Il mondo si dispera perché non vuole vedere la Verità

 

 

CONDIVISIONI FRATERNE

 

Maestro M S 1506

Tema anno 2002/2003

 

La speranza cristiana

 

Considerazioni sommarie sull’uso e l’abuso della speranza nei tratti delle ideologie dominanti della storia degli ultimi 150 anni e contraccolpi sulla vita sociale attuale

 

Alla scuola di Dio,

quattro incontri con Don Roberto

 

Travalle 17.11.02

 

Travalle 16.02.03

 

Travalle 06.04.03

 

Parrocchia 01.06.03

 

 

Storia della speranza nell’Antico testamento: promesse e pedagogia divina –17/11/2002

Evoluzione della speranza nella storia dell’antico Popolo: speranza messianica – 16/2/2003

 

Gesù Cristo: compimento dell’antica speranza e fondamento della nuova  – 6/4/2003

 

La speranza della prima Chiesa e la nostra speranza – 1/6/2003

 

 

 

STORIA DELLA SPERANZA NELL'ANTICO TESTAMENTO: promesse e pedagogia divina

 

La speranza è un Filo costante che attraversa tutta la storia della salvezza. Abramo non ci è solo "padre nella fede" ma anche nella speranza (cf Rm4.18) : infatti con Lui iniziano le grandi promesse divine (cf Gen 12,1-3) portatrici della benedizione universale (cf Gen 22,15-17).

La speranza quale motore centrale dell'Esodo (cf Es 3,7-8)

La pedagogia della fedeltà e la formazione del timore riverenziale di Dio: felicità (cf DT 4,40; 5,28-33;7,13-15) e castigo (cf Dt 6,14-17;8,19-20), cioè delle due vie (cf Dt 11,26-28).

Il "filo rosso della speranza " antica emerge soprattutto nelle promesse messianiche che pervadono un po' tutta l'antica Scrittura (cf Lc 24,25-27;44-45). Ricordiamo solo alcuni passi dei libri storici : 2Sam 7,8-13 ; profetici : Is 9,1-8; 11,1-9; 49,1-7 e dei Salmi 2 e 110.

 

..., "ma l'uomo nella prosperità non comprende... " (SaL 49,13) e allora perché impari a sperare nel modo e nelle cose giuste Dio lo addestra a "sperare contro ogni speranza" lo forma attraverso prove e sofferenze, le quali sono in massima parte il retaggio dell'infedeltà e dell'ostinazione cocciuta degli uomini. Comunque lo stile divino è netto e inconfondibile: anche quando punisce non distrugge mai la speranza. Così ci guida ad intendere l'ispirazione sacra a partire dalle origini (cf Gen 3,14-15. 21;6,17-18.21) si noti la cura paterna di Dio espressa in entrambi versetti 21 ).

Anche nel deserto, dove i toni della riprensione sono alti ( e il perché è almeno in parte comprendibile cf Sal 95,9; Lc 10,13-15 ), è in atto la stessa pedagogia (cf Nm 21,4-9).

Naturalmente lo stesso stile permea tutta l'ispirazione profetica. Fra i tanti passi di Isaia leggiamo 1,2-20; 10,24-27 . Brani di altri Profeti; Am 9,1-15, Os 13,9-14,10, Sof 3,6-18, Ger 25,1-12; 29,4-14; Ez 9,1-10;36,16-28.

E' anche da rilevare come prima della dolorosa e inevitabile correzione quanti "se" profetici da parte di Dio"! Sono come tanti accorati appelli (cf 0s2,4-5; Ger7,1-15 ) i quali ci mostrano un Dio che misteriosamente continua, nonostante tutto, continua a credere e sperare negli uomini.

 

EVOLUZIONE DELLA SPERANZA NELLA STORIA DELL’ANTICO POPOLO: speranza messianica

 

Premessa

L'altra volta vedemmo come la pedagogia divina si servisse con forza del criterio delle "due vie" (cf Sal 1; Dt28). La concezione religiosa dell'antico Popolo assimilò fortemente questo criterio sia a livello comunitario che personale cf ad es. Sal 37. Credo che sia però importante sottolineare che normalmente il senso religioso non si esauriva in una concezione così materiale della speranza, e ciò fin dalla Thorà . Cioè, anche nei testi più antichi troviamo espressioni di una religiosità molto più pura (cf Es 33,12-17; 34,5-9); Sal 16 ...). Un esempio della sussistenza di più espressioni dell'anelito della speranza si ha nel salmo 73. Anche Ebr 11,13-16 ci offre una lettura ispirata della speranza antica avente un anelito spirituale.

