IL ROSARIO NEI CORTILI DELLA PARROCCHIA

         

LA VISITA PASTORALE A S. GIOVANNI IN MONTE DEL 3 APRILE SCORSO 


RELAZIONE DEL PARROCO SULLO STATO DELLA PARROCCHIA 

CENNI STORICI
Non si hanno documenti certi sull’inizio della Chiesa di San Giovanni in Monte. Il Masini scrive: ”La chiesa del 433 fu edificata da San Petronio a similitudine del Monte Oliveto”.
Di questa prima chiesa resta solo l’altare della croce con la colonna. 
Nel 1221 la chiesa fu ampliata e nel 1400 fu rifatta completamente in stile gotico.
Nel 1514 la Beata Elena fece costruire a sue spese la cappella di S.Cecilia in stile rinascimento toscano e vi pose sull’altare il magnifico quadro del Raffaello.
Tre anni dopo, nel 1517, demolito il muro di fondo del presbiterio, fu costruita la cappella maggiore, dove sei anni dopo prenderà posto il coro di Paolo Sacca. 
Nel 1606 fu costruita di fronte alla cappella di S.Cecilia, la cappella della Madonna del Rosario, con il bel quadro del Domenichino e nello stesso anno la superba sagrestia con le credenze in legno.
Se aggiungiamo il campanile del tredicesimo secolo con la campana più antica della regione, abbiamo la chiesa di S.Giovanni in Monte come la può ammirare il devoto e il turista ai nostri giorni.

I PADRI BENEDETTINI E I CANONICI REGOLARI LATERANENSI
Prima che questa chiesa appartenesse ai canonici Regolari è presumibile che sia stata collegata a Santo Stefano con cui formava un unico complesso, la Sancta Jerusalem. 
Nell’elenco bolognese del 1300 troviamo tra le parrocchie urbane anche la nostra chiesa, ma i primi dati anagrafici del nostro archivio li troviamo solo dal 1574; e il primo parroco ricordato è Don Cipriano, deceduto alla bella età di 100 anni nel 1629.
Dopo la caduta di Napoleone la cura parrocchiale fu affidata a un sacerdote della diocesi.
Dal 1574 ad oggi si sono succeduti 36 parroci.

CENTRO DI CULTURA E DI SPIRITUALITÀ
La nostra parrocchia e l’annesso monastero fino alla rivoluzione francese sono stati in ogni tempo un centro di spiritualità e di cultura.
Nel 1483 nel monastero fu installata una delle prime tipografie in Italia. I manoscritti e gli incunabili, conservati nell’allora ampia biblioteca, furono di aiuto agli uomini cultori del diritto, della teologia e di ogni altra scienza. 
Ricordiamo D. Pietro Ritta e P. Serafino Aceto, padri spirituali della Beata Elena Duglioli; il medico Girolamo Cardano e, se le lapidi poste nella nostra Chiesa e in quella di S .Vittore, sono tutte sincere, innumerevoli giuristi, teologi maestri del nostro studio ebbero dimora tra di noi; ricordiamo un solo nome: Pietro Lombardo (morto nel 1164), uno dei più celebri teologi e filosofi del Medio Evo.
Poi l’arrivo dei francesi spense tutto con la scusa di portare la libertà, la fraternità e l’uguaglianza: fu l’anno 1797. Il monastero diventò prima caserma poi carcere ed è stato tale fino al 1985.
Ora, ristrutturato e portato al suo antico splendore, è diventato un centro culturale.  
Domani, in un futuro prossimo o lontano, ritornerà anche centro spirituale...

LA PARROCCHIA OGGI
Confiniamo con le parrocchie di S.Paolo, S. Bartolomeo, SS. Vitale Agricola, SS.Trinità, SS.Giuseppe e Ignazio.
Nel nostro territorio sussiste la basilica di S. Stefano e confiniamo con le basiliche di S.Petronio, di S.Domenico, dei Servi e la piccola chiesa del Crocefisso.
I parrocchiani di S. Giovanni in Monte sono, per quanto è possibile conoscere, 2553, con 1120 nuclei familiari di cui 295 con una sola persona; i giovani dai 0 ai 20 sono 220; gli anziani 303.
A questi dobbiamo aggiungere alcune centinaia di studenti, che permangono in parrocchia dal lunedì al venerdì; i molti impiegati delle quattro banche, gli addetti ai molti uffici e negozi, che svolgono il loro lavoro nei giorni feriali.

