Gesù Maestro
di Nazareth
la storia che sfida il tempo di Aleksandr Men’ |
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Il 9 settembre 1990, alle 5 del mattino, l'ascia
di un ignoto assassino si abbatteva sul sacerdote ortodosso Aleksandr Men' a Semchoz, un villaggio situato nella regione di Mosca. L'uomo-simbolo di una Chiesa che
riemergeva, pronta al dialogo, dal sotterraneo in cui era stata
relegata per oltre settantenni, usciva così di scena nel bei mezzo di quell'epoca turbolenta che fu la perestroika. |
Di padre ebreo e madre
ortodossa, Aleksandr Men'
era divenuto prete dopo aver concluso gli studi superiori di biologia. Fin
dai primi anni di sacerdozio aveva riunito intorno a sé un numero sempre
crescente di intellettuali moscoviti: scrittori, musicisti, attori, poeti,
filosofi, artisti. Un punto di riferimento per l’ intellighenzia
russa, «il missionario della tribù degli intellettuali» (S. Averincev). Biblista di
grande levatura e saggista dalla cultura vastissima, le sue opere erano
circolate clandestinamente, manoscritte o dattiloscritte, prima di essere
stampate (in russo) all'estero, e introdotte segretamente in URSS. I suoi numerosi libri riguardano
la storia delle religioni, il cammino spirituale
dell'uomo, temi di filosofia, spiritualità cristiana e orientale, esegesi.
Tra queste opere, un posto particolare merita Syn Celoveceskij, di cui questo volume è
la prima traduzione in italiano. Si
tratta del racconto su base storica delle vicende narrate dai Vangeli,
integrate da notizie ricavate da studi storici, archeologici, epigrafici,
ecc. La
prospettiva con cui viene guardata la vicenda e la personalità del maestro di
Nazareth è aperta, e la valutazione del suo messaggio e dei fatti è lasciata
all'accoglienza del lettore. Al tempo stesso, però, la dimensione di fede -
imprescindibile dai testi evangelici - non è messa fra parentesi, ma
rispettata e messa in luce anche nelle sue radici storico-bibliche. Un
libro che si legge come un romanzo e al tempo stesso come un saggio serio e
ben fondato. |