Il mondo si dispera perché non vuole vedere la Verità
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CONDIVISIONI FRATERNE |
STORIA DELLA SPERANZA NELL'ANTICO TESTAMENTO: promesse e pedagogia divinaLa speranza è un Filo
costante che attraversa tutta la storia della salvezza. Abramo non ci è solo "padre nella fede" ma anche nella
speranza (cf Rm4.18) :
infatti con Lui iniziano le grandi promesse divine (cf
Gen 12,1-3) portatrici della benedizione universale
(cf Gen 22,15-17). La speranza quale motore
centrale dell'Esodo (cf Es
3,7-8) La pedagogia della
fedeltà e la formazione del timore riverenziale di Dio: felicità (cf DT 4,40; 5,28-33;7,13-15) e
castigo (cf Dt
6,14-17;8,19-20), cioè delle due vie (cf Dt 11,26-28). Il "filo rosso
della speranza " antica emerge soprattutto nelle promesse messianiche
che pervadono un po' tutta l'antica Scrittura (cf Lc 24,25-27;44-45). Ricordiamo solo
alcuni passi dei libri storici : 2Sam 7,8-13 ;
profetici : Is 9,1-8; 11,1-9; 49,1-7 e dei Salmi 2
e 110. ..., "ma
l'uomo nella prosperità non comprende... " (SaL 49,13) e allora perché impari a sperare nel modo e
nelle cose giuste Dio lo addestra a "sperare contro ogni speranza"
lo forma attraverso prove e sofferenze, le quali sono in massima parte il
retaggio dell'infedeltà e dell'ostinazione cocciuta degli uomini. Comunque lo stile divino è netto e inconfondibile: anche
quando punisce non distrugge mai la speranza. Così ci guida ad intendere
l'ispirazione sacra a partire dalle origini (cf Gen 3,14-15. 21;6,17-18.21) si noti la cura paterna di Dio espressa in
entrambi versetti 21 ). Anche nel deserto, dove i toni della riprensione sono alti ( e il perché è almeno in parte comprendibile cf Sal 95,9; Lc 10,13-15 ), è in atto la stessa pedagogia (cf Nm 21,4-9). Naturalmente lo stesso
stile permea tutta l'ispirazione profetica. Fra i tanti passi di Isaia leggiamo 1,2-20; 10,24-27 . Brani di altri Profeti; Am 9,1-15, Os 13,9-14,10, Sof 3,6-18, Ger 25,1-12; 29,4-14; Ez
9,1-10;36,16-28. E' anche da rilevare
come prima della dolorosa e inevitabile correzione quanti
"se" profetici da parte di Dio"! Sono come tanti accorati
appelli (cf 0s2,4-5; Ger7,1-15 ) i quali ci
mostrano un Dio che misteriosamente continua, nonostante tutto, continua a credere e sperare negli uomini. |
EVOLUZIONE DELLA SPERANZA NELLA STORIA DELL’ANTICO POPOLO: speranza messianica Premessa L'altra volta vedemmo come la pedagogia divina si servisse con forza del
criterio delle "due vie" (cf Sal 1; Dt28). La concezione religiosa dell'antico Popolo
assimilò fortemente questo criterio sia a livello
comunitario che personale cf ad es. Sal 37. Credo che sia però importante sottolineare
che normalmente il senso religioso non si esauriva in una concezione così
materiale della speranza, e ciò fin dalla Thorà . Cioè, anche nei testi più antichi troviamo espressioni di
una religiosità molto più pura (cf Es 33,12-17; 34,5-9); Sal 16
...). Un esempio della sussistenza di più espressioni dell'anelito
della speranza si ha nel salmo 73. Anche Ebr 11,13-16 ci offre una lettura ispirata della speranza
antica avente un anelito spirituale. Dimensione personale della speranza
L'ispirazione profetica,
apportatrice di un forte contributo al progresso della Rivelazione, da vigore
al concetto di responsabilità personale cf Ger 31,29-30; Ez 18,l-3s ;24-32s. Ma questo fatto
apre grossi interrogativi riguardo alla sofferenza del giusto cf ad es. Ger 12,1-2. Ed è questo uno dei temi "forti" della riflessione
cosiddetta sapienziale che caratterizza il pensiero
religioso specialmente nel postesilio. Per marcare
i momenti di crisi, ma che sono anche momenti di approfondimento
di questa tematica, ci rifacciamo a due libri famosi: Giobbe e Qoelet (Ecclesiaste). Entrambi non ci parlano affatto della speranza, ma piuttosto della
disperazione (nel senso umano della parola). Ed è bene e giusto che sia così
perché è proprio attraverso le crisi che si cresce e
si cercano sponde nuove della verità. Giobbe Il
libro risale probabilmente al V° sec. a.C. La tematica centrale è la sofferenza del giusto (cap 21). L'autore ci presenta la storia di un giusto
provato da Dio che lascia libero satana di avventarsi sulla sua vita e i suoi beni. Nella prova è un uomo che rimane
sostanzialmente solo, riprovato anche dalla moglie (2,9), ma soprattutto dal
tormento della dottrina tradizionale continuamente rinfacciata dai suoi
"pii" amici (cf 8,1-6; 11,13-17;...) fino all'esasperazione (cf
16,1-4). In questa sofferenza Giobbe, pur nei suoi sfoghi e lamenti, rimane
sempre fedele e giusto e gode di sprazzi di luce mistica cf
19,21-27; 42,1-5 . Ma la
conclusione resta sostanzialmente ancora nell'ambito della dottrina
tradizionale 42,10s. Qoelet Il libro risale
probabilmente al III° sec. a.C. E' un libro
difficile a leggersi e va letto nel contesto di
tutto il pensiero biblico. La sapienza proclamata è ancora imperfetta e
provvisoria. Paradossalmente ci parla
della speranza proprio marcando la quasi inconsistenza della vita racchiusa
nella sua concezione: anche la più gratificante risulta essere poi vana cf 2,1-16, quasi un preludio alla disperazione (2,17-23).