CHE LAVORO SVOLGONO I PARROCCHIANI?
Vi sono molti pensionati: in prevalenza sono liberi professionisti; notevole la presenza dei lavoratori e impiegati dipendenti. Qualche possidente di immobili terrieri o dirigenti di azienda.
Ho l’impressione che la popolazione tenda ancora a diminuire per questi motivi:
Le case antiche e, particolarmente le vecchie, hanno bisogno di un grande e costoso restauro per cui qualcuno è più disposto a vendere e a comprare in periferia.

I canoni di affitto sono pesanti e le spese condominiali elevate, di conseguenze le giovani coppie non restano e vanno dove costa meno anche per la difficoltà di parcheggio...    Negli anni ‘70 del secolo scorso la popolazione arrivava. a 6000 fedeli. Ora la parrocchia di S.Giovanni in Monte è meno della metà.
Dopo il restauro di molti edifici, compiuto da agenzie immobiliari il complesso edilizio viene generalmente adibito in gran parte a uffici, con annesse autorimesse e solo l’ultimo piano è riservato alle abitazioni.
Si verifica così un cambiamento continuo di popolazione a scapito della perdita di antiche tradizioni.
S. Giovanni in Monte sta diventando una parrocchia universitaria. Il restauro dell’ex carcere, come possiamo constatare, è divenuto Dipartimento di Storia e Archeologia; il casermone pieno di ben 500 sfollati posti nell’ex Collegio S. Luigi, di via Cartoleria 5, è ora dipartimento di lingua; l’antica Chiesa di S.Lucia è diventata Aula Magna dell’Università; infine il palazzo Melloni posto in via S.Stefano 30 e lasciato in eredità all’Università, diverrà probabilmente, nel prossimo futuro un altro centro universitario. Se a tutti questi complessi dell’Alma Mater vi aggiungiamo la scuola del Galvani e la scuola d’Arte, questa parrocchia verrà considerata un centro vivo, vitale e chiassoso nei giorni feriali e nel tempo scolastico, un deserto nel sabato e domenica e nel tempo estivo.
Registriamo una presenza alle messe della domenica, nella stagione invernale di circa 400 fedeli.
Nel tempo estivo.... 100 persone circa.
Per cui calcolando quelli che frequentano le chiese vicine, che ho ricordato sopra, possiamo considerare che un 20 per cento degli abitanti di S.Giovanni in Monte partecipa con assiduità alla S.Messa.
Non abbiamo certamente motivo di rallegrarci. Tuttavia, senza essere né ottimisti, né pessimisti, qualche incontro con tutti lo abbiamo in certe circostanze. (Battesimi, cresime, matrimoni, funerali e, soprattutto nei momenti delle benedizioni pasquali e nella visita agli ammalati.
Nonostante le difficoltà di cui facevo cenno sopra c’è un forte gruppo di parrocchiani che si spende per l’animazione. Qui mi viene di ringraziare i molti collaboratori, gli officianti, le Suore di Casa S.Francesco i membri del consiglio parrocchiale che ricercano assieme a me le soluzioni migliori; il consiglio per gli affari economici, che mi dà un valido aiuto per conservare questo complesso artistico e bisognoso di molte cure; i bravi catechisti e gli animatori dei gruppi esistenti in parrocchia che cercano di custodire il sacro deposito della fede anche in questa parte della nostra diocesi; il gruppo di uomini che terminato il loro lavoro, si rendono disponibili per qualche riparazione.

