16
Ottobre 2002
L'anno del Rosario
I Misteri della Luce nel Santo Rosario
1. Il
Battesimo al Giordano;
2.
Auto-rivelazione alle nozze di Cana;
3. Annuncio
del Regno di Dio con l'invito alla conversione;
4. La sua
Trasfigurazione;
5. Istituzione
dell'Eucaristia, espressione sacramentale del mistero
pasquale.
Ecco i 5 Misteri
della Luce che affiancheranno i tradizionali Misteri Gloriosi, Gaudiosi e
Dolorosi.
Lettera
apostolica "Rosarium Virginis Mariae" di oggi, 16 Ottobre 2002.
1. Il Rosario della Vergine Maria, che si è sviluppato gradualmente nel
secondo Millennio al soffio dello Spirito di Dio, è preghiera amata da
numerosi Santi e incoraggiata dal Magistero. Nella sua semplicità e
profondità, rimane, anche in questo terzo Millennio appena iniziato, una
preghiera di grande significato, destinata a portare frutti di santità. Essa
ben s'inquadra nel cammino spirituale di un cristianesimo che, dopo duemila
anni, non ha perso nulla della freschezza delle origini, e si sente spinto
dallo Spirito di Dio a « prendere il largo » (« duc in altum! ») per ridire,
anzi 'gridare' Cristo al mondo come Signore e Salvatore, come « la via, la
verità e la vita » (Gv 14, 6), come « traguardo della storia umana, il fulcro
nel quale convergono gli ideali della storia e della civiltà ».1
....
Con queste parole, miei cari fratelli e sorelle, immettevo nel ritmo
quotidiano del Rosario il mio primo anno di Pontificato. Oggi, all'inizio del
venticinquesimo anno di servizio come Successore di Pietro, desidero fare
altrettanto. Quante grazie ho ricevuto in questi anni dalla Vergine Santa
attraverso il Rosario: Magnificat anima mea Dominum! Desidero elevare il mio
grazie al Signore con le parole della sua Madre Santissima, sotto la cui
protezione ho posto il mio ministero petrino: Totus tuus!
Ottobre 2002 – ottobre 2003: Anno del Rosario
3. Per questo, sull'onda della riflessione offerta nella Lettera apostolica
Novo millennio ineunte, nella quale ho invitato il Popolo di Dio, dopo
l'esperienza giubilare, a « ripartire da Cristo », ho sentito il bisogno di
sviluppare una riflessione sul Rosario, quasi a coronamento mariano della
stessa Lettera apostolica, per esortare alla contemplazione del volto di
Cristo in compagnia e alla scuola della sua Madre Santissima. Recitare il
Rosario, infatti, non è altro che contemplare con Maria il volto di Cristo. A
dare maggiore rilevanza a questo invito, prendendo occasione dal prossimo
centoventesimo anniversario della menzionata Enciclica di Leone XIII,
desidero che questa preghiera nel corso dell'anno venga particolarmente
proposta e valorizzata nelle varie comunità cristiane. Proclamo, pertanto,
l'anno che va dall'ottobre di quest'anno all'ottobre del 2003 Anno del
Rosario.
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19. Dei tanti misteri della vita di Cristo, il Rosario, così come si è
consolidato nella pratica più comune avvalorata dall'autorità ecclesiale, ne
addita solo alcuni. Tale selezione è stata imposta dall'ordito originario di
questa preghiera, che si venne organizzando sul numero 150 corrispondente a
quello dei Salmi.
Ritengo tuttavia che, per potenziare lo spessore cristologico del Rosario,
sia opportuna un'integrazione che, pur lasciata alla libera valorizzazione
dei singoli e delle comunità, gli consenta di abbracciare anche i misteri
della vita pubblica di Cristo tra il Battesimo e la Passione. È infatti
nell'arco di questi misteri che contempliamo aspetti importanti della persona
di Cristo qualerivelatore definitivo di Dio. Egli è Colui che, dichiarato
Figlio diletto del Padre nel Battesimo al Giordano, annuncia la venuta del
Regno, la testimonia con le opere, ne proclama le esigenze. È negli anni
della vita pubblica che il mistero di Cristo si mostra a titolo speciale
quale mistero di luce: « Finché sono nel mondo, sono la luce del mondo » (Gv
9, 5). Affinché il Rosario possa dirsi in modo più pieno 'compendio del
Vangelo', è perciò conveniente che, dopo aver ricordato l'incarnazione e la
vita nascosta di Cristo (misteri della gioia), e prima di soffermarsi sulle sofferenze
della passione (misteri del dolore), e sul trionfo della risurrezione
(misteri della gloria), la meditazione si porti anche su alcuni momenti
particolarmente significativi della vita pubblica (misteri della luce).
Questa integrazione di nuovi misteri, senza pregiudicare nessun aspetto
essenziale dell'assetto tradizionale di questa preghiera, è destinata a farla
vivere con rinnovato interesse nella spiritualità cristiana, quale vera
introduzione alla profondità del Cuore di Cristo, abisso di gioia e di luce,
di dolore e di gloria.
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21. Passando dall'infanzia e dalla vita di Nazareth alla vita pubblica di
Gesù, la contemplazione ci porta su quei misteri che si possono chiamare, a
titolo speciale, 'misteri della luce'. In realtà, è tutto il mistero
di Cristo che è luce. Egli è « la luce del mondo » (Gv 8, 12). Ma questa
dimensione emerge particolarmente negli anni della vita pubblica, quando Egli
annuncia il vangelo del Regno.
