CENNI STORICI SU CALUSCO (BG).
Notizie tratte liberamente dal libro "Calusco d'Adda" di
Bianca Zeccato
e da altri opuscoli forniti dal Rev.mo Parroco Don Paltenghi G.Battista
SOMMARIO:
Le origini , come spesso
accade, non sono molto chiare, pur
tuttavia molte tracce della presenza dell'uomo risalenti a moltissimi anni fa,
sono state rinvenute nelle caverne o all'aperto.
Quasi certamente i primi uomini che abitarono le nostre terre furono i Liguri
gia nel lontano 3000 avanti Cristo.
Alcuni studiosi sono addirittura certi che Calusco sia stata fondata dai Liguri,
perché dicono che i comuni entro le valli bergamasche con suffisso in ...sco,
prendono origine dai Liguri.
Arrivarono poi gli Etruschi tra il 2500 e il 2000 avanti Cristo e qui ci
rimasero, fino alla calata dei Celti che i Romani chiamarono Galli.
Poi ci furono altre invasioni di Barbari finché nel 197 a.C. fu conquistata dai
Romani.
Al tempo dei Romani il territorio Bergamasco, fu diviso in pagus o vici.
Calusco, come tutte le terre dell'Isola faceva parte del Pagus fortunensis
Nell'anno 285 d.C. divenne imperatore romano Massimiliano
Erculeo, che insieme a Diocleziano, Cloro e Galerio, fu il più feroce
persecutore dei Cristiani.
A questo periodo risalgono le prime notizie di Calusco, quando era formata da
poche case sulla riva sinistra dell'Adda, circondate da fitta boscaglia e
dislocate su una strada che univa il fiume all'aperta campagna.
A questo borgo era stato dato il nome di Calusco da Callis, cioè sentiero.
Si dice anche che i nome di Calusco, sia derivato da caput-locus ,perché,
un tempo
il fiume Adda, straripando, aveva prodotto uno stagno nelle sue vicinanze
dove poi si formò il primo borgo (attualmente la zona periferica di Vanzone).
altra notizia asserisce invece che Calusco vuol dire caput-loci cioè
capoluogo delle forze unite.
Nel 297 d.C. giunse in questa contrada un giovane di nome
Fedele, figlio di un ricco milanese di nome Protestato. Il padre volle che
facesse parte dell'esercito imperiale, ma ben presto Fedele fu arrestato perché
distribuiva i suoi beni ai poveri con vero spirito cristiano.
Sotto la guida del Vescovo Materno di Milano, Fedele
convertì alla Fede Cristiana addirittura i suoi carcerieri tra cui un certo
Alessandro che poi diventerà suo compagno di persecuzione, di fuga e di
Martirio.
Insidiato nella Fede e nel pericolo costante del Martirio, Fedele
fuggì dal carcere e con Alessandro ed altri
cristiani si diresse verso Como e da li scappò poi e si rifugiò in un borgo
detto Calusco
Qui cominciò ad evangelizzare gli abitanti di Calusco, nonostante le
persecuzioni ed il pericolo costante della morte. Fedele volle piantare una
Croce in questa borgata, dove poi sorse la vecchia Parrocchiale dedicata appunto
a S. Fedele che con molteplici affreschi e quadri trasmise ai posteri non la supposizione,
ma la veridicità dei fatti.
Certo la vita di S. Fedele, come del resto, per molti altri Santi, è intrisa di
leggenda, ma rimane la certezza della sua grande Fede che lo spinse a rischiare
più volte la morte.
Di S. fedele sappiamo poi che, inseguito dalle guardie imperiali , scappò da
Calusco verso Como dove
continuò a predicare il Vangelo, fece anche miracoli tra cui risuscitò anche
un morto.
A Sommolago presso Chiavenna fu preso e decapitato il 28-10-298 divenendo così
il PROTOMARTIRE (il primo martire) della Valle Chiavenna. Fu sepolto nello
stesso luogo del Martirio e, sparsosi la fama di non pochi prodigi avvenuti sul
suo Sepolcro, fu eretto un primitivo "sacello" sulle cui rovine fu
costruito interno all'anno 1000 il gioiello architettonico tuttora molto
ammirato : il SANFEDELINO.
Essendo costruito a ridosso di un monte, lo si può raggiungere attraversando su
un barcone il fiume NERA, che lo separa dalla strada sterrata e piena di buche;
oppure lo si può raggiungere attraverso un sentiero disagevole e lungo, ma ne
varrebbe la peno di visitarlo.