LE PROSPETTIVE FUTURE
L’effetto negativo prodotto dalle ideologie imperanti che ha colpito anche gli abitanti di questa parrocchia, vogliamo sperare che vada lentamente scemando. Il cammino sarà ancora lungo.
Da parte nostra continueremo il lavoro di evangelizzazione già iniziato continuando a curare le nostre liturgie e catechesi in chiesa. Usciremo anche all’esterno con la ormai tradizionale recita del rosario nei cortili nel mese di maggio, con la processione delle Palme e con una attenta preparazione alla nostra prossima Decennale, che celebreremo, a Dio piacendo, il 30 maggio 2004.
Questa chiesa, parte dell’antica Bologna, con le sue vie, coi suoi edifici, con le sue chiese, con le belle immagini sacre sotto i portici, e aggiungiamo pure gli antichi edifici che furono nel passato sedi di scuole, fondate, in tempi di carenza di maestri, e gestite prima dai padri gesuiti e dai barnabiti poi; con le opere caritative (vedi Croce Carmine di via Cartoleria , pii istituti educativi, opera Guastavillani in via Castiglione): tutto parla di una fede cristiana, che allora era segno esterno di quanto i nostri padri sentivano nel cuore e nella mente. Per noi potrebbe tornare come segno esterno di una rinnovata fede il riprendere, il ripulire, il restaurare e conservare e il ricercare secondo le attuali necessità quanto fecero i nostri padri spinti da un grande amore per Cristo e i fratelli.
Nell’ultima visita pastorale esprimemmo il desiderio di riportare nella piazza la colonna e la croce che barbaramente, e in odio a Cristo, il 10 marzo 1797 i giacobini distrussero.
Per riparare l’antico oltraggio l’abbiamo già ricostruita e si trova ora in chiesa nella cappella, in attesa di sistemarla nella piazza, perché possa tornare, come lo fu nel passato, segno di speranza agli uomini.