Anche l'anelito religioso è molto contenuto e
l’unica ricetta di vita proposta sembra avere un carattere veramente minimale
e poco entusiasmante cf 8,9- L'altro elemento
prezioso per lo sviluppo della speranza è l'ispirazione profetica
apocalittica (cf Dn
12,1-3. 13) che viene in soccorso della fede dei martiri (cf
2 Mac 7) la quale apre decisamente
al senso dell'immortalità mediante la risurrezione per la giusta ricompensa.
E' questa la dottrina sapienziale più tardiva cf Sap2,12-3,10. Dimensione comunitaria della speranza
Anche sul piano
comunitario, cioè come Popolo chiamato da Dio, si assiste
ad una evoluzione della speranza nel senso di una sua spiritualizzazione.
Brevemente possiamo riconoscere queste tappe: liberazione
per una terra promessa cf Es3,16-17; pace e
stabilità cf Gdc 2,16-19;
nonostante l'infedeltà del "Popolo di dura cervice" c'è sempre un
piccolo resto fedele cf Is
1,9; 4,3; Sof 3,9- 3;ecc. che,
grazie alla fedeltà e alla misericordia di Dio, continua la storia della
salvezza e quindi permette l'attuarsi delle promesse divine. La stessa
infedeltà, ragione di tutti i mali, sarà vinta con la nuova Alleanza che Dio
sta per concludere con il suoi Popolo Ger 31,31-34; Ez 36,25-27 nella
prospettiva del trionfo di Jahvè e del suo Popolo cf Is 60-62 che avverrà nel
giorno del Signore cf Zc
14,6-9. Speranza messianica
Come accennavamo la
volta scorsa, il "filo caldo rosso" della speranza ebraica è però l'attesa messianica la quale compendia in sé tutte
le speranze sia personali che nazionali. Basterebbe leggere il salmo 2 e 110
per rendersi conto di quanto forte era l'attesa di
questo misterioso Messia re-profeta. Comunque
sono davvero tanti i riferimenti forse molti di più di quelli che normalmente
riusciamo a leggere. Scegliamone alcuni : Is 9,l-6; 11,1-9; 61,1-6; ( i 4 canti del Servo di Jahvè Is 42,1-8;49,1- 7,50,4-10;
52,13-53,12) ; Ger 23,1-6, ecc.. Spunti di riflessione
Che
cosa possiamo imparare dalla pedagogia divina nei confronti dell'antico
Popolo? Come sia nello stile di
Dio preparare gli eventi futuri, ma anche come questi cadano fuori delle previsioni
umane... |
"Gesù Cristo, compimento
dell'antica speranza e fondamento della nuova" Attesa
del Messia: Difficile
discernimento della Sua figura nei "lineamenti" profetici - già segno di contraddizione nella
percezione profetica dei giusti cf Lc 2,29-35; Mt 3,7-12 ; - connessione con il Regno
definitivo (cf 2Sam 7,16 ) e il "Giorno di Jahvè" a sua volta indecifrabile nelle sue forme
antitetiche (giorno d'ira cf Sof
1,14-18; Gl 2,1-2; giorno di misericordia Gl 3,1-2; giorno di giudizio Gl3,3s ); - sarà un "profeta
liberatore come Mosè" Dt
18,15-20; uomo di pace Zc 9,9-10; Is 9,4-6; re e giudice potente Is
11,1-5; Sal 2 e 110. L'afflato profetico messianico al tempo di Gesù nei
discorsi di Pietro: At 2,17-21. 34-36; 3,21-24; 4,25-26. Le
attese nella prospettiva del "Nome" :
Messia = Unto ( Consacrato ) di Dio - unzione regale cf 1Sam 10,1;
16,12-13;... - unzione profetica cf lRe l9,16;Is61,l;... - unzione sacerdotale cf Es 29,4-7.29-30;... Compimento
messianico Egli è
re, anzi il "Re" cf Gv
