LE PROFEZIE MESSIANICHE
DELL’ ANTICO TESTAMENTO
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Nell'Antico
Testamento troviamo numerosissime profezie che riguardano il tempo
dell'apparizione del Messia, la sua vita, il Suo ministero terreno. |
A mano a mano che gli anni passavano, Dio, tramite gli scrittori sacri, aggiungeva particolare a particolare finché - come un grande e meraviglioso mosaico - il Messia e la Sua opera furono così ben descritti da risultare perfettamente riconoscibili ad ogni persona sinceramente alla ricerca della verità. Ecco descritti, in modo schematico, i passi messianici più importanti. Nei Vangeli, e specialmente in Matteo (che scrive per i suoi connazionali giudei), si fa continuamente riferimento all'adempimento delle antiche profezie messianiche nella vita di Gesù Cristo: |
1. La discendenza del Cristo >> In
Genesi 3:15, nella prima promessa di un Salvatore fatta ad Adamo ed Eva
subito dopo il peccato, il Messia futuro viene semplicemente definito come
"progenie della donna" (ove la donna,
secondo la terminologia biblica, è intesa come "popolo di Dio") che
schiaccerà il capo al serpente (Satana) e lo vincerà, venendo da lui però
ferito al calcagno (il Diavolo avrebbe provocato la morte del Salvatore).
Quando Dio chiamò Abramo ad uscire dalla sua terra per andare in un "paese che io ti mostrerò",
precisò anche: "In te saranno
benedette tutte le famiglie della terra" (Genesi 12:1-3 - L). Questo
passo è sempre stato inteso come messianico; infatti, in che modo Abramo e la
sua progenie sarebbero stati fonte di benedizione per il mondo intero, se non
a causa del Messia promesso che sarebbe nato dalla stirpe del patriarca
discendente di Sem, figlio di Noè? In Genesi 49:10, troviamo che Giacobbe
mentre dà la sua benedizione ai dodici figli, prima di morire, fornisce una
precisazione importante: "Colui
che darà il riposo e al quale ubbidiranno i popoli" sarebbe stato un
discendente della tribù di Giuda. In Geremia 23:5-6/33:14-16, si precisa che,
fra tutte le famiglie di Giuda, è quella del re Davide che avrebbe avuto il
privilegio di annoverare fra i suoi discendenti il "Germoglio giusto" il quale "sarà chiamato: l'Eterno nostra giustizia", che tutti
gli Ebrei identificavano con il Messia tanto atteso. 2. La nascita a Betlemme >> Il
testo del profeta Michea (5:1-2) è molto preciso riguardo al luogo di nascita
dell'Unto del Signore: "Ma da te,
o Bethlehem Efrata... uscirà colui che sarà dominatore in Israele, le cui
origini risalgono ai tempi antichi, ai giorni eterni..." (L - cfr.
Matteo 2:3-6). 3. Il precursore: Giovanni Battista >> Isaia
40:3-5 e Malachia 3:1 annunciavano l'apparizione di un
"precursore", descritto così dal profeta Isaia "una voce grida: Nel deserto preparate la via del Signore!
Raddrizzate nella steppa la strada per il nostro Dio..." (P - cfr.
