VIA CRUCIS

(Preparata nei “ Gruppi di Ascolto” e dal “Gruppo Giovani” della Parrocchia)

 

Le illustrazioni sono dagli affreschi del Pittore Giambattista Galizzi della Parrocchia di Sant'Anna in Borgo Palazzo (1934)

 

 

 

I^  STAZIONE

Gesù è condannato a morte

II^ STAZIONE

Gesù è caricato della Croce

III^ STAZIONE

Gesù cade la prima volta

IV^ STAZIONE

Gesù incontra sua Madre

V^STAZIONE

Gesù è aiutato dal Cireneo

VI^ STAZIONE

La Veronica asciuga il volto di Gesù

VII^ STAZIONE

Gesù cade per la seconda volta

VIII^ STAZIONE

Gesù incontra le donne di Gerusalemme

IX^ STAZIONE

Gesù cade la terza volta

X^ STAZIONE

Gesù è spogliato delle vesti

XI^ STAZIONE

Gesù è inchiodato alla Croce

XII^ STAZIONE

Gesù muore sulla Croce

XIII^ STAZIONE

Gesù è deposto dalla Croce

XIV^ STAZIONE

Gesù è sepolto

 

 

I^ STAZIONE – GESU’ E’ CONDANNATO A MORTE

Disse loro Pilato: «Che farò dunque di Gesù chiamato il Cristo?». Tutti gli risposero: «Sia crocifisso!». Ed egli aggiunse: «Ma che male ha fatto?». Essi allora urlarono: «Sia crocifisso!». Pilato, visto che non otteneva nulla, anzi che il tumulto cresceva sempre più, presa dell'acqua, si lavò le mani davanti alla folla: «Non sono responsabile, disse, di questo sangue; vedetevela voi!». (Mt. 27:22-24)

 

 

Gesù viene ingiustamente condannato a morte, eppure non  ha commesso ingiustizie e non è stata detta menzogna dalla sua bocca, ha detto solamente la verità, e la verità fa male, così gli uomini Lo anno rifiutato e ucciso.

Lo abbiamo maltrattato, umiliato, deriso. E Lui in silenzio accetta la Sua condanna a morte. Lui, il Figlio di Dio, fatto uomo, in tutto e per tutto uguale agli uomini eccetto che nel peccato, ha preso su di sé le nostre iniquità, le nostre colpe, i nostri peccati.

Quante volte anche noi accusiamo ingiustamente, diamo sentenze di condanna come se noi fossimo l’onnipotente, offendiamo il nostro prossimo con parole o atteggiamenti che nulla hanno in comune con l’amore. Guardiamo a Gesù, impariamo a perdonare, a offrire la nostra umiliazione.

Immergiamoci in questo Amore e lasciamoci amare da Colui che per amore ha offerto la Sua vita perché noi potessimo essere salvati.

 

 

 

II^ STAZIONE – GESU’ E’ CARICATO DELLA CROCE

Allora lo consegnò loro perché fosse crocifisso. Essi allora presero Gesù ed egli, portando la croce, si avviò verso il luogo del Cranio, detto in ebraico Gòlgota.(Gv 19:16,17)

 

 

 

Gesù prendendo la croce, si sottomette a questo peso, con mansuetudine. Gesù non porta la croce, l'abbraccia. Quel pezzo di legno siamo tutti noi, tutta l'umanità in quel momento é stretta in un abbraccio pieno d' amore.

Così Gesù ci insegna che dobbiamo anche noi accettare e non rifiutare le nostre piccole croci, e amarle, perché é attraverso la croce che siamo salvati.

In questo mondo egoistico dove tutto é rivolto al soddisfacimento dei propri desideri, anche il più piccolo ostacolo viene rifiutato, annullato, pur di arrivare a ottenere quanto desiderato.

Se Gesù ha portato la sua croce, perché noi non dobbiamo portare le nostre? Sopportiamole e offriamole a Gesù. Egli le trasformerà, darà un senso, un significato alla nostra sofferenza, ed esse non saranno più tanto pesanti.

 

 

 

III^ STAZIONE – GESU’ CADE LA PRIMA VOLTA

Allora Gesù disse ai suoi discepoli: «Se qualcuno vuol venire dietro a me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vorrà salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà. Mt 16:24-25

 

 

 

Curvo sotto il grave peso della grande croce che trascina dietro di se, Gesù inizia lentamente il suo cammino tra gli insulti e lo scherno della folla. Gesù. il Signore grande e potente, ha sentito per un attimo i nostri peccati più forti di Lui, cade, vacilla, ma si é fatto forza e ha continuato il SUO cammino verso il Calvario.

