sarebbe stato il più grande peso che avrei
portato per il resto della mia vita. Io amo mia figlia e ho fiducia in Dio. Il
tribunale e i medici dissero che ero un illuso e che non volevo vedere la
realtà. La realtà è che Lauren sta facendo notevoli
progressi e che le affermazioni dei medici sulle possibilità di Lauren erano sbagliate.
Cosa vorrei dire al padre di Eluana?
Gli
dimostrerei il mio più grande rispetto per aver
aiutato sua figlia lungo tutti questi anni e potrei dirgli che “sono uno dei
pochi che sa quello che sta passando”. Vorrei condividere con lui la mia storia
personale con mia figlia e l’amore che ha portato a
tante persone. Non voglio esprimere condanne, ma fargli sapere che c’è una luce
in fondo al tunnel, una luce che risplende d’amore: Eluana, sua figlia.
(Randy Richardson)