 

Dimensione personale della speranza

L'ispirazione profetica, apportatrice di un forte contributo al progresso della Rivelazione, da vigore al concetto di responsabilità personale cf Ger 31,29-30; Ez 18,l-3s ;24-32s. Ma questo fatto apre grossi interrogativi riguardo alla sofferenza del giusto cf ad es. Ger 12,1-2. Ed è questo uno dei temi "forti" della riflessione cosiddetta sapienziale che caratterizza il pensiero religioso specialmente nel postesilio. Per marcare i momenti di crisi, ma che sono anche momenti di approfondimento di questa tematica, ci rifacciamo a due libri famosi: Giobbe e Qoelet (Ecclesiaste). Entrambi non ci parlano affatto della speranza, ma piuttosto della disperazione (nel senso umano della parola). Ed è bene e giusto che sia così perché è proprio attraverso le crisi che si cresce e si cercano sponde nuove della verità.

Giobbe   Il libro risale probabilmente al sec. a.C. La tematica centrale è la sofferenza del giusto (cap 21). L'autore ci presenta la storia di un giusto provato da Dio che lascia libero satana di avventarsi sulla sua vita e i suoi beni. Nella prova è un uomo che rimane sostanzialmente solo, riprovato anche dalla moglie (2,9), ma soprattutto dal tormento della dottrina tradizionale continuamente rinfacciata dai suoi "pii" amici (cf 8,1-6; 11,13-17;...) fino all'esasperazione (cf 16,1-4). In questa sofferenza Giobbe, pur nei suoi sfoghi e lamenti, rimane sempre fedele e giusto e gode di sprazzi di luce mistica cf 19,21-27; 42,1-5 . Ma la conclusione resta sostanzialmente ancora nell'ambito della dottrina tradizionale 42,10s.

 

Qoelet   Il libro risale probabilmente al III° sec. a.C. E' un libro difficile a leggersi e va letto nel contesto di tutto il pensiero biblico. La sapienza proclamata è ancora imperfetta e provvisoria.

Paradossalmente ci parla della speranza proprio marcando la quasi inconsistenza della vita racchiusa nella sua concezione: anche la più gratificante risulta essere poi vana cf 2,1-16, quasi un preludio alla disperazione (2,17-23). Anche l'anelito religioso è molto contenuto e l’unica ricetta di vita proposta sembra avere un carattere veramente minimale e poco entusiasmante cf 8,9-15. A mio avviso ci parla indirettamente della speranza perché è come se l'autore invocasse dal cielo un'altra ragione di vita: invoca il Salvatore.

L'altro elemento prezioso per lo sviluppo della speranza è l'ispirazione profetica apocalittica (cf Dn 12,1-3. 13) che viene in soccorso della fede dei martiri (cf 2 Mac 7) la quale apre decisamente al senso dell'immortalità mediante la risurrezione per la giusta ricompensa. E' questa la dottrina sapienziale più tardiva cf Sap2,12-3,10.

 

Dimensione comunitaria della speranza

Anche sul piano comunitario, cioè come Popolo chiamato da Dio, si assiste ad una evoluzione della speranza nel senso di una sua spiritualizzazione. Brevemente possiamo riconoscere queste tappe:

liberazione per una terra promessa cf Es3,16-17; pace e stabilità cf Gdc 2,16-19; nonostante l'infedeltà del "Popolo di dura cervice" c'è sempre un piccolo resto fedele cf Is 1,9; 4,3; Sof 3,9- 3;ecc. che, grazie alla fedeltà e alla misericordia di Dio, continua la storia della salvezza e quindi permette l'attuarsi delle promesse divine. La stessa infedeltà, ragione di tutti i mali, sarà vinta con la nuova Alleanza che Dio sta per concludere con il suoi Popolo Ger 31,31-34; Ez 36,25-27 nella prospettiva del trionfo di Jahvè e del suo Popolo cf Is 60-62 che avverrà nel giorno del Signore cf Zc 14,6-9.                  

 

Speranza messianica

Come accennavamo la volta scorsa, il "filo caldo rosso" della speranza ebraica è però l'attesa messianica la quale compendia in sé tutte le speranze sia personali che nazionali. Basterebbe leggere il salmo 2 e 110 per rendersi conto di quanto forte era l'attesa di questo misterioso Messia re-profeta.

Comunque sono davvero tanti i riferimenti forse molti di più di quelli che normalmente riusciamo a leggere. Scegliamone alcuni : Is 9,l-6; 11,1-9; 61,1-6; ( i 4 canti del Servo di Jahvè Is 42,1-8;49,1- 7,50,4-10; 52,13-53,12) ; Ger 23,1-6, ecc..

 

Spunti di riflessione

Che cosa possiamo imparare dalla pedagogia divina nei confronti dell'antico Popolo?

Come sia nello stile di Dio preparare gli eventi futuri, ma anche come questi cadano fuori delle  previsioni umane...

 

"Gesù Cristo, compimento dell'antica speranza e fondamento della nuova"

 

Attesa del Messia:

Difficile discernimento della Sua figura nei "lineamenti" profetici

- già segno di contraddizione nella percezione profetica dei giusti cf Lc 2,29-35; Mt 3,7-12 ;

- connessione con il Regno definitivo (cf 2Sam 7,16 ) e il "Giorno di Jahvè" a sua volta indecifrabile nelle sue forme antitetiche (giorno d'ira cf Sof 1,14-18; Gl 2,1-2; giorno di miseri­cordia Gl 3,1-2; giorno di giudizio Gl3,3s );

- sarà un "profeta liberatore come Mosè" Dt 18,15-20; uomo di pace Zc 9,9-10; Is 9,4-6; re e giudice potente Is 11,1-5; Sal 2 e 110.