Matteo 3:3). Dio lo definirà poi, tramite il profeta Malachia come "il mio messaggero" che "prepara la via davanti a me"
(cfr. Matteo 11:9-10). 4. Nato da una vergine >> Isaia
7:14 dice che una giovane vergine avrebbe concepito e partorito un figlio di
nome Emmanuele. L'arcangelo Gabriele, apparso a Maria (cfr. Matteo 1:23),
dopo averle comandato di chiamare il bambino Gesù (che vuol dire "Yahweh
salva") le ricorda questa profezia di Isaia. Ovviamente, il nome
'Emmanuele' doveva essere preso per il suo significato etimologico (molto
importante per i popoli semiti), infatti 'Emmanuele' significa "Dio con
noi": Dio in persona stava per nascere come uomo nel mondo! 5. Sarebbe stato Figlio di Dio >> Nel
Salmo 2:7 si legge: "L'Eterno mi
disse: Tu sei il mio figliuolo, oggi t'ho generato" (L). In Atti
13:33 ed Ebrei 1:5/5:5, l'apostolo Paolo applica questo salmo a Cristo. In
Matteo 22:41-46, troviamo Gesù che fa riflettere i Farisei chiedendo loro di
chi doveva essere discendente il Messia promesso. I Farisei rispondono senza
esitazione che sarebbe stato "figlio" di Davide, ovvero doveva
essere di discendenza "regale". Questo lo aveva già predetto
Balaam, poco dopo l'esodo d'Israele dall'Egitto: "Lo vedo, ma non ora; lo guardo, ma non da vicino: una stella si
muove da Giacobbe, si alza uno scettro
da Israele..." (Numeri 24:17 - P). Cristo replica allora ai dottori
della legge citando il Salmo 110:1 che diceva: "L'Eterno dice al mio Signore: 'Siedi alla mia destra finché io
faccia dei tuoi nemici lo sgabello dei tuoi piedi' (ND). Poi chiede: "Se dunque Davide lo chiama Signore,
com'è Egli suo figliuolo?" (L). I Farisei non seppero cosa
rispondere: il Maestro voleva che comprendessero la Sua discendenza
"umana" da Davide, ma anche quella divina da Dio stesso. 6. La fuga in Egitto e la strage degli innocenti >> Osea
11:1 è un passo in cui Dio parla del popolo eletto, dicendo: "Fin dall'Egitto chiamai il mio
figliuolo" (L), mentre Geremia 31:15 si riferisce alle donne della
Giudea che piangono i loro figli uccisi durante l'assedio dei Babilonesi: "S'è udita una voce in Ramah, un
lamento e un pianto amaro: Rachele piange i suoi figli e rifiuta di essere
consolata..." (L). Come molti testi dell'Antico Testamento, questi
versetti hanno un duplice significato: uno storico contemporaneo o per un
futuro imminente ed uno messianico. Ne siamo sicuri perché, nel suo vangelo,
Matteo (2:15,18) ne fa l'applicazione, riferendoli al ritorno dalla fuga in
Egitto della famiglia di Gesù e alla strage degli innocenti perpetrata da
Erode, che voleva eliminare il Messia. 7. Data del battesimo e della morte >> Nel
libro del profeta Daniele (9:24-27), troviamo una grandiosa profezia messianica
che precisava la data dell'inizio del ministero pubblico del Cristo, che
coincideva con il Suo battesimo, nonché la data della morte. 8. I miracoli compiuti >> Isaia
35:5-6 parla dei grandi e svariati miracoli che avrebbe compiuto l'Unto del
Signore, miracoli di cui si narra in tutti i Vangeli. 9. Avrebbe parlato in parabole >> Il
Salmo 78:2 preannuncia l'abitudine di esporre gli insegnamenti in parabole,
che Gesù effettivamente usò molto nel corso del Suo ministero terreno.
Interrogato dai discepoli sul perché di questa Sua abitudine, il Salvatore
citò un passo di Isaia 6:9-10 che metteva in risalto la durezza del cuore del
popolo di Israele che "udiva con
le orecchie, ma non comprendeva, guardava senza vedere...". In
pratica, Gesù fa intendere che parlava in parabole, perché solo chi era un
sincero ricercatore delle profonde verità spirituali si dava la pena di
approfondire il significato simbolico di quello che diceva il Maestro. 10. Avrebbe abitato in Galilea >> Isaia
8:23/9:1 parla della gloria che avrebbe visto quella contrada d'Israele, a
causa della presenza del Messia (cfr. Matteo 4:12-16). 11. Sarebbe stato Luce e Salvezza per tutte le nazioni
>> Isaia 42:6-7/49:6/56:8 parla del fatto che l'Unto
del Signore sarebbe stato una luce per tutte le nazioni del mondo e non solo
per il popolo d'Israele. Simeone, uomo pio che, avvertito dallo Spirito,
riconobbe in Gesù, nato da poco, quel Messia che attendeva da tanto tempo,
parlò di Lui come della "Luce da
illuminar le genti e gloria del tuo popolo Israele" (Luca 2:32 - L).. 12. La pietra angolare >> Il
Salmo 118:22-23 e Isaia 28:16 parlavano di un fondamento posto dal Signore,
di una pietra angolare solida e preziosa, che però sarebbe stata rigettata.
