La Fiducia in DioPensieri di Fra Cecilio MariaA cura di Fra Rocco Zoia Cappuccino |
Presentazione Vi sono molti modi di
parlare e scrivere a proposito di una persona buona vissuta tra noi: si può
dire ciò che personalmente si è visto e udito, si dà allora testimonianza;
si può raccontare ciò che altri hanno visto e udito, si fa allora un
racconto, che, purtroppo, non sempre riesce totalmente obbiettivo; si può
leggere e riflettere sugli scritti che quella persona ci ha lasciato,
confrontare il suo pensiero con le parole del Vangelo e con la propria
esperienza, si fa allora meditazione e, più che parlare, si preferisce
pregare. E' quanto mi è successo
nella lettura di una piccola antologia di pensieri che alcuni AMICI hanno
stralciato dagli scritti di fra Cecilio Maria. |
|
I pensieri di fra Cecilio
qui raccolti e pubblicati, sono stati scelti secondo un'ottica particolare:
cogliere nella spiritualità di questo frate il suo modo di stare di fronte a
Dio, il grado della sua FIDUCIA IN DIO. Ma, come sempre, le
dimensioni spirituali non sono mai riducibili a formule, non sono
inquadrabili in uno schema proprio della logica umana: i valori dello spirito
assomigliano sempre all'evangelico vino nuovo che non può essere racchiuso in
otri vecchi, sprizzerebbe sempre tra doga e doga. Vorrei sottolineare,
tuttavia, alcune componenti del modo proprio di fra Cecilio di stare di
fronte al Signore, attingendo da questi suoi pensieri. Presenza di Dio «La divina presenza è luce
che dissipa ogni ombra, è acqua che lava ogni macchia, è fuoco che brucia
ogni colpa». Fra Cecilio pone alla base
della sua vita spirituale la convinzione di essere costantemente alla
presenza di Dio, un Dio che ci conosce, ci ama, che è nostro Padre. E' fondamento della sua
sicurezza, della sua fiducia. Scrive: « Devo vivere in questo mondo solo
di Dio e in Dio. Ciò non è difficile, basta pensare alla realtà della divina
presenza che illumina, allieta, incoraggia, sostiene e vivifica ogni nostro
atto quaggiù». Sono convinzioni che ci portarono al cuore della
spiritualità cristiana, alimentata dalla Parola di Dio. La presenza di Dio
nella vita e nella storia degli uomini è una componente essenziale della
teologia biblica che inizia dalla presentazione dell'uomo fatto ad immagine e
somiglianza di Dio e culmina nell'annuncio della presenza del Verbo che si è
fatto carne e venne ad abitare in mezzo a noi (Giov. 1,14). Nella Bibbia
l'uomo è sempre visto nel suo rapporto con Dio ed anche il mondo che lo
circonda è celebrazione della presenza di Dio: "I cieli narrano la
gloria di Dio " dice il salmo 19 e fra Cecilio ricama: «Tutto il
creato mi parla della bellezza e onnipotenza di Dio, tutte le creature che
avvicino mi parlano della sua bontà». Oltre che nella linea
della Bibbia, fra Cecilio è nella linea del Padre San Francesco. Il Vangelo insegna che la via
privilegiata, anzi l'unica, per accostarsi a Dio è la strada dell'umiltà, del
riconoscersi piccoli. Questa è la via percorsa da Gesù, il Verbo Incarnato
(Filip.2,8), questa è la via percorsa da Maria, la Serva del Signore (Luca
1,48). L'umiltà è forma tipicamente evangelica di
relazionarsi a Dio, di valutare se stessi di fronte a Dio; e di fronte a Dio
l'uomo, se è sincero, non può che sentirsi piccolo, povero, peccatore,
bisognoso di aiuto e di perdono. Scrive fra Cecilio: «Mi
piace umiliarmi dinnanzi a Gesù e piangere con cuore contrito e confidente,
tutte le mie colpe, baciare e ribaciare i suoi piedi come Maria Maddalena». In questo abbandono della
creatura al suo Creatore, del figlio nelle braccia del Padre, l'umiltà
diventa sorgente di liberazione da ogni forma di paura interiore, sorgente di
docilità allo Spirito, tranquillo e fiducioso abbandono alla bontà del Signore:
«Mio Dio, come è bello pensare a voi, confidare e dipendere in tutto da
voi». Credere all'amore «Il pensare all'amore
infinito che Dio ci porta mi riempie il cuore di felicità e mi fa desiderare
il giorno in cui, deposto questo meschino involucro, potremo spaziare nella
conoscenza di Dio e nel suo infinito amore». Il più grande,
fondamentale messaggio della Bibbia, in particolare del Nuovo Testamento, è
l'annuncio della paternità di Dio e del suo amore per gli uomini, amore così
grande e sorprendente da esprimersi nella incarnazione del Figlio stesso di
Dio (Giov.3,16-1 Giov.4,9). La fiducia in Dio ha come
punto di partenza il credere all'amore di Dio, alla sua misericordia, alla
sua paternità e questo anche quando si ha coscienza di essere peccatori.
