notizie sulla Chiesa

PARROCCHIA SAN GIOVANNI di BRA

Mons Poletto

"Sono in mezzo a voi come colui che serve"(Lc 22,27)

I. Un avvenimento interpella la nostra Chiesa...

Giovanni Paolo II, all'Angelus di domenica 21 gennaio, ha annunciato la nomina cardinalizia del nostro Arcivescovo, Mons. Severino Poletto. Ci sono molti modi di interpretare avvenimenti come questo e di reagire di fronte a loro. Alcuni curano prevalentemente l'esteriorità; altri li valutano semplicemente come fatti personali di prestigio e di carriera; sovente prevalgono ragionamenti di carattere esclusivamente umano. L atteggiamento del nostro Arcivescovo ci invita ad andare oltre queste considerazioni, per cogliere il significato autentico di questa nomina.

La Chiesa che è in Torino ha accolto con grande gioia e riconoscenza questo annuncio e si stringe attorno al suo Pastore per comprendere, con vero spirito di fede e con impegno comunitario, questo evento di Chiesa.

Sollecitati dal nostro Arcivescovo, siamo guidati dal desiderio di vivere questa nomina, non nella logica mondana, ma come avvenimento che interpella la vita e la testimonianza cristiana delle nostre comunità ecclesiali.

II. Per una comprensione di fede dell'avvenimento...

1. il termine "cardinale" indicava in origine i presbiteri responsabili dei "tituli cardinales", ovvero le chiese romane più antiche e prestigiose. Dall'inizio del secondo millennio fino ai giorni nostri, con alterne vicende e regolamentazioni diverse, il collegio cardinalizio è e resta il depositario dell'elezione del nuovo Papa.
Divenuto una sorta di "senato", sempre più rappresentativo della Chiesa universale, il collegio è composto dai responsabili del governo della Curia vaticana e dai titolari delle maggiori diocesi del mondo: l'antico collegio del clero romano accoglie oggi i Vescovi di ogni parte del mondo e anche personalità che si sono particolarmente distinte nel servizio della teologia e delle istituzioni ecclesiali. "I nuovi porporati provengono da varie parti del mondo, nella loro schiera ben si rispecchia l'universalità della Chiesa con la molteplicità dei suoi ministeri" (Giovanni Paolo II, discorso del 21 gennaio 2001).

Pur non essendo un ministero tra gli altri (come gli episcopi, i laici, i presbiteri, i diaconi), i cardinali formano "un collegio peculiare cui spetta di provvedere all'elezione del romano pontefice". Paolo VI (UNIVERSI DOMINICI GREGIS, 1970), ha fissato a 120 il numero dei cardinali `elettori' (cifra superata nell'ultimo concistoro del febbraio 2001), stabilendo la fine del diritto di far parte del Conclave e di eleggere il Papa al compimento degli 80 anni di età dei cardinali (i quali restano comunque membri del Collegio).

2. Sulla base di questa evoluzione storica, alla luce dell'ecclesiologia conciliare che ha annunciato e testimoniato il Cristo "LUMEN GENTIUM", che ha qualificato se stessa quale "COMMUNIO" e "popolo adunato nell'unità del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo" (LUMEN GENTIUM, 4), sì può ripensare la figura e il ruolo del cardinale nella comunità ecclesiale attraverso tre aspetti:

A) stretto collaboratore del Papa, pastore della Chiesa universale al servizio dell'unita dei cristiani e della comunione delle Chiese, collabora soprattutto nelle questioni di maggior importanza nella Chiesa (attraverso riunioni dette "Concistoro");

B) come Vescovo "titolare" e guida responsabile della Chiesa locale affidatagli e, insieme a tutti i Vescovi (come ricorda la dottrina conciliare sulla collegialità episcopale: LUMEN GENTIIJM, 22; CHRISTUS DOMINUS, 4), corresponsabile verso la Chiesa universale;

C) soprattutto egli è testimone di Cristo in tutte le circostanze, fedele all'Evangelo sino al sacrificio dì sé, fino al martirio (il rosso porpora del suo vestito ha acquistato il valore simbolico della figura del martire). In questa linea, soprattutto nel Novecento appena trascorso, sono state nominate (anche "IN PECTORE", ossia senza essere comunicato pubblicamente) persone che hanno sofferto il carcere e la dura persecuzione (per fare un esempio: il vietnamita F X. Van Thuan, già vescovo di Saigon e attuale presidente di JUSTITIA ET PAX, ha sofferto prove disumane durante la prigionia inflittagli dal regime comunista: 13 anni di carcere, dei quali nove in assoluto isolamento).

