Torno a casa...

Il saluto di don Douglas.

L’incontro tra amici comporta uno scambio di doni. L’amicizia rappresenta realmente l’espressione più nobile dell’amore ed è possibile unicamente con un essere umano. Infatti, solo tra persone può regnare l’amicizia. Questo rapporto è profondo tra persone che si vogliono molto bene in modo spontaneo e nel senso più reale. Da un altro punto di vista un essere umano può sviluppare l’amicizia con Dio che viene rivelato attraverso il Suo Figlio Gesù.
Così siamo i suoi amici seguendo il suo comandamento dell’amore, "che vi amiate gli uni gli altri; come vi ho amato voi" (Gv 13,34).Cristo incontrandoci ci arricchisce. In Lui, dunque, siamo stati chiamati ed arricchiti dalla sua amicizia. Sì tratta di scoprire queste ricchezze ogni giorno; valutarle per ciò che sono; adoperarle saggiamente e santamente. Saremmo veramente miserabili se, possedendo immersi tesori li sottovalutassimo e li lasciassimo inerti.
La ricchezza di cui Gesù ci ha fatto e ci fa dono ogni giorno è essere veri amici. Essere donne e uomini che vivranno la loro propria testimonianza del vangelo. Questa è la mia esperienza che ho vissuto da cinque anni da quando mi sono trovato nel vostro paese e soprattutto nella vostra comunità. Era l’8 settembre 1994 quando arrivai a Roma per approfondire i miei studi dopo 4 anni come Rettore maggiore nel seminario di San Giuseppe a Nairobi.
Durante il mio soggiorno in Italia ci siamo conosciuti con tante persone che mi hanno voluto molto bene. La mia prima amicizia fu con i salesiani di Bra dove don Franco Gribaudo era direttore, e ora viene sempre fra voi ogni domenica nella vostra parrocchia per dare una mano al vostro parrocco don Giancarlo. E come dicono gli africani; "l’amicizia cresce come crescono gli alberi". In questi anni mi sono trovato a crescere sia dal punto di vista intellettuale che sociale.
Così studiando a Roma era un dono per me aver gli amici che mi hanno dato l’appoggio e gli incoraggiamenti dall’inizio alle fine dei miei studi. Dietro tutto quello che ho fatto c’era un sacerdote, un laico e tanti amici come voi. E poi studiando vari problemi morali della gioventù e chiedendomi come poterli aiutare mi sono rivolto ai ragazzi stessi che mi hanno soprannominato "Don cioccolatino". Adesso mi rendo conto che vedendo tanti ragazzi così bravi, sempre pronti a imparare e che mi vogliono tanto bene, posso concludere che hanno imparato questi valori morali non da soli, ma dai loro genitori.
La mia esperienza nella vostra parrocchia è stata veramente di amicizia. È stato per me una grande gioia essere fra voi. Il vostro parroco Don Giancarlo mi ha considerato come un fratello. Così mi sono trovato non è come un straniero ma come un amico. Grazie alla vostra comunità così accogliente. Adesso vi lascio per sempre con la stessa amicizia.
Non voglio dirvi addio ma dico arrivederci con la speranza che un giorno verrò a trovarvi. Tanti mi chiedono dove vai? È vero, ritorno in Kenya. Ritorno nella mia diocesi di Meru, per offrire gli stessi servizi che ho fatto tra voi. Lavorerò vicino a casa mia e spero che, dopo le Messe della domenica, potrò andare a trovare la mia famiglia che mi è mancata in questi cinque anni. Quale sarà il mio incarico nella mia diocesi? Fino adesso non è stato stabilito, ma mi dicono ufficiosamente che sono chiamato a lavorare come archivista diocesano e forse come parroco o ritornerò a insegnare nel seminario.
Comunque sia, dopo cinque anni di approfondimento dei miei studi sono disposto a continuare la mia testimonianza del vangelo nei villaggi con umiltà e amicizia. Alla fine, l’8 dicembre 1999 sta alla porte. E’ la festa della nostra Madonna Maria Immacolata, la festa della comunità Carmagnolese. Vi auguro buona festa. L’intercessione dell’Immacolata vi aiuti a rinnovare la vostra amicizia con Dio e con i fratelli verso il grande Giubileo della nascita bimillenaria di Cristo Salvatore aprendo il vostro cuore al Cristo Gesù, sorgente dell’amicizia.
A tutti voi cari amici sono grato di tutto quanto.

Don Douglas Mwija