Scrive fra Cecilio. «Via per sempre dal mio cuore ogni sgomento per la
debole volontà nel corrispondere all'amore... sopporterò con pazienza me
stesso, allargando il mio cuore alla piena confidenza. Iddio, il Padre
infinitamente buono, mi ama con infinito amore». La devozione a Maria Nell'itinerario cristiano
il riferimento e la devozione a Maria Madre di Gesù è un elemento
facoltativo, ma - sempre nella luce della Bibbia e della tradizione cristiana
- un incontro indispensabile per giungere alla comunione con Cristo. Dare spazio a Maria nella vita spirituale è dare
spazio all'agire di Dio, è dare spazio all'opera di salvezza, è porre un
validissimo fondamento a quell'atteggiamento, filiale che è punto di partenza
della fiducia in Dio Fra Cecilio tutto questo lo aveva afferrato molto bene e
ne aveva fatto uno dei punti fermi della sua spiritualità: «Mio Dio -
scriveva - quale lotta: da solo non sono capace di stare in piedi. Quando
però sostenuto da voi e dalla vostra e mia Mamma, incomincio a camminare, mi
sento suggerire. guarda adesso come sai camminare bene "». E' la fiducia del bambino
che crede alla bontà del Padre, una Bontà che non soltanto ci ha donato un
Figlio, ma con il Figlio ci ha donato una Madre. |
Pensieri di
fra Cecilio Maria sulla Fiducia in Dio. L'anima che vive la vita intima in Gesù... tutto opera per amore. La
cordiale intimità con Gesù diventa sempre più intensa e la preghiera più
illuminata di Luce divina. Tutto posso in colui che mi conforta. Devo vivere in questo mondo
solo di Dio e in Dio. Ciò non è difficile, basta pensare alla realtà della
divina presenza che illumina, allieta, incoraggia, sostiene e vivifica ogni
nostro atto quaggiù. Il Padre Confessore... mi disse di non pensare più al passato... di
rimanere sereno e di proseguire con fervore sulla via dei miei doveri,
confidente nella divina bontà e misericordia. Nell'esame di coscienza, fatto alla divina presenza, si trovano
facilmente le mancanze anche non volute, e si vede come procedere per meglio
operare, ma è il Signore che vede l'anima mia meglio di me. Temo me stesso, ma mi fido pienamente di Gesù, mio divin Redentore e
della Mamma Corredentrice con il suo sposo S. Giuseppe. Non posso elevarmi fino a voi se non mi umilio profondamente fino al
nulla, per lasciare nel mio cuore, nell'anima mia, tutto il posto a voi. La
vita vissuta così è sublime. Questo mi pare il miglior modo di salire senza pericolo o ritardi:
vivere secondo la luce e la rugiada che il Signore ci manda... essere nelle
sue mani, docile creta. Fidente in voi, combatterò coraggiosamente da buon soldato sino alla
morte, a vostra gloria, per farvi piacere, per dire a tutto il mondo che, con
voi, è facile vincere tutti i nemici che militano contro lo spirito e la
salute eterna. L'anima, unita a Dio, è sempre in preghiera in ogni cosa che opera
nella divina volontà. Non sono io che gli devo suggerire come mi deve amare: mi lascio
invece incendiare dal suo amore divino. Bisogna permettere al Signore di accostarsi al nostro cuore, e
rimanere, divina verità, ad illuminarlo, purificarlo, riscaldarlo. Sento il dovere di allargare il cuore alla piena confidenza: Iddio è
il Padre infinitamente buono che mi ama d'amore infinito e vuole tutto il mio
cuore. Se cercherò Dio, Dio mi accompagnerà ovunque e mi darà ciò che mi
occorre per rimanere con Lui e operare alla sua divina presenza. Vivere costantemente in Dio che mi possiede, è l'ansia soave
dell'anima. Ti offro quanto di tuo è in me: i miei pensieri, affetti, parole,
opere. Tutto ridono a Te e Tu abbi cura di me. Via per sempre dal mio cuore ogni sgomento per la debole volontà nel
corrispondere all'amore... sopporterò con pazienza me stesso, allargando il
mio cuore alla piena confidenza. Iddio, il Padre infinitamente buono, mi ama
con infinito amore. Con Gesù, la nostra vita diventa pura e semplice... partecipa
mirabilmente alla purezza, santità, umiltà, amore, povertà, ubbidienza e
semplicità di Gesù. Conservatemi la pace e la tranquillità del cuore. Nulla impedisca il
continuato riposo del mio spirito in voi Sento che la vita intima che Gesù vive in noi, è a misura della
nostra dedizione a Lui, e conforme alle parole del Vangelo: "Come il