Quante volte anche noi cadiamo, ci smarriamo, ci sentiamo schiacciati da sofferenze e responsabilità.

Non ci dobbiamo arrendere, non ci dobbiamo ribellare perché le cose non vanno come noi vorremmo, non ci dobbiamo sentire stanchi, dobbiamo rialzarci con la nostra croce, e continuare il cammino sicuri che Gesù ci guiderà e ci darà la forza necessaria per andare avanti nonostante gli ostacoli che incontriamo.

Aiutaci Gesù, accogli la nostra angoscia e rendici la speranza della salvezza. Sotto il peso dell'odio é caduta anche la pace nel mondo, sotto il peso dei desideri di ricchezza  é caduta anche la giustizia e l' amore.

Gesù Tu sei caduto per tutti, perché tutti si rialzino, dacci la forza di risollevarci per proseguire il cammino verso la salvezza e la resurrezione.

 

 

IV^ STAZIONE – GESU’ INCONTRA SUA MADRE

Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco il tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco la tua Madre!». E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa. Gv 19:26-27

 

 

 

 

“E anche a te una spada trafiggerà  l’anima!"

Quante volte Maria si sarà chiesta in che modo si sarebbero attuate quelle parole che risuonavano spesso nel suo cuore.

Quando arrivavano a lei gli echi dell' ostilità che i capi giudei avevano per il suo Gesù, si sarà detta: " ecco che la profezia si avvera"!…

Che angoscia sapere il figlio incompreso, contestato, in pericolo e non poterlo aiutare!

Ma quando se lo vede davanti sanguinante, carico della croce sulla quale doveva essere inchiodato, abbandonato agli insulti della plebaglia.... Lui, del quale l’angelo aveva detto che il Padre Suo gli avrebbe dato il trono di David! Allora, veramente il suo cuore di madre mette a prova durissima la sua fede in Dio. Eppure anche se martoriato, il suo cuore non si schianta anzi, si fa forte per permettere alla Mater Dolorosa di essere accanto, fino all’ultimo, alla Vittima che si é offerta per la salvezza del mondo.

Maria resta vicina anche a noi, sempre ma specialmente quando siamo nel pericolo sia dell'anima che del corpo.

Ti affidiamo i nostri figli: veglia su di loro e sostienili con amore di madre, perché il sacrificio del Tuo Gesù sia fonte di salvezza anche per loro.

 

 

V^ STAZIONE – GESU’ E’ AIUTATO DAL CIRENEO

 

Mentre lo conducevano via, presero un certo Simone di Cirène che veniva dalla campagna e gli misero addosso la croce da portare dietro a Gesù. Lc 23:26

 

 

 

Doveva veramente essere ridotta in condizioni miserevoli quella povera vittima, se pur essendo destinata alla croce, gli esecutori della condanna furono indotti a sollevarla per un po', dal peso del legno che la schiacciava. Ma fu solo il carico materiale, che le spalle piagate e sanguinanti di Gesù, non potevano sopportare?

Si addossava davanti al Padre Celeste, tutte le colpe degli uomini; prendeva, in qualche modo, su di Sé l'ira della giustizia Divina e questa, questa sì era insopportabile!

Ma ecco che, nel procedere del sacrificio, al Figlio dell'uomo, viene dato un aiuto: da un uomo. Non sarà stato certo contento il Cireneo di dover fornire quel soccorso: non sapeva chi stava aiutando come noi spesso non sappiamo perché ci viene richiesto un sacrificio per gli altri, perché ci capita una disgrazia, perché dobbiamo soffrire, insomma.

Insondabile mistero del dolore, che ha significato solo se viene accettato per amore.

Quando, amareggiati, ci sembra che il prossimo non ci ami fattivamente, non dobbiamo spesso riconoscere che noi per primi, non amiamo disinteressatamente gli altri?

Gesù, prostrato fino allo sfinimento, ci chiede di aiutarlo nei fratelli, portando un po' della loro croce...

Aiutaci Signore ad accoglierti anche quando sconvolgi tutti i nostri piani; facci sempre attenti e disponibili ad alleviare, per amore, i dolori altrui.

 

 

VI^ STAZIONE – LA VERONICA ASCIUGA IL VOLTO DI GESU’.

 

C'erano anche là molte donne che stavano a osservare da lontano; esse avevano seguito Gesù dalla Galilea per servirlo Mt 27:55

 

 

 

 

Noi vediamo il vero volto di Gesù nei Vangeli, il mondo lo vede invece attraverso noi, quando siamo costanti e coerenti nell'amore reciproco “da questo sapranno se siete miei discepoli: se vi amerete come io vi ho amato" .

