PARROCCHIA SANTA MARIA DELLE GRAZIE

CALENZANO

 

Crocifisso disegnato da San Giovanni della Croce

LA “ VIA CRUCIS”

Realizzata dalla scultrice Ermella Cintelli Molteni

 

Queste quattordici stazioni della Passione di Gesù sono le pietre di un percorso fatto di umiliazione, dolore e morte.

Le ho volute irregolari nella forma proprio come il selciato di una via: la Via Crucis.

Via dolorosa ma al tempo stesso lucente come l'Amore di Gesù per noi.

E' per questa via che ci ha salvati, riguadagnandoci alla Luce di Dio.

 

7 dicembre 2005

 

I - LA CONDANNA

 

Pilato e Gesù sono di fronte.

Pilato cerca di scaricarsi la coscienza interrogando la folla su chi debba essere condannato: Gesù o Barabba.

Lo sguardo di Gesù è rivolto a noi perché anche noi facciamo parte della folla che grida quel terribile:  Crocifiggilo!

Sia Pilato che la folla di allora che ognuno di noi adesso, tutti sappiamo bene che non è giusto, la nostra coscienza lo dice ma resta inascoltata. Per vigliaccheria, per quieto vivere ci adeguiamo invece a quello che tutti si aspettano da noi. Tanto la voce della nostra coscienza chi la sente?

Quella del mondo invece è così forte!...

 

 

II - GESÙ CARICATO DELLA CROCE

 

Gesù guarda in alto come a chiedere aiuto al Padre per riuscire a sopportare un peso che fin da ora appare insostenibile, peso che noi gli carichiamo sulle spalle e che Lui porta al posto nostro.

 

III - GESÙ CADE PER LA PRIMA VOLTA

 

In seguito alle ricerche storiche risulta che i condannati alla crocifissione dovevano portare sulle spalle, legato alle braccia, il patibulum (braccio trasversale della croce) fino al luogo del supplizio.

Il peso mal bilanciato e la posizione obbligata provocavano così continue e rovinose cadute senza alcuna possibilità di appoggio sulle braccia impedite, con conseguenti ferite e contusioni al volto, alle ginocchia, ecc.

Per far rialzare al più presto chi cadeva non si trovava di meglio che frustarlo senza pietà come con un animale da soma che cedesse sotto il carico.

Ai soldati non è stato dato un volto ben definito perché in questo modo rappresentano meglio l'intera umanità, ottusa e crudele.

 

 

IV - GESÙ INCONTRA SUA MADRE

 

Maria va incontro a suo Figlio per essergli vicina e percorrere con Lui la via del Calvario, non potendo far altro che soffrire insieme a Lui.

 

V - IL CIRENEO

 

Al posto di Simone di Cirene, padre di Rufo e di Alessandro, ho raffigurato Padre Pio: primo perché questa Chiesa di S. Maria delle Grazie è stata voluta da lui, secondo perché mentre sappiamo poco di Simone sappiamo abbastanza di S. Padre Pio  da ritenerlo uno di noi tanto lo  chiamiamo ancora Padre Pio come uno di famiglia, terzo perché Padre Pio ha tanto amato Gesù e tanto ha desiderato di essere con Lui nella sofferenza della Passione da viverla.

Se noi porteremo la nostra croce non saremo soli perché Gesù sarà con noi.

 

 

VI - LA VERONICA

 

Questa donna che piena di compassione asciuga il volto di Gesù ridotto ad una maschera di sangue, polvere e sudore, ci mostra impressa sul suo velo l'immagine del Cristo(vera icona). E’ proprio in quel gesto di istintiva pietà al di là delle convenienze sociali (a quel tempo mostrarsi a testa scoperta voleva dire essere donne di dubbia fama) che lei dimostra il suo amore per il prossimo, specchio dell'Amore di Dio.

 

VII - GESÙ CADE PER LA SECONDA VOLTA

 

E’ il volto di Gesù dopo la seconda caduta. Nel suo sguardo oltre il dolore c'è lo sgomento di vederci così indifferenti.

Sulla testa il casco di rovi, beffarda allegoria di emblema regale, lo tormenta con più di cinquanta durissime spine...

 

VIII - GESÙ INCONTRA LE PIE DONNE

 

Erano probabilmente donne di Gerusalemme che cercavano di alleviare le sofferenze dei condannati a morte con bevande stordenti.

Abitudine conosciuta e tollerata altrimenti i soldati non avrebbero mai permesso a Gesù di rivolgere loro la parola.

 

IX - GESÙ CADE PER LA TERZA VOLTA

 

Ormai Gesù non si regge più in piedi e ancora una volta cade in avanti mentre gli piovono addosso insulti e frustate.

 

X - GESÙ E’ SPOGLIATO DELLE SUE VESTI

 

Oltre il dolore delle frustate, delle ferite e degli insulti l'umiliazione non ha mai fine...

 

XI - GESÙ E’ CROCIFISSO

 

Siamo noi che teniamo in mano il martello. Siamo noi che ribattiamo i chiodi sui polsi di Cristo.

Il nervo mediano leso fa contrarre il pollice che si flette all’interno.

 

XII - GESÙ MUORE

 

Ora che i suoi occhi sono chiusi e non ci guarda più ci sentiamo soli e cominciamo a capire che cosa abbiamo fatto...

 

XIII - GESÙ E’ DEPOSTO DALLA CROCE

 

Giuseppe di Arimatea, andò da Pilato a chiedere il corpo di Gesù...

Comprò un lenzuolo nuovo, tolse Gesù dalla croce...

A sostenere la Madonna che tiene tra le braccia Gesù c'è Giovanni.

Dal momento che Gesù gliel’ha affidata, Giovanni la considera come sua madre.

Ai piedi di Gesù è inginocchiata Maria di Magdala.

 

XIV - GESÙ E’ PORTATO AL SEPOLCRO

 

Giovanni e Giuseppe di Arimatea depongono Gesù avvolto nel lenzuolo su un ripiano scavato nella roccia. Era il sepolcro che Giuseppe aveva comprato e fatto preparare per sé...

Noi vediamo la scena che vede Nicodemo. Anche lui è qui, ed ha portato con sé una pesante anfora piena di profumo (circa 30 chilogrammi di granuli di mirra e polvere di aloe)...

Nel silenzio e nella compostezza dei gesti c’è la mestizia dei ricordi; la vita che amavamo non c'è più. Tutto sembra finito...

 

 

XV - GESÙ RISORTO

 

Se non fossimo in Chiesa, se fossimo in un cortile, in un giardino, sotto un porticato o lungo una via, dovrei per forza aggiungere la quindicesima stazione, quella della Risurrezione, perché altrimenti si tratterebbe di una storia illogica, raccontata a metà.

Ma in Chiesa non ho bisogno di rappresentare la quindicesima stazione perché basta volgersi verso l’altare, al tabernacolo dove Lui, il Risorto, ci attende paziente, vivo e vero, ad ogni istante della nostra vita.

 

 

 

dello stesso artista è il Rosone della nostra Chiesa

(clicca per vederlo)

 

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