2004: ANNO DELLA NOSTRA DECENNALE


Il 30 Maggio di quest’anno celebreremo la nostra Decennale Eucaristica.
Quel giorno sarà il culmine della nostra festa, ma il lavoro di preparazione, che è già da tempo iniziato, fa parte della festa stessa.
Ringrazio le molte persone che si sono già prestate per tante attività, che pregano costantemente per la buona riuscita, che danno la loro offerta per coprire le spese.
Vorrei anche aggiungere alcune indicazioni:
1)  Curare che in ogni casa, in ogni palazzo e in tutti i negozi vi sia il manifesto della Decennale per  
      ricordare a tutti la data e gli impegni che ognuno deve prendere secondo le proprie possibilità.
2)  Organizzare in ogni caseggiato, dove è possibile, un incontro spirituale fatto di preghiera e di
      informazione sul significato specifico della Decennale Eucaristica.
3)  Curare fin da ora come accogliere nelle nostre strade il Santissimo Sacramento. 
     E’ bene che ci sia il decoro esterno come segno della pulizia del nostro cuore. I muri e i portici
     sporchi, le strade ingombre di macchine o altro, sono segni di poca riverenza al Signore che passa 
     tra le nostre case.
4)  Preparare nell’immediato dopo Pasqua la recita del Rosario in ogni cortile della parrocchia.
5)  Sollecitare la formazione di una commissione per stimolare il miglior allestimento delle vetrine dei
      negozi nel territorio parrocchiale.
6)  Pensare come ornare con piante, tappeti, e lumini i portici e le finestre.
E come ultima esortazione, che è poi la più importante, non dimenticare lo scopo di questa celebrazione, che è conoscere ed amare il Santissimo Sacramento dell’Eucarestia, attraverso il quale noi partecipiamo alla morte e resurrezione di Cristo che si offre per noi a Dio Padre.

don Angelo

Velo omerale ricamato in seta policroma ed oro - Sec. XVIII


LE DECENNALI A SAN GIOVANNI IN MONTE


Mancano ormai pochi mesi alla prossima Decennale Eucaristica nella nostra Parrocchia, e dato che si tratta di un evento molto radicato nella nostra tradizione, pare utile riflettere un poco sul significato che queste celebrazioni hanno avuto nei decenni passati per la nostra comunità.
Innanzitutto le Decennali Eucaristiche, che culminano in una solenne processione che porta il Santissimo Sacramento per le principali vie della parrocchia e che sono precedute da una intensa preparazione sia spirituale sia materiale (lavori di restauro, feste, eventi culturali, offerte per le famiglie bisognose) hanno avuto il grande merito di ricordare a tutti i parrocchiani la centralità del culto di Gesù Eucaristia nella vita del cristiano e della comunità: traggono origine dalla istituzione della festa del Corpus Domini e hanno radicato nel cuore dei bolognesi nel corso dei secoli l’amore e la devozione per il mistero del Corpo e Sangue di Gesù, facendolo divenire un elemento importante della nostra cultura.
Inoltre, per il modo accurato e coinvolgente con cui sono sempre state preparate e per il fatto che Gesù viene portato in mezzo alle case della Parrocchia, hanno rappresentato un momento importante di fede popolare, nel quale ogni famiglia, indipendentemente dal livello di mezzi e di istruzione che aveva
,  poteva dare un contributo e sentirsi parte della comunità.

Decennale Eucaristica 1994 - Il parroco con il Santissimo per le vie della parrocchia

       
Ancora, le Decennali Eucaristiche sono state, in momenti critici della storia della nostra città e della nostra parrocchia, occasioni di ricostruzione della speranza e della fede del popolo cristiano
Ne ricordiamo due in particolare: la decennale del 1824, la prima dopo il movimentato periodo napoleonico, nella quale grandi e fondamentali lavori vennero eseguiti nell’edificio della Chiesa e ampia solennità ebbe la processione eucaristica; quella del 1945, celebrata il 3 giugno, all’indomani della fine della seconda guerra mondiale e con la Chiesa ancora semidistrutta, che diede avvio a una stagione di ricostruzione materiale e spirituale della comunità così duramente  provata dagli eventi bellici.
La storia dei parroci e dei molti laici che hanno preparato negli ultimi due secoli le decennali eucaristiche testimonia il grande fervore ed energia con cui sono state sempre superate le difficoltà nel reperire i fondi per i lavori di restauro e nell’ ottenere i necessari permessi dalle autorità: come comunità che si prepara a celebrare la prima Decennale del terzo millennio, ci auguriamo di essere degni delle generazioni che ci hanno preceduto e di essere capaci come nel passato di preparare questo evento con generosità di cuore, fede e serietà, per offrire ancora una volta a tutte le famiglie della parrocchia e alla città l’occasione di incontrare Gesù che passa fra le nostre case e di restaurare l’edificio che ne custodisce la presenza reale nel Santissimo Sacramento.
Giuseppe Bacchi
  