Signore, perdonaci quando con la nostra indifferenza verso gli altri, trasmettiamo di Te un'immagine distorta; perdonaci quando protetti dal nostro egoistico perbenismo, passiamo indifferentemente accanto a chi soffre; quando non vediamo il tuo volto nei più deboli, negli anziani soli, negli emarginati, nei bambini e nei giovani, esposti a tanti pericoli.

Mentre eri sfigurato, scansato dalle persone dabbene, lasciato solo nel Tuo soffrire, una donna osò un gesto di pietà verso di Te.

Aiutaci Signore a testimoniare, con coraggio e abnegazione, i valori che proclamiamo, perché possiamo essere per gli altri, l'immagine della tua bontà e misericordia; dacci occhi d'amore, perché nelle miserie altrui non vediamo spettacoli disgustosi ma occasioni per servire Te, che per primo ci hai amati.

 

 

VII^ STAZIONE – GESU’ CADE PER LA SECONDA VOLTA

Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi quelli che ti sono inviati, quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli, come una gallina raccoglie i pulcini sotto le ali, e voi non avete voluto! Mt 23:37

 

 

 

 

E' triste vedere Gesù sconfitto dal peso della croce, solo e abbandonato alla Sua sofferenza. Questa Sua ennesima caduta ci fa pensare alle nostre cadute, a tutte le volte in cui ci lasciamo schiacciare dal nostro egoismo, scoraggiare dalle circostanze avverse della vita e sembriamo perdere ogni entusiasmo e ogni spinta al bene. E' faticoso sforzarsi e rialzarsi, dover ricominciare tutto dal principio, trovare lo stimolo per farlo, quando invece arrendersi sarebbe così semplice!

L 'esempio più vivo ce lo dà Gesù stesso, e proprio nel momento in cui sembra l'uomo più sconfitto del mondo, pur non avendo nessuna colpa.

Ti preghiamo, Signore, affinché  impariamo da Te a rialzarci dopo ogni caduta, affidandoti i nostri sforzi e la nostra volontà di migliorare.

 

 

 

VIII^STAZIONE

GESU’ INCONTRA LE DONNE DI GERUSALEMME

Lo seguiva una gran folla di popolo e di donne che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui. Ma Gesù, voltandosi verso le donne, disse: «Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli. Lc 23:27-28

 

 

 

 

 

Lungo la via della Croce, una grande folla si accalca intorno a Gesù, e in particolare un gruppo di donne si commuove alla vista della Sua sofferenza e piange sulla Sua triste sorte. Le parole di Gesù sembrano ribaltare la situazione: "Non piangete su di Me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli" . Quelle donne sono lì a rappresentare il popolo d'lsraele , il popolo scelto da Dio, che non ha saputo però riconoscere il Figlio in Gesù e l'ha condannato a morte come bestemmiatore e rivoluzionario. Come allora, anche noi oggi ci rendiamo conto della grandezza della personalità di Gesù spesso solo superficialmente e ci dimentichiamo con facilità del Suo supremo atto di amore, Amore che Egli ci ha gratuitamente donato senza risparmio.

Ti chiediamo perdono, Signore, per tutte le volte in cui la durezza del cuore ci ha impedito di adorarti e di onorarti come meriti; aiutaci a non rimanere insensibili allo slancio d'amore con cui ti sei sacrificato, perché possiamo ricambiare con tutta la nostra mente, con tutte le nostre forze, con tutto il nostro cuore.

 

 

 

IX^ STAZIONE – GESU’ CADE LA TERZA VOLTA

In verità, in verità vi dico: se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. Gv 12:24

 

 

 

 

Gesù sulla via del Calvario cade e si rivolge al suo popolo dicendogli: "Non piangete su di me, ma piangete sui vostri figli e su di voi" .

Non pensa al proprio dramma ma alla sorte riservata al suo popolo.

Gesù ci insegna ad essere altruisti, a liberarci dall'egoismo che affligge i nostri cuori, a non peccare della presunzione dell’autosufficienza. Ci insegna ad essere solidali e disponibili all'incontro con Lui, con il Padre, con lo Spirito Santo.

Fai che la nostra mente segua le idee del Tuo cuore e che abbracci l'intera umanità.

