Storia

La costruzione della chiesa risale al XV secolo, nella Carmagnola dei Marchesi di Saluzzo, importante fortezza militare e ricca cittadina con istituzioni di rilievo quali la Zecca, la Tipografia e la Scuola di Umanità, Lettere e Retorica. Una fiorente città priva, però, di una chiesa parrocchiale. I servizi religiosi e spirituali erano, infatti, dispensati dalla chiesa del piccolo Borgo San Giovanni, posto al di fuori delle mura cittadine, con evidenti e prevedibili disagi per la popolazione carmagnolese. Per realizzare il progetto di una chiesa parrocchiale collegiata, da erigersi entro le mura, furono riunite le rendite di parrocchie e cappelle sparse nel territorio, si costituì un collegio di dieci canonici retto da tre dignità, nel quale le varie cariche vennero assegnate in ragione della "dote" che parroci e priori avevano portato con sé. In questo modo si raggiunse la somma di 631 fiorini d'oro, ritenuta sufficiente ad iniziare la costruzione. Grazie al decisivo intervento del Marchese Ludovico, fu il Papa Sisto IV, con Bolla del 19 dicembre 1474, ad ufficializzare in Carmagnola una collegiata, autorizzando l'erezione di una chiesa parrocchiale intitolata ai SS. Pietro e Paolo, con insegne, cimitero e fonte battesimale propri. I lavori furono affidati all'architetto Giorgino Costanza di Costigliole. Per creare lo spazio adatto al grande edificio fu necessario demolire una parte del Borgo Sacchirone, colmare avvallamenti di antiche demolizioni e mettere in cantiere altre grandi opere di ingegneria. La prima pietra venne posata il 19 maggio 1492 alla presenza del Vescovo di Torino e di Margherita Contessa di Cominges, sorella del Marchese Ludovico II. I lavori durarono 22 anni e costarono 13.925 fiorini, ma finalmente, il 25 marzo 1514, alla presenza delle autorità cittadine, delle famiglie nobili e di tutta la popolazione, la nuova chiesa veniva consacrata dal mons. Devacchis, vicario del Vescovo di Saluzzo, e si celebrava così la prima messa nel Duomo della città.

Architettura
La Collegiata si sviluppa per una lunghezza di 47,50 metri e una larghezza di 24 con uno stile architettonico di ispirazione romanica, che subisce l'influenza di altre espressioni stilistiche, non ultima quella gotica, con la quale condivide, a tratti, i mezzi espressivi. Si presenta a tre navate, senza transetto, con quella centrale doppia rispetto alle navate laterali e con dieci cappelle lungo i due lati. A capo delle navate laterali si trovano la cappella del Santo Rosario e la cappella dell'Immacolata; a capo della navata centrale, l'altare maggiore con le vetrate policrome dell'abside, realizzate nel 1808 su disegno del Gallo. Nel tempo la Collegiata ha subito rimaneggiamenti che in molti casi ne hanno compromesso lo splendore: durante il XVIII secolo l'interno è stato ricoperto con stucchi e decorazioni policrome d'ispirazione barocca. Solo nel 1956, in seguito ad un paziente lavoro di restauro, la chiesa ha ritrovato la sua originale struttura romanico-gotica, in concomitanza del XV Congresso Eucaristico Diocesano. Un altro intervento di rilievo è avvenuto nel 1894: la facciata è stata ridisegnata su progetto dell'Ing. Ragazzoni, nello stile che si può ammirare ancora oggi, grazie al restauro conservativo del 1994.





Le informazioni e alcuni testi sono tratti da:
Parrocchia Collegiata Santi Pietro e Paolo Apostoli Carmagnola, Centro Studi Carmagnolesi: La Chiesa Collegiata di Carmagnola e il Culto dell'Immacolata Concezione; 1992.