Decennale Eucaristica 1994 - Un momento della Processione Eucaristica del 29 Maggio

  

PICCOLO CATECHISMO SUL SACRAMENTO DELLA EUCARESTIA


Nell’Antica Alleanza

Nell’Antica Alleanza il pane e il vino sono offerti in sacrificio tra le primizie della terra, in segno di riconoscenza al Creatore.   Ma ricevono anche un nuovo significato nel contesto dell’Esodo: i pani azzimi, che Israele mangia ogni anno a Pasqua, commemorano la fretta della partenza liberatrice dall’Egitto; il ricordo della manna del deserto richiamerà sempre a Israele che egli vive del pane della Parola di Dio.
Il pane quotidiano, infine, è il frutto della Terra promessa, pegno della fedeltà di Dio alle sue promesse.
I
l «calice della benedizione» (1 Cor 10,16), al termine della cena pasquale degli ebrei, aggiunge alla gioia festiva del vino una dimensione escatologica, quella dell’attesa messianica della restaurazione di Gerusalemme.  Gesù ha istituito l’Eucaristia conferendo un significato nuovo e definitivo alla benedizione del pane e del calice.

Nella nuova Alleanza

Il Signore, avendo amato i suoi, li amò sino alla fine.   Sapendo che era giunta la sua Ora di passare da questo mondo al Padre, mentre cenavano, lavò loro i piedi e diede loro il comandamento dell’amore.
Per lasciare loro un pegno di questo amore, per non allontanarsi mai dai suoi e renderli partecipi della sua Pasqua, istituì l’Eucaristia come memoriale della sua morte e della sua risurrezione, e comandò ai suoi apostoli di celebrarla fino al suo ritorno, costituendoli in quel momento «sacerdoti della Nuova Alleanza».
Il racconto della Istituzione dell’Eucaristia

I tre vangeli sinottici e san Paolo ci hanno trasmesso il racconto dell’istituzione dell’Eucaristia; da parte sua, san Giovanni riferisce le parole di Gesù nella sinagoga di Cafarnao, parole che preparano l’istituzione dell’Eucaristia: Cristo si definisce come il pane di vita, disceso dal cielo.
Fin dagli inizi la Chiesa è stata fedele al comando del Signore. Della Chiesa di Gerusalemme è detto: "Erano assidui nell’ascoltare l’insegnamento degli Apostoli e nell’unione fraterna, nella frazione del

pane e nelle preghiere... Ogni giorno tutti insieme frequentavano il tempio e spezzavano il pane a casa prendendo i pasti con letizia e semplicità di cuore "(At 2,42.46).
Soprattutto «il primo giorno della settimana», cioè la domenica, il giorno della Risurrezione di Gesù, i cristiani si riunivano «per spezzare il pane» (At 20,7).
Da quei tempi la celebrazione dell’Eucaristia si è perpetuata fino ai nostri giorni, così che oggi la ritroviamo ovunque nella Chiesa, con la stessa struttura fondamentale.   Essa rimane il centro della vita della Chiesa.
La messa lungo i secoli

Fin dal secondo secolo, abbiamo la testimonianza di san Giustino martire riguardo alle linee fondamentali dello svolgimento della celebrazione eucaristica.
Esse sono rimaste invariate fino ai nostri giorni in tutte le grandi famiglie liturgiche.
Egli scrive, verso il 155, per spiegare all’imperatore pagano Antonino Pio (138-161) ciò che fanno i cristiani quando si radunano alla domenica.

(Vedi il libro di Giustino - Apologiae -, al capitolo 6°).