 

 

 

X^ STAZIONE – GESU’ E’ SPOGLIATO DELLE VESTI

I soldati poi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti e ne fecero quattro parti, una per ciascun soldato, e la tunica. Ora quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta d'un pezzo da cima a fondo. Gv 19:23

 

 

 

Gesù aveva rinunciato a tutte le cose del mondo ben prima di lasciarlo.

Quando se ne andò da Nazareth per iniziare a predicare, non aveva un luogo dove posare il capo, viveva del cibo più semplice e di quanto gli veniva offerto da chi lo serviva e lo amava.

Aveva esercitato la più perfetta  povertà. Si é separato da tutto quanto appariva necessario ed ha scelto quindi una morte nella quale non gli furono lasciati nemmeno i vestiti.

Fa, o Signore, che anche noi ci spogliamo da tutto ciò che é terreno e che accettiamo anche la vergogna, il biasimo, il disprezzo e la derisione, purché Tu non debba vergognarti di noi nell'ultimo giorno.

 

 

XI^ STAZIONE – GESU’ E’ INCHIODATO ALLA CROCE

Quando giunsero al luogo detto Cranio, là crocifissero lui e i due malfattori, uno a destra e l'altro a sinistra. Gesù diceva: «Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno». Dopo essersi poi divise le sue vesti, le tirarono a sorte. Lc 23:33-34

 

 

 

 

Gesù  ora é inchiodato alla croce, incapace di qualsiasi movimento. Chiodi enormi trapassano le mani e i piedi e il suo dolore é indicibile.

Povere mani del Signore, mani che si sono posate sui malati per sanarli, che hanno accarezzato i bambini, assolto i peccatori, e ora sono fissate sul duro legno della croce. E i suoi piedi instancabili che avevano tanto camminato per  portare il lieto annunzio ai poveri, la buona novella del Regno. Ma é l’ ora delle tenebre, é come se tutta la cattiveria del mondo avesse voluto frenare, arrestare, inchiodare l' amore deI Cristo. .

Gesù aveva detto: " quando sarà  elevato da terra attirerò  tutti a me." E' vero ora Gesù é innalzato sulla croce, come su di un trono regale di dolore, ed é posto all'adorazione di tutti gli uomini, di tutti i tempi per ricevere la salvezza. Egli dalla croce vuole attirarci tutti a se come in un abbraccio di amore e di perdono.

Lasciamoci attirare  dall'Amore crocifisso.

 

 

XII^ STAZIONE – GESU’ MUORE IN CROCE

Da mezzogiorno fino alle tre del pomeriggio si fece buio su tutta la terra. Verso le tre, Gesù gridò a gran voce: «Elì, Elì, lemà sabactàni?», che significa: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?». E Gesù, emesso un alto grido, spirò. . Mt 27:45-46,50

 

 

 

L 'agonia di Gesù sulla croce é terribile: tre ore di spasimi continui. Dalla croce Gesù vede la moltitudine delle anime di tutti i tempi e di tutti i luoghi che troveranno salvezza, ma vede anche il rifiuto ostinato di molti che, non accogliendo il Suo perdono, preferiranno le tenebre, e per I quali il Suo sacrificio di Redentore sarà  inutile. All'agonia fisica di Gesù si accompagna così anche quella morale e spirituale molto più intensa e dolorosa. Eppure in tanto dolore il Signore trova la forza di perdonare al ladrone pentito e gli promette il paradiso il giorno stesso. Poi ci dona la Creatura che aveva più cara, la sua Mamma. Così la Madonna diviene alla croce la madre di tutta l'umanità, diviene la mamma nostra. Lo strazio dell'abbandono del Padre lacera il cuore di Cristo, é ormai al massimo del dolore. Tutto é compiuto, il sacrificio ora é totale. Gesù, é veramente l'agnello immolato che ha preso su di se tutto il peccato del mondo. Come dice il profeta Isaia. non ha più apparenza d'uomo,si presenta come un lebbroso, percosso, trafitto dalle nostre colpe. Egli ha preso su di Sé il castigo che noi meritavamo per intercedere presso il Padre ed ottenerci così la salvezza. La lancia apre il cuore del Cristo e ne esce sangue e acqua simbolo dei sacramenti, della nascita della Chiesa.

Cuore di Gesù trapassato dalla lancia aiutaci a rifugiarci in T e quando il dolore, la paura, la sconfitta sembrano attanagliare la nostra vita. Donaci di guardare a T e per trovare forza e salvezza.