Il Corpo del Santo fu poi portato a Milano nel 1567 da S. Carlo Borromeo e
deposto nella Chiesa di S. Fedele appunto, ma anche qui non ebbe pace, perché
fu prima seppellito in mezzo al presbiterio, poi messo nella preziosa arca
marmorea dove giace tuttora sotto l'Altare Maggiore. Nel millenario della sua
morte, le sue ossa furono definitivamente composte nella preziosa urna di bronzo
dorata.
La festa di S. FEDELE MARTIRE nel passato era celebrata il 28 ottobre, ma dopo
la modifica del Calendario Liturgico di alcuni anni fa, ora viene celebrata il
29 OTTOBRE.
- DAL 300
AL 1700
Con l'Editto di Costantino nel 313 d.C. si ebbe la libertà di
culto e anche gli abitanti di Calusco godettero di tale privilegio. Appunto
in questo periodo fu fondata la prima Chiesa sul posto dove S, Fedele aveva
piantato la Croce ed i cristiani di Calusco furono un esempio di Fede e
Devozione.
Nell'Alto Medioevo, quando l'Italia e l'Europa furono afflitte
dall'occupazione dei Barbari, anche Calusco fu calpestata da molti popoli
stranieri: Eruli, Ostrogoti, Franchi, Bizantini, Longobardi q tanti altri.
Intanto però lo sparuto gruppo di capanne si andava ampliando ed arrivarono
le prime case in pietra. In seguito arrivarono anche i Franchi e poi Carlo
Magno e portarono in queste terre martoriate anche lo spiraglio di luce di
una nuova civiltà.
Tra una guerra ed una rivolta, un'invasione ed una riconquista, si arriva
attraverso molte peripezie,belle da descrivere, ma noiose per i non
appassionati, si arriva fino al 1398 quando tra le numerose guerra tra i
Guelfi-Colleoni (fedeli al Papa) ed i Ghibellini-Suardi (fedeli
all'imperatore), Calusco, fedele al Papa da sempre, fu coinvolta in numerose
battaglie ora vittoriose ed ora catastrofiche, ma alla fine, dopo una devota
processione con la partecipazione di molti paese vicini, il 29 agosto
del 1399 cominciarono le trattative di pace.
Nel 1400 la popolazione di Calusco superava i 589 abitanti (era davvero un
grosso borgo), mentre dilagava la lotta tra i Visconti di Milano e la
Serenissima di Venezia e Calusco fu in mezzo ai due schieramenti., ma in
quegli anni emerse il grande condottiero BARTOLOMEO COLLEONI che
riuscì a contrastare e a vincere in molte battaglie l'esercito dei
Visconti.
Risale a questo periodo il collegamento tra le due sponde dell'Adda tra
Imbersago e Villa d'Adda
per mezzo di una grossa barca che ancora oggi fa da traghetto tra le due
sponde.
Il 27 settembre del 1567 Calusco ebbe la visita de Cardinale Borromeo ( S.
Carlo Borromeo) che
rimase piacevolmente stupito nel vedere tanta fede e devozione tra i fedeli
di Calusco.
Il 14 maggio 1659 con la visita pastorale del Cardinale Gregorio
Barbarigo, divenuto poi Beato, Calusco entrava definitivamente a far
parte della DIOCESI DI BERGAMO.
- I
CASTELLI
Durante il periodo feudale, il feudatario costruiva, per
difendere il proprio territorio, castelli ben fortificati e possibilmente
inaccessibili dal nemico.
Anche i feudatari di Calusco fecero costruire quattro castelli ben
muniti e fortificati.
Il primo era sulla cima del Montegiglio ed aveva un'alta torre
per scorgere eventuali tentativi di attacco dai nemici sia dalla parte di
Carvico sia da Villa d'Adda.
questo castello, molto bello, fu poi in parte distrutto e ridotto a
"villa" e venne abitato dopo il 1400 dalla famiglia Colleoni e vi
conservava importanti memorie del grande Bartolomeo Colleoni.
Si potevano però ammirare nascondigli segreti, la sala delle armi e la
piccola chiesa.
La torre era alta 15 metri e rappresentava per Calusco un
"monumento" importante dove le maestre vi portavano gli scolari
per le passeggiate ed i cittadini il lunedì di pasqua vi salivano per la
tradizionale scampagnata (òff e radecc).
Ma un bel giorno, il 25 agosto 1958 di questa torre non rimase che un nugolo
di polvere.
Il secondo sorgeva nella frazione di Baccanello per difendere le
poche case, ivi sparse, dai nemici
che provenivano da Bergamo. Questo castello, occupato dai Colleoni, fu fatto
radere al suolo nel giugno del 1398 da Gian Galeazzo Visconti, per porre
fine alle lotte tra Guelfi e Ghibellini che tanto hanno dilaniato la
frazione di Calusco.