 

LA GIORNATA DELLA VITA

Domenica 1 Febbraio 2004 sarà celebrata la XXVI giornata della vita. E’ un appuntamento annuale che talvolta rischia di passare inosservato.
Il tema della difesa della vita è però sempre stato al centro dell’azione pastorale della Chiesa.
Le recenti vicende legate alla guerra e alla legislazione in materia di fecondazione artificiale, hanno però riportato all’attenzione dei media gli argomenti legati a questi temi.
Il documento pubblicato dalla CEI in preparazione all’appuntamento del primo febbraio è dedicato particolarmente ai figli, a cominciare dal titolo: “Senza figli non c’è futuro”.
La crisi delle nascite e gli ostacoli che le giovani coppie incontrano nel formare la loro famiglia sono al centro delle riflessioni dei Vescovi.
Rispetto al passato pare di cogliere una maggiore attenzione alla paura che gli sposi hanno nei confronti della genitorialità causata dai tanti ostacoli posti dalla società odierna e dai vuoti legislativi in materia di famiglia.
Non è quindi solo per egoismo che nascono pochi figli, ma anche per le oggettive difficoltà esistenti, che finiscono per scoraggiare e demotivare tanti.
Fra i tanti motivi i Vescovi ricordano:

·      la cultura dominate che propone modelli quasi esclusivamente individualistici;

·     la società e il mondo del lavoro sempre più tesi ad una produttività esasperata, che non tiene conto dei ritmi famigliari, inducendo a scegliere fra il lavoro e l’essere genitori;

·      il mondo dell’economia e della politica che non favoriscono, con opportuni interventi legislativi ed operativi, la formazione delle famiglie ed una cultura di attenzione nei confronti delle giovani coppie e dei bambini.

Nasce quindi l’esigenza di far sentire queste istanze, di promuovere una cultura ed una immagine di famiglia quale luogo di realizzazione piena delle persone e non come scelta che comporti esclusivamente un peso da sopportare.
L’impegno particolarmente per noi cattolici, deve essere affrontato con convinzione, sicuri che senza spazio per la famiglia la società non può avere futuro.
L’appuntamento di domenica 1 febbraio è un occasione per meditare su questo nostro impegno.
A proposito ricordiamo che domenica 1/2/2004 alle ore 10,15 in parrocchia, vi sarà un momento di riflessione proprio sul messaggio dei Vescovi, guidato da don Stefano Benuzzi.
 
Andrea Pedrini
 

BENEDIZIONE ALLE CASE

                           
                                      
     Pace a questa casa

Dal Vangelo di S. Luca (22, 15-20)
“Ho desiderato grandemente di mangiare questa Pasqua con voi, prima di patire, perché vi dico che non la mangerò più finchè non sia compiuta nel Regno di Dio”.   E, preso il calice, rese grazie e disse: “Prendetelo e fatelo passare tra di voi, poiché vi dico che da questo momento non berrò più del frutto della vite finchè non sia venuto il regno di Dio”.
Poi, preso un pane, rese grazie, lo spezzò e lo diede loro dicendo: “Questo è il mio corpo che è dato per voi. Fate questo in memoria di me”.
Allo stesso modo, alla fine della cena, prese il calice dicendo: “Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue che è sparso per voi”.

Preghiamo insieme dicendo: "Ascoltaci, o Signore"

Per tutti noi qui presenti, perché la grazia di Dio scenda su noi e su tutti i nostri cari,   
preghiamo.

R.  Asco
ltaci, o Signore.

Per le nostre famiglie, perché vivano nella concordia e nel reciproco amore,                
preghiamo.

R.  Ascoltaci, o Signore.

Per gli ammalati, per i sofferenti e per quelli che si trovano soli e abbandonati, ,                
preghiamo.

R.  Ascoltaci, o Signore.

Per i nostri morti, perché il Signore li accolga in Paradiso,                                            
preghiamo.

R.  Ascoltaci, o Signore.


Ora preghiamo come il Signore ci ha insegnato:

Padre nostro  . . . . . . .

Signore, Padre, Dio onnipotente ed eterno, manda dal cielo il tuo angelo che visiti, conforti, difenda, illumini e protegga questo luogo e i suoi abitanti; dà salute, pace, prosperità e custodisci tutti nel tuo cuore.  A Te onore e gloria nei secoli.
Per Cristo nostro Signore. 

Amen.

 

ASPERSIONE

Ravviva in noi, Signore, nel segno di quest’acqua benedetta, il ricordo del Battesimo e la nostra adesione a Cristo Signore, crocifisso e risorto per la nostra salvezza.

Amen.

CONGEDO

Dio vi riempia di gioia e speranza nella fede.
La pace di Cristo regni nei vostri cuori.
Lo Spirito Santo vi dia l’abbondanza dei suoi doni.


Amen.


Bollettini Parrocchiali