Don Angelo Magagnoli        

RELAZIONE SULLE ATTIVITÀ LITURGICHE DELLA PARROCCHIA

La risurrezione di Cristo è la verità culminante di tutta la nostra fede, quindi comincerei questa relazione sulle attività liturgiche della parrocchia proprio dal periodo pasquale, che stiamo celebrando in questi giorni.
In occasione della Domenica delle Palme, si svolge una suggestiva processione con l’ulivo benedetto in mano dalla Basilica di S. Stefano alla Chiesa di S. Giovanni in Monte, dove poi si celebra la S. Messa con la solenne lettura della Passione di Gesù Cristo.
Momento forte molto sentito nella nostra parrocchia è il Triduo Pasquale: il Giovedì Santo viene celebrata la Coena Domini con la lavanda dei piedi dei ragazzini che si stanno preparando per la Prima Comunione; la chiesa rimane solitamente aperta anche dopo cena, e viene celebrata un’adorazione serale.
Il Venerdì Santo si svolge la cerimonia della Croce, con la lettura del Passio, mentre dopo cena è ormai tradizione di S. Giovanni in Monte la suggestiva Via Crucis commentata dai parrocchiani.
Infine la sera del Sabato Santo si celebra la solenne Veglia Pasquale, che comincia con la cerimonia del fuoco, poi il canto dell’Exultat, la celebrazione delle Letture, ed infine la Santa Messa Pasquale, di solito seguita con grande raccoglimento da tutti i parrocchiani e da tanti fedeli anche di fuori-parrocchia, tanto da riempire tutta la chiesa.   
All’inizio del periodo quaresimale, molto seguita e attentamente preparata da don Angelo e da noi parrocchiani è anche la Celebrazione Eucaristica del Mercoledì delle Ceneri.
La domenica, Pasqua della settimana, è nella nostra parrocchia molto curata dal punto di vista liturgico.
Le S. Messe domenicali sono tre: alle ore 9, 11 e 18, alle quali si aggiunge la prefestiva del sabato alle ore 18; tra queste la più curata è certamente la S. Messa Parrocchiale delle ore 11, animata dalla presenza di tutti i gruppi parrocchiali e dai bambini delle varie classi di catechismo, che viene svolto proprio la domenica dalle 10 alle 10,50.  A turno le classi di catechismo e gli altri gruppi parrocchiali preparano l’offertorio, le letture e le preghiere dei fedeli.   I canti sono preparati ed intonati da un gruppo di cantori guidati dal maestro Michele Fortuzzi. Va detto però che, sotto lo stimolo costante del nostro parroco Don Angelo, la quasi totalità dei parrocchiani che partecipano alla S. Messa non ascoltano in silenzio i canti ma hanno imparato ad unirsi con gioia ai cantori.  
Anche la S. Messa delle ore 9 e la prefestiva delle ore 18 sono animate da ottimi canti, intonati la prima dal gruppo scout Bologna 3 , e la seconda da un gruppo di giovani del conservatorio seguito dal maestro Michele Vannelli.
Tutte le S. Messe e le altre funzioni religiose sono sempre presenziate da un discreto numero di chierici seguiti ed organizzati anche gerarchicamente dai più piccini ai più grandi da Federico, coadiuvato da Tommaso e Alessandro; completano e arricchiscono il servizio all'altare già da molti anni le Animatrici della liturgia: un gruppetto di ragazzine in alba azzurra che durante la S. Messa domenicale delle ore 11 affiancano e aiutano i chierici.
Ogni prima domenica del mese, la S. Messa delle ore 11 termina con la Processione Eucaristica e l’adorazione del Santissimo: è questa ormai una tradizione consolidata di S. Giovanni in Monte ed è sentita profondamente dai parrocchiani, tant’è che praticamente nessun fedele assiste dai banchi, ma tutti anche i più anziani si uniscono con la candela in mano alla processione eucaristica intorno alla chiesa.
Notevole è l’impegno durante tutti i tempi forti dell’anno: abbiamo già parlato della Quaresima e della Pasqua, ma anche il periodo di Avvento, ed il Santo Natale sono vissuti qui in parrocchia con intensità.   In preparazione di ognuno di questi periodi forti vengono sempre organizzati incontri e ritiri spirituali sia per i ragazzi che per gli adulti.  
Sempre nel periodo natalizio, tra Natale e capodanno, viene sempre allestita l'Esposizione solenne del SS. Sacramento, quella che la tradizione chiamava "Quarantore".
Ritengo anche giusto ricordare che, all'avvicinarsi del Natale, in una cappella della nostra chiesa alcuni bravi e volenterosi parrocchiani allestiscono un bellissimo presepio, segno esteriore del nostro amore verso il bambinello Gesù; contemporaneamente, nel loggione della chiesa che si affaccia su Via S. Stefano, l'Associazione Presepi di Bologna allestisce una mostra di presepi molto caratteristici, che attirano ogni anno moltissimi visitatori.  
Da sempre molto premuroso a mantenere sempre viva la preghiera e la fede dei propri parrocchiani anche lontano dai periodi forti dell'anno, Don Angelo ha saputo far crescere ed arricchire particolari attività di carattere liturgico anche nel tempo ordinario.
In particolare il mese di maggio, durante il quale, ogni sera, viene organizzata la recita del Rosario nei vari cortili e palazzi della parrocchia, a cui partecipano sempre numerosi sia i parrocchiani, ma anche molti non parrocchiani.
Il mese mariano viene sempre concluso con una suggestiva processione con un'immagine della Madonna per la vie della parrocchia.
Per tutto l'anno, ogni giovedì alle ore 18,30, dopo la S. Messa si svolge l'Adorazione Eucaristica, che da alcuni anni viene celebrata anche una sera al mese alle ore 21, organizzata dal gruppo famiglie per raccogliere anche coloro che per motivi di lavoro non riuscivano ad essere presenti alla celebrazione delle 18,30.
Ogni mattina alle ore 7,45 don Angelo ed alcuni studenti universitari recitano in forma comunitaria le Lodi mattutine.
Nel mese di settembre, e più precisamente il giorno 23, importante appuntamento per la nostra parrocchia è la festa della Beata Elena Duglioli, alla quale i fedeli partecipano ogni anno con crescente fede e devozione.  L'anno scorso la celebrazione è stata presieduta dal nostro Arcivescovo, il cardinale Giacomo Biffi; poi la comunità parrocchiale si è trattenuta in un gioioso banchetto serale nel chiostro dell'ex monastero.
Se, come cristiani, siamo consapevoli di non essere semplicemente dei singoli credenti, ma membra vive della Chiesa di Cristo, così, come parrocchiani di S. Giovanni in Monte, dietro costante insegnamento del nostro parroco, abbiamo maturato la consapevolezza di non essere una comunità a sé stante, bensì appartenente ad una comunità più vasta che è la Diocesi Bolognese.     
Sentita è quindi la partecipazione dei fedeli di questa parrocchia alle attività liturgiche diocesane: cito solo a titolo di esempio la Stazione quaresimale, e le celebrazioni della Madonna di S. Luca.
A conclusione vorrei ricordare le tante attività svolte gratuitamente e con slancio da molti parrocchiani a corredo delle attività liturgiche, come ad esempio il gruppo di signore che da sempre ha cura e mantiene tutti i paramenti, e il gruppo di uomini che mantiene in efficienza gli impianti ed i muri della nostra bella chiesa: sicuramente anche queste attività possono ritenersi una forma di devozione e di preghiera che contribuisce a mantenerci in comunione con nostro Signore.  