3. In occasione della nomina cardinalizia del nostro Arcivescovo (Concistoro del 21febbraio 2001), tutta la Chiesa locale accompagna il suo pastore non solo con la riflessione storico-teologica, bensì anche con la preghiera e la "MEDITATIO EVANGELII", in particolare sul ruolo dei ministri nella Chiesa.
Essi sono innanzitutto "portatori" dì Cristo al mondo: annunciano profeticamente la Parola, amministrano i sacramenti della grazia, guidano come pastori le Chiese. Essi ricevono da Cristo stesso il mandato di essere evangelizzatori:
"ANDATE E AMMAESTRAFE TUTTE LE NAZIONI NEL NOME DEL TRE VOLTE SANTO..." (Mt. 28,19); "CHI ACCOGLIE COLUI CHE IO MANDERO, ACCOGLIE ME, E CHI ACCOGLIE ME, ACCOGLIE COLUI CHE Ml HA MANDATO" (Gv. 13,20; Mt. 10,40).

Circa la modalità del ministero: esso ha il volto amico del servizio, che ispira fiducia, non le maschere del potere mondano, che incutono paura e ribellione. Agli apostoli tentati dal potere, Gesù lascia questo insegnamento: "VOI SAPETE CHE i CAPI DELL E NAZIONI E I POTENTI... NON SARÀ COSI TRA VOI, MA CHI TRA VOI VUOL DIVENTARE GRANDE SARÀ VOSTRO SERVO... COME IL FIGLIO DELL'UOMO CHE NON E VENUTO A ESSERE SERVITO, MA A SERVIRE E DARE LA PROPRIA VITA" (Mi. 20,20-28), Lascia il suo esempio: "IO STO IN MEZZO A VOI COMF COLUI CHE SERVE" (Lc. 22,27; Cv. 13, 14-15).
I cardinali quindi, più che "principi della Chiesa", sono testimoni (MARTIRI) di Cristo nell'umile servizio della comunità ecclesiale.

Sviluppando queste riflessioni, il nostro Arcivescovo, avvicinato subito dopo l'annuncio della sua nomina, ha affermato: "Il dono particolare che il Papa fa alla mia persona con la dignità cardinalizia ha dei risvolti di onore che vorrei andassero interamente alla diocesi, alla città. Per quanto mi riguarda intendo fare esercizio di umiltà e di piccolezza. Anche la storia della mia vita continuo a vederla come un'esperienza che chiede di essere sempre umili e semplici servitori del vangelo. I poveri, sono sempre stati i miei compagni di viaggio. Da cardinale lo saranno ancora di più. Non potrò mai dimenticarli. Perché io vengo da li, dal mondo del lavoro, dalla gente semplice, dove vivono anche i poveri e i bisognosi. Nella Chiesa credo non ci debbano essere carriere, ma qualunque ruolo una persona occupi, in alto o in basso, ha sempre uguale dignità.

Riprendendo infine un'altra sottolineatura dell'ecclesiologia conciliare, ciascuno può realizzare la sua vocazione, svolgere bene la sua missione, unicamente se trova aiuto e collaborazione da parte delle altre vocazioni e componenti ecclesiali. Servire il Cristo (il che significa "seguirlo": Gv. 12, 26), il servizio vicendevole che scopre nel volto del fratello la presenza di Gesù (Mi. 25), la collaborazione fra i ministeri e i servizi contribuiscono a far sì che "la Chiesa compia con maggiore efficacia la sua missione per la vita del mondo" (LUMEN GENTIUM, 37), contribuiscono a dar vita a quell'armonia ecclesiale che e preludio del Regno eterno.
Cosi anche il nostro Cardinale Arcivescovo, trovando collaborazione da tutte le componenti ecclesiali, potrà compiere bene la sua missione.


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