Il terzo era posto al centro del paese e si trovava di fronte alla
odierna Caserma dei Carabinieri e di esso possiamo ammirare i resti della
torre tra il verde dei Giardini Pubblici.
Questo castello era il più grande e il meglio fortificato di tutti: era
munito di fossato e ponte levatoio.
Il quarto ed il più importante fu quello della Torre che tuttora ne
presenta gli avanzi con una torre molto tozza. Qui abitarono a lungo i Conti
Colleoni ed il frontespizio reca ancora il loro Stemma e la riproduzione a
mezzo busto di Trussardo Colleoni,(1280) nonno del grande Bartolomeo.
Gallerie sotterranee collegavano questo castello con quello posto al centro
del paese.
- I
CONVENTI
A Calusco non potevano mancare I CONVENTI vista la grande
Fede e Religiosità delle popolazioni di allora (intorno all' XI secolo) e
ne furono costruiti addirittura TRE : il convento di Vergo, quello di
Baccanello e un terzo sorse sotto l'episcopato del Vescovo Arnolfo.
Quest'ultimo, però ebbe breve vita e nel volgere di un secolo fu distrutto
ed abbandonato.
Il convento di Vergo
Nel 1099 i fratelli Lotario e Alberto, signori di Calusco, con i nipoti
Tebaldo e Ottone, fecero costruire sul loro terreno, nel luogo detto
"dei Verghi" (sulla riva sinistra dell'Adda) un convento dedicato
a S. Michele e fu abitato dai monaci benedettini.
Fu appunto tra i resti di questo convento che gli abitanti di Calusco,
colpiti dal morbo, durante la peste del 1630 vi si rifugiarono e morirono.
Più tardi nel 1836, in memoria dei "morti della peste", i Caluschesi
fecero erigere l'attuale cappella,
recentemente fatta restaurare dal compianto Don Giuseppe.
La struttura di detta Chiesa, le travi del tetto ben conservate, il cancello
in ferro e gli affreschi, sono
da attribuire al 1600. Una bella tela ad olio si trova ora sotto l'altare
del Sacro Cuore nella Nuova Parrocchiale. Detta tela rappresenta una
processione fatta dai caluschesi in devozione dei morti di
Vergo.
Questa chiesa è menzionata da Cesare Cantù nel suo romanzo "
Margherita Pusterla".
Il convento di
Baccanello
Nel 1597 i conti
Colleoni di Calusco chiesero ai Frati Minori di Bergamo di poter fondare
un
convento a Baccanello
sulle loro tenute.
Dopo alcune perplessità
i frati accettarono e nel 1605 il vescovo di Bergamo autorizzò la
costruzione
e diede facoltà ai frati
di dimorarvi perpetuamente.
I frati, costruito il
convento, vi abitarono fino al 1797 quando furono espulsi in seguito ad un
decreto napoleonico.
La generosità degli
abitanti di Baccanello fu però molto grande: essi con enormi sacrifici,
riscattarono
il convento e lo
restituirono ai religiosi, ma non finì qui, perché molte altre traversie e
cacciate dal
convento, dovettero subire i
Frati Minori, ma alla fine riebbero il loro convento.
- CHIESA
VECCHIA (di S. Fedele)
Inizialmente la chiesa fu costruita dove S. Fedele aveva piantato
la prima Croce e fu costruita dopo l'editto di Costantino 300 d.C.
Come tutte le Chiese antiche, anche la Chiesa di S. Fedele, subì moltissime
modifiche e rifacimenti : fu consacrata una prima volta nel 1510, poi
di nuovo nel 1625 a seguito di una grande trasformazione ed ampliamento e in
quell'occasione si stabilì che la festa patronale in onore di S Fedele si
celebrasse il 28 ottobre di ogni anno.
In seguito altre modifiche e ritocchi vennero effettuati, finchè fu deciso
di abbandonarla, perché troppo piccola e pericolante e venne costruita la
Nuova Parrocchiale.
Per anni fu lasciata nell'abbandono totale, poi fu restaurata ed ora si può
ammirare ancora nella sua bellezza e con alcuni affreschi restaurati.
Il cielo della Chiesa era infatti ornato da numerosi affreschi attribuiti
all'artista Cifrondi Antonio e rappresentavano tutti scene della vita di S.
Fedele: L'arresto del Santo, Il Martirio, Il Ritrovamento del Corpo, Il
trasporto del Corpo da Arona a Milano.
C'erano anche numerosi quadri tra i quali uno attribuito a Rubens che ora si
trova nel Presbiterio della nuova Parrocchiale e rappresenta la Deposizione
di Gesù dalla Croce.
