BENEDETTO XVI |
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LA RIVOLUZIONE DI DIO |
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Solo da Dio viene la vera
rivoluzione, il cambiamento decisivo per il mondo
>> Benedictus PP XVI |
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«Questo
libro è anzitutto una preghiera, come la preghiera, l'adorazione del Cristo
eucaristico, è stata la cifra dominante della XX Giornata Mondiale della Gioventù. Dal libro, come dalla
Giornata, traspare la gioia per la bellezza della fede, per la bellezza di Cristo
e della vita in Cristo. La lettura di questo libro rafforzerà in noi la
certezza che il Signore ci ha dato, nella persona del nuovo Pontefice, un
grande maestro della fede e al contempo un Pastore che conosce la strada per
introdurci nell'intimità di Dio: un catecheta di
straordinaria profondità e chiarezza che è però, ancora prima, un
evangelizzatore che dolcemente sa quasi costringere a prestare attenzione a
Cristo». (dall' Introduzione del card.
Camillo Ruini) |
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DEUS CARITAS EST |
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LETTERA ENCICLICA DEUS CARITAS EST DEL SOMMO PONTEFICE BENEDETTO XVI AI VESCOVI AI PRESBITERI E AI DIACONI ALLE PERSONE CONSACRATE E A TUTTI I FEDELI LAICI SULL'AMORE CRISTIANO |
DEUS CARITAS EST «
Dio è amore; chi sta nell'amore dimora in Dio e Dio dimora in lui
» (1 Gv
4,16). Queste
parole della Prima Lettera di Giovanni esprimono
con singolare chiarezza il centro della fede cristiana: l'immagine cristiana
di Dio e anche la conseguente immagine dell'uomo e del suo cammino. Benedictus PP XVI |
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Di te ha
detto il mio cuore: << Cercate il
suo volto >> il tuo volto,
Signore, io cerco. Non
nascondermi il tuo volto, non respingere
con ira il tuo servo. - Salmo 27,8-9 |
«Ho
voluto fare il tentativo di presentare il Gesù dei Vangeli come il Gesù
reale, come il "Gesù storico" in senso vero e proprio. Io sono
convinto, e spero che se ne possa rendere conto anche il lettore, che questa
figura è molto più logica e dal punto di vista storico anche più
comprensibile delle ricostruzioni con le quali ci
siamo dovuti confrontare negli ultimi decenni. Io ritengo che proprio questo
Gesù — quello dei Vangeli — sia una figura storicamente sensata e
convincente. Solo
se era successo qualcosa di straordinario, se la figura e le parole di Gesù
avevano superato radicalmente tutte le speranze e le aspettative dell'epoca,
si spiega la sua crocifissione e si spiega la sua efficacia. Già circa
vent'anni dopo la morte di Gesù troviamo pienamente dispiegata nel grande
inno a Cristo della Lettera ai Filippesi (cfr. 2,6-11) una cristologia, in cui si dice che Gesù era
uguale a Dio ma spogliò se stesso, si fece uomo, si
umiliò fino alla morte sulla croce e che a Lui spetta l'omaggio del creato,
l'adorazione che nel profeta Isaia (cfr. 45,23) Dio
aveva proclamata come dovuta a Lui solo. La
ricerca critica si pone a buon diritto la domanda: che cosa è successo in
questi vent'anni dalla crocifissione di Gesù? Come si è giunti a questa
cristologia? L'azione di formazioni comunitarie anonime, di cui si cerca di
trovare gli esponenti, in realtà non spiega nulla. Come mai dei raggruppamenti
sconosciuti poterono essere così creativi, convincere e in tal modo imporsi?
Non è più logico, anche dal punto di vista storico, che la grandezza si collochi all'inizio e che la figura di Gesù abbia fatto
nella pratica saltare tutte le categorie disponibili e abbia potuto così
essere compresa solo a partire dal mistero di Dio?» — Benedetto
XVI |