L'afflato profetico messianico al tempo di Gesù nei discorsi di Pietro: At 2,17-21. 34-36; 3,21-24;

4,25-26.

Le attese nella prospettiva del "Nome" : Messia = Unto ( Consacrato ) di Dio

- unzione regale cf 1Sam 10,1; 16,12-13;...

- unzione profetica cf lRe l9,16;Is61,l;...

- unzione sacerdotale cf Es 29,4-7.29-30;...

 

Compimento messianico

Egli è re, anzi il "Re" cf Gv 18,32-37 , ma non di questo mondo ( Gv 6,15 ). Egli è profeta, anzi il "Profeta" cf Lc 4,16-21; Ebr l,l-2; Gv 3,34 , ma i "suoi" non l'hanno accolto cf Lc 4,24-27; Gv 1,11 .

Egli è sacerdote, anzi l'unico ed eterno "Sommo Sacerdote" cf Sal 110; Ebr 3,1; 4,l4;..., ma non dei sacrifici dell'antica Alleanza ( Ebr 8,4 ), bensì dell'unico ed eterno sacrificio della nuova Alleanza cf Ebr 9,11-12; 10,11-12;...; Mt 26,27;....

Il sigillo apocalittico nell'identità del Cristo cf Mt 26,62-65; Dn 7,13-14

 

Fondamento della nuova speranza

Gesù Cristo è veramente risorto Lc 24,34 tutte le altre attese o si conformano o cadono cf Fil 3,8. Nel Risorto tutte le promesse divine sono il "si" 2Cor 1,19-20 . Per questo la nuova speranza, cioè la speranza cristiana, anche se provata non può deludere cf Rm 5,1-5 .

 

Spunti di riflessione

Fedeltà delle promesse divine nonostante la defezione umana.

Imprevedibilità e trascendenza dell'azione divina nei confronti della storia umana e personale.

 

 

La speranza della prima Chiesa e la nostra speranza

 

Genesi della speranza nella Chiesa apostolica

Desiderio ardente di un compimento cf At 1,6 che nasce dall'esperienza ineffabile della presenza del Risorto cf Lc 24,36-42 in una attesa indefinita cf At 1,7-11

La "nostalgia" accorcia nel desiderio il tempo del ritorno; i segni:

• primi di scorsi di Pietro cf At 2,17,3,19-21 ; .

• particolare impegno della prima Comunità nel cercare di anticipare l'attuazione del Regno cf At 4,32-35 senza comunque venir meno al mandato missionario nella sua crescente esigenze di universalità cf At 8,5 s; 9,31; 13,4

• le prime lettere di S. Paolo 1Ts 4,15-18; lCor 7,29s; e le correzioni ai fraintendimenti 2Ts 2,l

 

Maturazione della speranza

A livello comunitario (ecclesiale). Se l'attuarsi concreto della vita della Chiesa nel fluire del tempo passa attraverso difficoltà interne cf At 6, Is; 11,1-3; 15,1-12 ed esterne cf T 8,l; 12, Is, rischia di indebolire lo slancio iniziale cf Ebr 6,4-12:10,24-39; lPt l,6-9;2Pt 3,3-13 , è pur vero che cresce la

consapevolezza che se da una parte il tempo è vicino cf Ap 1,3;22,10 dall'altra Colui che deve venire ( e verrà presto cf Ap 3,11:22,7.12.20 ) è il Signore del tempo e della storia cf Ap 1,7-9 ; 5,6-14;22,13. Per questo la Chiesa, finché dura il tempo, non cessa di invocare: "Maranà tha" (vieni

Signore Gesù) cf Ap 22,20; ICor 16,22 .

A livello personale . Il Figlio lascia il posto all'opera dello Spirito cf Gv 16,5-15 il quale è"caparra" del Regno cf ICor 6,22 e quindi operatore di una speranza viva nel cuore dei discepolo nel quale:

• infonde l'amore di Dio e quindi una speranza che non delude Rm 5,5

• agisce sostenendone la preghiera con il Suo "gemito" inesprimibile ( Rm 8,26 ), il quale da senso e speranza al gemito di tutta la creazione Rm 8,18-25

• opera una misteriosa consolazione nelle tribolazioni 2Cor 1,2-5 che rende cooperatori della Sua consolazione

 

Il cammino della speranza

E' tratteggiato in modo mirabile nella "Gaudium et spes", in particolare vengono chiaramente indicati due errori contrapposti da evitare:

• la"mondanizzazione" della speranza cf n. 10

• la "fuga" dal mondo cf n. 39

 

Spunti di riflessione

La potenza evangelizzatrice della speranza cf 1Pt  3,14-15; Rm 12,12; Fil 4,4-5

Tratti personali del vissuto della speranza

Le prove contro la speranza

 

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