18,32-37 , ma non di questo mondo ( Gv 6,15 ). Egli è profeta, anzi il "Profeta" cf Lc 4,16-21; Ebr l,l-2; Gv
3,34 , ma i "suoi" non l'hanno accolto cf
Lc 4,24-27; Gv 1,11 . Egli è sacerdote,
anzi l'unico ed eterno "Sommo Sacerdote" cf
Sal 110; Ebr 3,1; 4,l4;..., ma non dei sacrifici dell'antica Alleanza ( Ebr 8,4 ), bensì dell'unico ed eterno sacrificio della
nuova Alleanza cf Ebr
9,11-12; 10,11-12;...; Mt 26,27;.... Il
sigillo apocalittico nell'identità del Cristo cf Mt 26,62-65; Dn 7,13-14 Fondamento
della nuova speranza Gesù
Cristo è veramente risorto Lc 24,34 tutte le
altre attese o si conformano o cadono cf Fil 3,8. Nel Risorto tutte le
promesse divine sono il "si" 2Cor 1,19-20 . Per questo la nuova
speranza, cioè la speranza cristiana, anche se
provata non può deludere cf Rm
5,1-5 . Spunti di riflessione Fedeltà
delle promesse divine nonostante la defezione umana. Imprevedibilità
e trascendenza dell'azione divina nei confronti
della storia umana e personale. |
La speranza della prima Chiesa e la nostra speranzaGenesi della speranza nella Chiesa apostolica
Desiderio ardente di un compimento
cf At 1,6 che nasce dall'esperienza ineffabile
della presenza del Risorto cf Lc
24,36- La "nostalgia"
accorcia nel desiderio il tempo del ritorno; i segni: • primi di scorsi di
Pietro cf At 2,17,3,19-21 ;
. • particolare impegno
della prima Comunità nel cercare di anticipare l'attuazione del Regno cf At 4,32-35 senza comunque
venir meno al mandato missionario nella sua crescente esigenze di
universalità cf At 8,5 s; 9,31; 13,4 • le prime lettere di S.
Paolo 1Ts 4,15-18; lCor
7,29s; e le correzioni ai fraintendimenti 2Ts 2,l Maturazione della speranza
A livello comunitario
(ecclesiale). Se l'attuarsi concreto della vita della Chiesa nel fluire del
tempo passa attraverso difficoltà interne cf At 6, Is; 11,1-3; 15,1-12 ed esterne cf
T 8,l; 12, Is, rischia di
indebolire lo slancio iniziale cf Ebr 6,4-12:10,24-39; lPt
l,6-9;2Pt 3,3-13 , è pur vero che cresce la consapevolezza
che se da una parte il tempo è vicino cf Ap 1,3;22,10 dall'altra Colui che deve venire ( e verrà
presto cf Ap
3,11:22,7.12.20 ) è il Signore del tempo e della storia cf
Ap 1,7-9 ; 5,6-14;22,13. Per questo Signore Gesù) cf Ap 22,20; ICor 16,22 . A livello personale . Il Figlio lascia il posto all'opera dello Spirito cf Gv 16,5-15 il quale è"caparra" del Regno cf
ICor 6,22 e quindi operatore di una speranza viva
nel cuore dei discepolo nel quale: • infonde l'amore di Dio
e quindi una speranza che non delude Rm 5,5 • agisce sostenendone la
preghiera con il Suo "gemito" inesprimibile ( Rm
8,26 ), il quale da senso e speranza al gemito di tutta la creazione Rm 8,18-25 • opera una misteriosa
consolazione nelle tribolazioni 2Cor 1,2-5 che rende
cooperatori della Sua consolazione Il cammino della speranza
E' tratteggiato in modo
mirabile nella "Gaudium et
spes", in particolare vengono
chiaramente indicati due errori contrapposti da evitare: • la"mondanizzazione" della speranza cf
n. 10 • la "fuga"
dal mondo cf n. 39 Spunti di riflessione
La potenza
evangelizzatrice della speranza cf 1Pt 3,14-15; Rm 12,12; Fil 4,4-5 Tratti personali del
vissuto della speranza Le prove contro la
speranza |