tralcio è unito alla vite...". Mi riconosco servo inutile, ma sono certo che Gesù può fare di me una
stella del cielo. Ai suoi piedi chiedo perdono, cerco di rispecchiarmi in lui, per
imparare a correggere me stesso, per vivere solo di lui. Gli raccomando di
liberare la mia anima da tutto ciò che gli dispiace. Gli parlo della Chiesa,
dei peccatori, delle anime del purgatorio, di tutti quelli per i quali sono
obbligato a pregare e di tutti quelli ai quali ho promesso di pregare. Gesù mio, come è bello vivere di voi, per voi, in intima unione con voi! Si apprezza ciò che voi apprezzate, si spazia in ciò che vi piace. Non so perché si debba avere paura del Signore e, non invece, di noi
stessi, che siamo i facili distruttori dell' opera pacifica di Dio in noi. Mi pare che il miglior modo di vivere a questo mondo sia questo:
tenere lontano il peccato avvertito, detestare continuamente me stesso, per
i difetti che commetto senza volerlo e confidare nella infinita misericordia
di Gesù e nel suo infinito amore. Il pensiero che con il peccato diventerei nemico di Dio mi opprime,
mi spaventa, mi fa piangere. Ma poi il pensiero della bontà e misericordia di
Dio mi solleva. Sento un dovere estremo di allargare il
cuore a sempre più sconfinata fiducia e confidenza in Dio uno e trino; in
Gesù Cristo Dio, mio redentore e sposo dell'anima mia; nello Spirito Santo
Dio, mio santificatore; nella celeste Mamma Immacolata che mi ama da vera Madre
di Dio e Madre mia dolcissima. Io mi sento piccolo e pieno di imperfezioni, ma non desisto
dall'abbandonarmi a Lui come sono perché faccia di me ciò che vuole. Mi sento da Gesù
amato d amore infinito, ma mi sento troppo piccolo... sono contento però di
sentirmi piccolissimo alla sua presenza e con tutta confidenza mi lascio
prendere da Lui che ama i piccoli. Sento che la mia confidenza nell'infinito,
dolce mio amore, deve essere piena. Mio Dio quale lotta: da solo non sono
capace di stare in piedi. Quando però sostenuto da voi e dalla vostra e mia
Mamma incomincio a camminare, mi sento suggerire: «Guarda adesso, come sai
camminare bene». Mi piace umiliarmi dinnanzi a Gesù e piangere con cuore contrito e
confidente tutte le mie colpe... baciare e ribaciare i suoi piedi come Maria
Maddalena. Il pensare all'amore infinito che Dio ci porta, mi riempie il cuore
di felicità e mi fa desiderare il giorno in cui, deposto questo meschino
involucro, potremo spaziare nella infinita conoscenza di Dio e nel suo
infinito amore. Tutto il creato mi parla della bellezza e onnipotenza di Dio... tutte
le creature che avvicino, mi parlano della sua bontà. Mio Dio, come è bello pensare a voi, confidare in voi, dipendere in
tutto da voi. La divina presenza è luce che dissipa ogni ombra, è acqua che lava
ogni macchia, è fuoco che brucia ogni colpa. La vostra destra non si è indebolita. Se volete, potete dare anche a
me, quello che avete dato al mio serafico padre San Francesco. Sono indegno
ma, dal momento che voi avete detto che dal piccolo grano di senapa farete
crescere un albero, lo posso chiedere e sperare anch'io. Capisco, occorre che
io sia piccolo, ma con la vostra grazia mi sarà facile il diventarlo, dopo
che con tanta chiarezza mi avete fatto vedere quello che sono in verità. Non
lo posso più scordare. Mi sento profondamente umiliato, ma non mi scoraggio; mi getto come
Dio mi vede nel cuore sacratissimo di Gesù... Lui brucia tutto ciò che non
gli piace e mi arricchisce del suo amore. Non mi fermo troppo a guardare me stesso per non imbrattarmi troppo
gli occhi; guardo piuttosto negli occhi misericordiosi di Gesù e di Maria
dove leggo la mia vita eterna... Giuda si è disperato perché non ha confidato... Pietro ha rinnegato e
spergiurato, ma poi ha riconosciuto il suo peccato e ha confidato in Colui
che aveva rinnegato. Ora ha le
chiavi del paradiso. Io sono come un mobile di sala o di sagrestia che ha sempre bisogno
di essere spolverato... sono un calice a voi consacrato ma incapace a
mantenermi pulito... eppure vi amo, voglio amarvi sempre più perché siete infinita
perfezione, infinita bontà... Sento che la mia confidenza nell'infinito, dolce mio amore, deve
essere piena. |
Torna a: Fra Cecilio Maria – Pensieri e Riflessioni