Gesù applica questi passi a se stesso (cfr. Matteo 21:42 e paralleli). Anche
nelle epistole se ne parla. 13. L'entrata trionfale in Gerusalemme >> Zaccaria
9:9-11 diceva: "... Il tuo re
viene a te, Egli è giusto e vittorioso, umile e montato sopra un asino, sopra
un puledro d'asina..." (L). Il Salmo 8:2 parlava delle lodi uscite
dalla bocca di fanciulli. Ambedue le cose si avverarono quando Gesù, una
settimana prima della Sua morte, entrò trionfalmente in Gerusalemme montato
su di un puledro d'asina, mentre i fanciulli intorno a Lui gridavano: "Osanna al Figliuolo di Davide!
Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Osanna nei luoghi
altissimi" (L - vedi Matteo 21). 14. Sarebbe stato odiato senza ragione >> Nel
Salmo 69:4,7,8 Davide parlava dell'odio di cui egli era oggetto, senza alcuna
ragione. Questo passo era anche messianico, come molti altri salmi. Giovanni
15:24-25 applica questo testo a Cristo. 15. Sarebbe stato tradito da un amico >> Sempre
in un salmo di Davide (Salmo 41:9) si diceva: "Perfino l'uomo con il quale vivevo in pace... che mangiava il
mio pane, ha alzato il calcagno contro a me." (L). In Giovanni 13:18 si applica questo stesso testo al
tradimento di Giuda. 16. Predetta l'angoscia di Cristo prima della morte >> Il
Salmo 22 è uno dei salmi messianici per eccellenza. Ai vv. 11-15 è predetta
l'angoscia che avrebbe afferrato Cristo all'idea della separazione dal Padre,
a causa del peccato del mondo che pesava su di Lui. 17. Sarebbe stato abbandonato dai discepoli >> In
Matteo 26:31 leggiamo che Gesù, antivedendo il terrore che avrebbe fatto
fuggire tutti i discepoli, vi applica una profezia contenuta in Zaccaria
13:7: "Allora Gesù disse loro:
Questa notte voi tutti avrete in me una occasione di caduta; perché è
scritto: 'Io percoterò il pastore e le pecore della greggia saranno
disperse'." (L). 18. I trenta sicli e il campo del vasaio >> In
Zaccaria 11:12-13 troviamo una stupefacente profezia in cui Dio stesso parla,
attraverso il profeta, dicendo: "Se
vi par bene, datemi il mio salario; se no, lasciate stare. Ed essi mi pesarono
il mio salario: trenta sicli d'argento. E l'Eterno mi disse: Gettalo per il
vasaio, questo magnifico prezzo al quale m'hanno stimato! E io presi i trenta
sicli d'argento e li gettai nella casa dell'Eterno per il vasaio." (L). In
Matteo 27:9-10 è citata questa profezia. Sappiamo infatti che Giuda tradì il
Maestro per quella cifra. Poi, resosi conto di quello che aveva fatto, gettò
i trenta sicli d'argento nel tempio. I Farisei dissero: "Non è lecito metterli nel tesoro delle offerte, perché son
prezzo di sangue. E tenuto consiglio, comprarono con quel danaro il campo del
vasaio da servir di sepoltura ai forestieri." (Matteo 27:6-7 - L). 19. I maltrattamenti >> Isaia
50:6/53:7 predice che il Figlio di Dio avrebbe subito dei maltrattamenti, la
cui descrizione si trova in tutti gli ultimi capitoli dei Vangeli. 20. Gli scherni >> Nel Salmo 22:7-8
si legge: "Tutti quelli che mi
vedono si fanno beffe di me, allungano il labbro e scuotono il capo, dicendo:
Egli si è affidato all'Eterno; lo liberi dunque, lo soccorra, poiché lo
gradisce!" (ND). In Matteo 27:39-43 possiamo leggere queste stesse