Volendo indicare alla comunità cristiana cinque momenti significativi –
misteri 'luminosi' – di questa fase della vita di Cristo, ritengo che essi
possano essere opportunamente individuati:
1. nel suo Battesimo al
Giordano;
2.
nella sua auto-rivelazione alle nozze di Cana;
3.
nell'annuncio del Regno di Dio con l'invito alla conversione;
4.
nella sua Trasfigurazione;
5.
nell'istituzione dell'Eucaristia, espressione sacramentale del mistero
pasquale.
Ognuno di questi misteri è rivelazione del Regno ormai giunto nella persona
stessa di Gesù. È mistero di luce innanzitutto il Battesimo al Giordano. Qui,
mentre il Cristo scende, quale innocente che si fa 'peccato' per noi (cfr
2Cor 5, 21), nell'acqua del fiume, il cielo si apre e la voce del Padre lo
proclama Figlio diletto (cfr Mt 3, 17 e par), mentre lo Spirito scende su di
Lui per investirlo della missione che lo attende. Mistero di luce è l'inizio
dei segni a Cana (cfr Gv 2, 1-12), quando Cristo, cambiando l'acqua in vino,
apre alla fede il cuore dei discepoli grazie all'intervento di Maria, la
prima dei credenti. Mistero di luce è la predicazione con la quale Gesù
annuncia l'avvento del Regno di Dio e invita alla conversione (cfr Mc 1, 15),
rimettendo i peccati di chi si accosta a Lui con umile fiducia (cfr Mc 2,
3-13; Lc 7, 47-48), inizio del ministero di misericordia che Egli continuerà
ad esercitare fino alla fine del mondo, specie attraverso il sacramento della
Riconciliazione affidato alla sua Chiesa (cfr Gv 20, 22-23). Mistero di luce
per eccellenza è poi la Trasfigurazione, avvenuta, secondo la tradizione, sul
Monte Tabor. La gloria della Divinità sfolgora sul volto di Cristo, mentre il
Padre lo accredita agli Apostoli estasiati perché lo ascoltino (cfr Lc 9, 35
e par) e si dispongano a vivere con Lui il momento doloroso della Passione,
per giungere con Lui alla gioia della Risurrezione e a una vita trasfigurata
dallo Spirito Santo. Mistero di luce è, infine, l'istituzione
dell'Eucaristia, nella quale Cristo si fa nutrimento con il suo Corpo e il
suo Sangue sotto i segni del pane e del vino, testimoniando « sino alla fine
» il suo amoreper l'umanità (Gv 13, 1), per la cui salvezza si offrirà in
sacrificio.
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38. Il Rosario può essere recitato integralmente ogni giorno, e non manca chi
lodevolmente lo fa. Esso viene così a riempire di orazione le giornate di
tanti contemplativi, o a tener compagnia ad ammalati ed anziani che
dispongono di tempo abbondante. Ma è ovvio – e ciò vale a maggior ragione, se
si aggiunge il nuovo ciclo dei mysteria lucis – che molti non potranno
recitarne che una parte, secondo un certo ordine settimanale. Questa
distribuzione settimanale finisce per dare alle varie giornate della
settimana un certo 'colore' spirituale, analogamente a quanto la Liturgia fa
con le varie fasi dell'anno liturgico. Secondo la prassi corrente, il lunedì
e il giovedì sono dedicati ai « misteri della gioia », il martedì e il
venerdì ai « misteri del dolore », il mercoledì, il sabato e la domenica ai «
misteri della gloria ». Dove inserire i « misteri della luce »?
Considerando che i misteri gloriosi sono riproposti di seguito il sabato e la
domenica e che il sabato è tradizionalmente un giorno a forte carattere
mariano, sembra consigliabile spostare al sabato la seconda meditazione
settimanale dei misteri gaudiosi, nei quali la presenza di Maria è più
pronunciata. Il giovedì resta così libero proprio per la meditazione dei
misteri della luce.
Questa indicazione
non intende tuttavia limitare una conveniente libertà nella meditazione
personale e comunitaria, a seconda delle esigenze spirituali e pastorali e
soprattutto delle coincidenze liturgiche che possono suggerire opportuni
adattamenti. Ciò che è veramente importante è che il Rosario sia sempre più
concepito e sperimentato come itinerario contemplativo. Attraverso di esso,
in modo complementare a quanto si compie nella Liturgia, la settimana del
cristiano, incardinata sulla domenica, giorno della risurrezione, diventa un
cammino attraverso i misteri della vita di Cristo, e questi si afferma, nella
vita dei suoi discepoli, come Signore del tempo e della storia.
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43. Carissimi fratelli e sorelle! Una preghiera così facile, e al tempo
stesso così ricca, merita davvero di essere riscoperta dalla comunità
cristiana. Facciamolo soprattutto in questo anno, assumendo questa proposta
come un rafforzamento della linea tracciata nella Lettera apostolica Novo
millennio ineunte, a cui i piani pastorali di tante Chiese particolari si
sono ispirati nel programmare l'impegno per il prossimo futuro.
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Dalla lettera apostolica del 16 ottobre dell'anno 2002, inizio del venticinquesimo
di Pontificato.
GIOVANNI PAOLO II
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