 

 

XIII^ STAZIONE – GESU’ E’ DEPOSTO DALLA CROCE

Dopo questi fatti, Giuseppe d'Arimatèa, che era discepolo di Gesù, ma di nascosto per timore dei Giudei, chiese a Pilato di prendere il corpo di Gesù. Pilato lo concesse. Allora egli andò e prese il corpo di Gesù. Gv 19:38

 

 

"la terra si scosse, le rocce si spezzarono i sepolcri si aprirono... Davvero Costui era Figlio di Dio"

Ora é tornato il silenzio sul Golgota, un silenzio di paura, di dubbio e di domande. Ora quel corpo privo di vita, viene consegnato alla Madre, é asciugato di tutto il Suo sangue che ha versato per tutto il mondo non per un ideale umano, ma per Amore, un grande Amore. Il Tuo petto é trafitto Gesù, il guardare la piaga del tuo costato, ci fa sentire sommersi dall'amore del Tuo cuore per noi e dall'amore del Padre. Gesù vorremmo mettere il nostro cuore accanto al Tuo. Donaci un cuore nuovo. Facci comprendere la sofferenza subita per amore nostro. Ricordaci o Gesù che soprattutto le nostre piaghe sono state la causa di tutto questo. Non farci stancare di guardare alle tue ferite da cui sgorga la nostra vita. Maria, in tutto questo dolore, vive sicuramente il continuo dell' Agonia del Figlio. Un immenso dolore avvolto in una grande fede. Ella é ancora un volta la Donna del Silenzio. Si riveste di forza, fa largo allo Spirito che é in Lei per continuare ad emanare fede e fiducia nei nostri animi perché, quelle Promesse di Resurrezione di vita eterna, a volte sembrano lontane. Ci prolunga l'abbraccio del Figlio ci dona il Figlio, Lei che é stata un tutt'uno con Gesù si fa tutta a noi nella fede. Per tutta questa umanità, che spesso deve accarezzare dei corpi doloranti, dei corpi feriti, . dei corpi morti. Maria insegnaci il modo di Amare, nella fede e nel silenzio dell'attesa, insegnaci ad accettare tutte le salite, tutti i Calvari del mondo. Tutte le cadute nella nostra esistenza. Perché il nostro corpo non sia d'impedimento al vibrare dello Spirito, perché la nostra Croce non sappia di morte, ma nelle mani di Cristo sia la nostra salvezza, con la nostra sofferta nascita a Dio.

 

XIV^ STAZIONE – GESU’ E’ SEPOLTO

Essi presero allora il corpo di Gesù, e lo avvolsero in bende insieme con oli aromatici, com'è usanza seppellire per i Giudei.  Ora, nel luogo dove era stato crocifisso, vi era un giardino e nel giardino un sepolcro nuovo, nel quale nessuno era stato ancora deposto.  Là dunque deposero Gesù, a motivo della Preparazione dei Giudei, poiché quel sepolcro era vicino. Gv 19:40-42

 

 

Is. “ Noi tutti eravamo sperduti come un gregge, ognuno di noi seguiva la sua strada”

Un sepolcro nuovo, il corpo di Cristo avvolto in un candido lino. E’ tutto come un gran rito in un accorato bisogno di proteggere quel corpo che era tempio del Padre e frutto dello Spirito. Gesù è stato sepolto in fretta, doveva essere fatto tutto velocemente prima della festa del sabato. Tutto in silenzio per scordare l’orrore che era stato commesso. Per dimenticare. Perché il cuore dell’uomo trovi consolazione e dimentichi in fretta ciò che è avvenuto, ciò che è passato nel mondo, ciò che il mondo non ha riconosciuto. Ma Gesù non è una meteora, che ha solcato il nostro universo. Non è stato un fuoco fatuo. Egli è il Signore della Storia. Gesù ora dorme, il Re dorme. Tre giorno e … Tre giorni e il tempio sarà ricostruito, tre ore di agonia e poi…Il sogno di Giona…

Signore, ora volgiamo i nostri occhi a quel tabernacolo, oggi è aperto, vuoto e buio come il tempo dell’attesa che ci separa dalla Pasqua. Insegnaci a comprendere che è nel desiderio di vivere la fede la nostra speranza nella Resurrezione. Si sono compiute le scritture. La Tua morte è la nostra vita, donaci la grazia di perdonare, di portare le nostre croci senza amarezza come Tu ci hai dato l’esempio. Fortificaci e facci veri testimoni del Tuo amore fino ai confini della terra, e risorgere a vita nuova.

“ Anche il mio corpo riposa al sicuro perché non abbandonerai la mia vita nel sepolcro, né permetterai che il tuo servo veda la corruzione…”

 

ma il terzo giorno