parole pronunciate con sarcasmo dai dottori della legge e dagli anziani del
popolo giudeo davanti alla croce. 21. Le Sue sofferenze e la morte espiatoria >> In
uno dei più toccanti passi dell'Antico Testamento e di tutta la Bibbia, Isaia
(52:13-15/cap.53), il profeta messianico, descriveva l'angoscia, i
maltrattamenti e la morte espiatoria del Salvatore. Profetizzava anche che
sarebbe stato sepolto nella tomba di un ricco (53:9), come infatti avvenne,
essendo stato Gesù sepolto nella tomba nuova del ricco Giuseppe d'Arimatea. 22. La morte sulla croce, le vesti spartite >> Sempre
nel Salmo 22:16-18, si parlava di "mani
e piedi forati", di spartizioni d'indumenti e di tiro a sorte di una
veste. Tutto ciò si avverò in modo stupefacente alla morte di Cristo, quando
i soldati romani, dopo averlo crocifisso, si spartirono le Sue vesti, come
era usanza allora. Giovanni 19:23-24, citando questo salmo, precisa che i
soldati, vedendo che la tunica di Gesù era senza cuciture e quindi di buona
fattura, decisero di tirarla a sorte fra loro. 23. Aceto da bere e morte di crepacuore >> Il
Salmo 69:20-21 parlava di cuore spezzato dal dolore... si pensa che sia stata
proprio questa la morte di Gesù: infatti Pilato si meravigliò che fosse morto
così in fretta, dato che il supplizio della croce era stato studiato apposta
per durare molte ore. Nel salmo si parla anche di fiele e aceto offerti da
bere (cfr. Matteo 27:33,34,48). 24. "Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?"
>> Nel Salmo 22:1 troviamo la stessa frase che
pronunciò Gesù prima di spirare, sentendosi separato dal Padre: su di Lui
pesavano tutti i peccati del mondo e proprio questo gli procurò la morte
(cfr. Matteo 27:46). 25. Nessun osso ne sarebbe stato spezzato >> In
Esodo 12:46 e Numeri 9:12, fra le altre istruzioni relative alla Pasqua,
troviamo la prescrizione di mangiare l'agnello senza spezzarne alcun osso.
Ora, sappiamo che la Pasqua ebraica, oltre a ricordare il passaggio (dal
significato della parola 'Pasqua') dalla schiavitù alla libertà d'Israele,
prefigurava anche il sacrificio espiatorio del Messia promesso. I soldati
romani venuti - come era d'uso - per spezzargli le ossa delle gambe ed
affrettarne la morte, perché stava per cominciare il sabato, lo trovarono già
morto e non lo toccarono, salvo forargli il costato con una lancia per
assicurarsi dell'avvenuta morte (cfr. Giovanni 19:36, che cita appunto i due
passi dell'Antico Testamento sopraindicati). 26. Non avrebbe subìto la decomposizione della morte >>
Leggiamo nel Salmo 16:10: "Perché
tu non lascerai l'anima mia nello Sceol (= tomba) e non permetterai che il tuo Santo veda la corruzione" (ND).
In Atti 2:27,31/13:35-37 si applica questo passo alla resurrezione di Cristo,
il cui corpo non subì le conseguenze fisiche della morte. 27. L'ascensione >> Nei Salmi 24:7-10
e 68:18, troviamo preannunciata l'ascensione di Cristo al cielo, dopo la
resurrezione (cfr. Atti 1:9/Efesi 4:7-8). 28. La Sua opera sacerdotale in cielo >> In
Zaccaria 6:12-13 troviamo specificato che il Messia, chiamato "il
Germoglio", svolgerà un'opera sacerdotale nel Tempio di Dio. Basta
leggere l'epistola agli Ebrei per trovare spiegato tutto ciò. |