La Cappellina a Torre del Lago Puccini |
Una doverosa premessa.
La storia di questa cappella, legata a doppio filo a Padre Pio e a Giovanni,
ha del romanzesco. Ci vorrebbe un libro per raccontarla tutta nei particolari.
E queste stringate note non hanno certo la pretesa di rispondere a questo
compito. Qui di seguito, ne leggerete quindi i passi essenziali. 1976. In questo anno, Giovanni e alcuni amici acquistarono circa 500 mq. di terra ciascuno nella pineta della Bufalina, area alla periferia sud di Torre del Lago che, una volta attrezzata, sarebbe servita per fare campeggio e trascorrervi le ferie. Chi ci portò la roulotte, chi si fece costruire dei moduli prefabbricati. Fu battuto un tubo per prelevare l'acqua dal sottosuolo. Uno pensò alla corrente elettrica con un piccolo gruppo elettrogeno. Insomma, con l'aggiunta di alcuni accessori, il luogo cominciò a funzionare come un vero camping. Nel frattempo, anche
Padre Pio, nella consueta visita notturna, aveva espresso a Giovanni il
desiderio di essere presente. E il desiderio del Padre divenne realtà quando
uno del gruppo fece notare che sopra una ceppa di un grosso pino abbattuto
dal vento, ci sarebbe stato bene un busto di Padre Pio. Detto fatto. Si
provvide a ripulirla. Fu ordinato il busto allo scultore Arrighini di
Pietrasanta e, una volta sistemato il tutto, Padre Pio troneggiava al centro
dell'accampamento. Siccome la sistemazione sopra la ceppa presentava qualche
problema, per maggior praticità fu posto sopra un tronco. Alla sera, si
recitava il S. Rosario e la domenica era il punto di ritrovo per l'ascolto
della S. Messa anche per i campeggiatori di insediamenti vicini. Il compito
della pubblicità era affidato a una campana legata a un albero. Il simulacro
del Padre era sottoposto pero a tutte le intemperie. Allora si penso di
proteggerlo con una piccola tettoia sorretta da quattro pali. Attratti dalla
presenza di Padre Pio, cominciarono a frequentare il luogo anche gli abitanti
del vicino paese di Torre del Lago. tanto che il sito fu chiamato; «il
villaggio di Padre Pio». Invitato da Giovanni,
Mons, Ottavio Michelini, di venerata memoria, provvide, i! 5 agosto 1978, a
benedire il busto e il luogo. |
1981. In questo anno, per
ragioni che qui sarebbe troppo lungo esporre, tutta la zona cambio
destinazione: fu eletta a Parco Naturale e i campeggiatori furono cacciati e
obbligati a liberare il territorio da ogni manufatto. Era naturale che i
proprietari del terreno, acquistato e pagato con regolare contratto, si
ribellassero e mettessero mano alla carta bollata, Però, dopo vari ricorsi e battaglie legali, la situazione precipitò e il comune di Vecchiano, sotto la cui giurisdizione ricade quella zona, inviò un mezzo meccanico per distruggere tutto, visto che i proprietari non avevano ottemperato all'ordinanza di sgombero. |
C'è sempre Qualcuno, però, che fa saltare le combinazioni e, nonostante l'uomo frapponga ogni genere di ostacoli, le opere di Dio, se Lui vuole, arrivano dove devono arrivare. |
Il giorno fissato - il 10 settembre 1981 -, presenti le autorità comunali, le guardie del parco, le forze dell'ordine, ha inizio, di buon mattino, la demolizione. Demolita la prima roulotte, un coro di clacson annuncia l'arrivo dei proprietari. E arrivarono appena in tempo, anche perché l'operatore della motopala - che, quando si alzava tardi, si alzava al levar del sole - guarda caso quella mattina non si svegliò, di conseguenza ritardò anche l'inizio delle demolizioni. Ora la motopala si sposta per demolire un prefabbricato. |
Il proprietario di quella struttura, vista la
minaccia, con un balzo si lancia dentro la benna, per cui l'operatore e
costretto a sospendere le operazioni. Seguono momenti
critici- L'atmosfera si fa incandescente. Dopo feroci discussioni, si giunge
a un compromesso. I proprietari, con le loro strutture, sarebbero stati sistemati
in un terreno non molto lontano, ma fuori dalla pineta. Gli animi si
placarono. - Badate - minacciò Giovanni, con il dito puntato verso le autorità -, noi porteremo via tutto, ma non toccate il busto di Padre Pio, perché lì c'è l'alta tensione! Il trasloco avvenne in
