COME SI FA UN SANTO di Roberto Lanzilli |
Beatificazione. Canonizzazione. Ecco,in sintesi, le tappe per giungere alla canonizzazione di
un testimone di Dio. |
Alla luce delle molte beatificazioni e canonizzazioni
operate da Giovanni Paolo II - circa Servono requisiti particolari? Chiunque può diventare
santo, - anche un bambino o una coppia di coniugi - purché abbia esercitato le virtù cristiane in grado eroico, nel compimento dei
propri doveri quotidiani, e goda fama (estesa) di
santità dopo la morte. Ciò significa che
sempre, anche oggi, è il popolo cristiano
mosso dallo Spirito Santo a segnalare i candidati. Ed è sempre il popolo cristiano a fornire con piccole
donazioni i mezzi per sostenere il costo delle cause, attualmente
di circa 14 mila euro. In genere, il primo passo per il riconoscimento
della santità è la beatificazione, che consta di due fasi,
quella diocesana e quella romana. La beatificazione comporta un culto locale,
mentre la canonizzazione un culto universale.
Entrambe comunque esigono il riconoscimento, per
decreto, delle virtù eroiche e
l'attribuzione al servo di Dio del titolo di venerabile. Fase diocesana. La causa può essere avviata cinque anni dopo la morte del
candidato da chiunque, singolo o gruppo, che dovrà rivolgersi per mezzo del postulatore al vescovo
diocesano, il quale chiederà il nulla osta
della Congregazione delle Cause dei santi. Il vescovo competente raccoglie attraverso un tribunale da
lui costituito, notaio incluso, tutti gli scritti, le testimonianze e i
documenti relativi alla vita del servo di Dio. I testimoni devono
per lo più essere oculari
e dichiarano sotto giuramento. Tutta la documentazione è, prima, raccolta e valutata da alcuni esperti
in storia e archivistica, poi, consegnata alla Congregazione che la esamina a
vari livelli di giudizio per accertare l'eroicità delle virtù, il martirio
e gli asseriti miracoli. Fase romana. Per questo
lavoro Per arrivare alla beatificazione, poi, si
richiede il riconoscimento di un miracolo (es., una guarigione istantanea, completa e duratura),
attribuito all'intercessione del venerabile, a meno che non si tratti di un
martire. Un secondo miracolo serve per la canonizzazione.
Infine i cardinali e i vescovi riferiscono per mezzo del prefetto le loro
conclusioni al Santo Padre, che prende la decisione definitiva e, sottolineiamo, infallibile. Un mero atto burocratico? Non
proprio, perché i santi sono i
testimoni viventi della verità
della
presenza e dell'opera di Dio nella storia. |