Altro quadro famoso, ora nella Nuova Parrocchiale, rappresenta la Beata
Vergine con ai piedi S. Ignazio, S. Francesco Saverio, S. Luigi Gonzaga ed
altri Santi.
In questa chiesa c'erano anche due bellissimi angeli di Calandrea d'Arona
(1696).
Furono trasportati in seguito nella nuova Parrocchiale ed hanno trovato
ottima sistemazione ai lati dell'Altare Maggiore. Sono due intagli di gusto
e di valore.
- Notizie
PRINCIPALI su CALUSCO oggi
Calusco, come quasi tutti paesi dell'Isola subì nel corso degli
ultimi secoli, tante vicissitudini, perché, essendo sul confine tra la
provincia di Milano e quella di Bergamo, si trovava spesso al centro di
battaglie anche molto cruenti.
Oggi Calusco è uno dei 246 comuni della Provincia di Bergamo ed è il più
popoloso dell'Isola..
Si trova ai piedi delle Prealpi Bergamasche a 272 metri sopra il livello del
mare e si estende su un terreno prettamente collinare.
Dista da Bergamo circa 20 Km ed è attraversato da una importante strada
carrozzabile, dalla ferrovia
Bergamo-Milano e Bergamo-Seregno
L'Adda scendendo dal lago di Lecco, bagna la parte occidentale di Calusco,
proprio la dove esistono la Chiesa dei Verghi e il sasso di S. Michele (coren).
Proprio di fronte ai Verghi, sulla sponda Milanese dell'Adda, incomincia il
Piccolo Naviglio: fatto costruire nel 1510 dal grande Leonardo da Vinci per
unire l'Adda al Naviglio.
Per unire la sponda Bergamasco a quella Milanese, nel 1888 fu costruito il
famoso ponte di ferro
lungo circa 313 m e formato da un solo arco.
Sotto vi passa il treno della linea ferrata Bergamo-Milano via Usmate e
sopra la strada provinciale.
Grande importanza ha avuto, negli ultimi decenni questo ponte sia per le
comunicazioni tra Bergamo e Milano, sia per lo sviluppo del paese.
Altro punto di comunicazione tra le due sponde dell'Adda è il famoso
traghetto, attribuito anch'esso al genio di Leonardo che, prima della
costruzione del ponte di Calusco, era l'unico mezzo di comunicazione nella
zona.
La popolazione è aumentata moltissimo nell'ultimo secolo: infatti nel
1881 eravamo solo 1827
nel 1961 si è passati a 7000
nel 1999 siamo più di 8000
nel 2000 siamo scesi a 7963
-
STEMMI
e DESCRIZIONE
Stemma del Papa Giovanni XXIII
E' stato realizzato dal pittore Taragni e si trova nella Parrocchiale
a destra sopra il presbiterio. Fu realizzato a
ricordo
delle visite fatte
a Calusco dal Vescovo e poi Cardinale
Roncalli che
il 28 ottobre 1958 divenne Papa GIOVANNI XXIII
Stemma della Parrocchia di Calusco
In alto c'è la corona ducale che ricorda le origini gentilizie,
sotto c'è l'immagine della Immacolata a Cui è dedicata la Chiesa .
Il corpo dello stemma è un campo a due colori: giallo e rosso attraversato da un nastro azzurro
che rappresenta il fiume Adda.
Nel centro c'è il castello e la torre simboli di forza
e per ricordare che il paese fu Guelfo: cioè favorevole alla Chiesa e al Papato
Sul campo color giallo brilla, come una stella, una Croce raggiante,
su quello color rosso si vede la figura dell' Intrepido soldato Fedele,
Patrono di Calusco, che distende la mano sul paese affidato alla sua
custodia.
Lo stemma è raccolto e incorniciato da un giglio e da una palma:
il giglio è l'allegoria dell'Immacolata e la palma quella di San Fedele.
Sotto lo stemma c'è un motto : Tu Fortitudo Mea .
E' la Torre che parla per antonomasia alla Madonna ed a San
Fedele dicendo:
Tu sei la mia Forza !
Stemma di S. Fedele
custodito nella basilica di Como
Stemma del Comune di
Calusco
Il corpo dello stemma comunale è un campo a due colori:
giallo e rosso attraversato da un nastro azzurro che rappresenta il
fiume Adda.
Nel centro c'è la torre, simbolo di forza ed è difesa dai merli
quadrati
per indicare che il paese è guelfo, cioè parteggiante per la Chiesa.
Stemma dei Conti Colleoni
Si può ammirare sul portale d'ingrasso del castello in località
La Torre.