modo pacifico. Rimase solo il busto del Padre. Fu deciso di portarlo via il
giorno dopo. A questo punto, occorre
ricordare la promessa fatta da Padre Pio a Giovanni: Dove andrai verrò,
dove mi porterai resterò e dove metterai la tua mano, metterò anche la mia. |
Anche quella mattina tutto era pronto per il
trasloco del busto. Presenti anche le autorità a controllare che tutto fosse
portato via. Nessuno, però, aveva il coraggio di cominciare e, visto che la
cosa andava per le lunghe, le guardie sollecitavano, anche con maniere
spicce, i presenti a far presto. Da ultimo arriva anche Giovanni. Appena sceso
dalla macchina, viene apostrofato: - Quel busto va portato via! - Lo porterà via a chi da noia, a me no! -
risponde deciso. E qui altre discussioni a non finire. Alla fine, il busto rimase al suo posto e nessuno ebbe il coraggio di toccarlo. |
La notte precedente,
nella solita visita notturna, il Padre gli aveva detto; - Là mi hai portato e
là voglio restare. I campeggiatori non
cessarono di frequentare la zona e dettero vita ad altre iniziative. Furono
collocate delle panche davanti alla piccola tettoia, per permettere ai devoti
di stare a sedere durante la preghiera. Qualche altro vi sistemò dei fiori. Tutte iniziative
lodevoli ma non coordinate e che non piacquero alle autorità, per cui si
dovette rimuovere tutto. A questo punto, si dovette pensare di costruire
qualcosa di più decoroso, dato che nel periodo estivo, aumentava il numero
dei fedeli che venivano a rendere omaggio a Padre Pio. Così, sempre con
Giovanni in funzione di pungolo, fu realizzata, in legno, la prima
tettoia-cappella con grande soddisfazione di tutti. Di tutti, meno uno: lui,
il Padre. E una notte, con il solito sistema. comunicò a Giovanni che «A meta
non ci voleva più stare». Insomma, fece capire
che voleva la statua a figura intera. Tempo qualche mese, si raccolse il
denaro necessario e lo stesso artista che aveva fatto il busto si impegnò per
fare il bel monumento a figura intera. Presente l'allora superiore del
convento di S. Giovanni Rotondo, padre Mariano Paladino, di venerata memoria,
con grande concorso di popolo, il parroco di Migliarino celebrò l'Eucaristia
e imparti la benedizione alla statua. Era il 12 giugno 1988. Purtroppo, la struttura
si rivelò ben presto insufficiente per il gran numero di fedeli che,
specialmente le domeniche del periodo estivo, partecipavano alla S. Messa.
Inoltre, c'era sempre l'incitamento di Giovanni, che insisteva per un
ulteriore ampliamento. Correvano gli anni 1992-93. Con l'istituzione di un
ente morale intitolato a Padre Pio, fu possibile ottenere dalle autorità le
necessarie autorizzazioni per l'ampliamento e la definitiva sistemazione in
cui si trova attualmente la cappella. Essa ospita, al centro, un magnifico
Crocifisso in bronco quasi a grandezza naturale, a sinistra, la statua della
Madonna e, a destra, la statua di Padre Pio. Determinante è stato l'impegno
dell'ufficio tecnico del comune di Vecchiano, coordinato dal geometra Torello
Lelli, che instancabilmente ha prestato la sua opera, testimoniando in
maniera concreta la propria fede e la sua profonda devozione a Padre Pio.
Ancora oggi,. offre i! suo prezioso contributo, insieme ad altre persone, per
coordinare !e varie iniziative che hanno per oggetto questo sacro edificio. Un doveroso ringraziamento va reso a tutte quelle persone che, con il loro lavoro disinteressato. hanno contribuito alla costruzione e al mantenimento di questa caratteristica struttura che nel parco naturale della Bufalina, è diventato un luogo di incontro e di preghiera. Non manca mai un fiore fresco, offerto dai devoti di Torre del Lago che, con ammirevole dedizione, vi assicurano l'ordine e la pulizia. |
Se passate da quelle parti, fateci una capatina: non rimarrete delusi. Per chi viene da Pisa, prima di entrare dentro il paese, ci sono i cartelli, sulla sinistra, che indicano la direzione: Padre Pio. (tratto
dal libro: Giovanni
Bardazzi un discepolo di Padre Pio) |