Andrea Diolaiti



RELAZIONE SULLA CATECHESI IN PARROCCHIA

La catechesi nella nostra Parrocchia viene svolta attraverso una pluralità di azioni e strumenti, differenziate per fascie d’età e condizioni di vita, fra cui le più importanti e strutturate sono il catechismo per l’insegnamento sistematico della dottrina cristiana ai ragazzi e gli incontri formativi per i giovani e gli adulti. 
Per i ragazzi delle elementari vi sono incontri settimanali collocati la domenica prima della messa, mentre nei giorni infrasettimanali sono organizzati gli appuntamenti per i ragazzi delle medie e superiori e per gli adulti. 
Nell’organizzare questi momenti, si tende a favorire lo stretto legame fra preghiera, incontro di catechesi e azione liturgica, attraverso :
-  La loro collocazione in orari subito precedenti o successivi alla celebrazione della 
   Messa festiva o feriale, che viene in questo modo animata a turno dai vari gruppi;

-  Per le famiglie, la proposta di momenti di adorazione eucaristica mensili dopocena; 
-  Per i ragazzi, i giovani e i genitori dei ragazzi che si preparano ai sacramenti vengono
   proposti ritiri spirituali nei momenti forti dell’anno liturgico e in prossimità della prima

   comunione e cresima.

Particolare cura viene data a coordinare l’azione dei catechisti all’indirizzo pastorale dato alla comunità dal parroco : ogni mese il gruppo dei catechisti si ritrova per fare il punto della situazione col parroco, ed è favorita la partecipazione dei catechisti a momenti di formazione personale offerti da associazioni ecclesiali (in particolare l’Azione Cattolica e gli scouts) e uffici di pastorale diocesana. I testi presi a riferimento per la catechesi dei ragazzi e dei giovani sono quelli della CEI , e sono utilizzati per la preparazione degli incontri dei gruppi delle medie e delle superiori anche i sussidi dell’Azione Cattolica: quest’anno il cammino dei giovanissimi si svolge sul catechismo “Io ho scelto Voi” ed è centrato sull’incontro con la persona di Gesù e sulla missione attraverso il servizio nella Chiesa.
La catechesi dei ragazzi prevede momenti di coinvolgimento dei genitori e delle famiglie: la preparazione ai sacramenti della Comunione e della Cresima si apre con la presentazione del cammino formativo ai genitori, i quali poi partecipano anche ai ritiri di preparazione già richiamati coi propri figli . I ragazzi che si preparano ai sacramenti dell’iniziazione cristiana partecipano inoltre a incontri di preparazione settimanali che durano da gennaio a maggio di ogni anno.
Per gli adulti, si tiene un incontro quindicinale di catechesi il pomeriggio curato dal Parroco, che in genere vede la partecipazione della fascia di adulti più “matura”; nel corso dell’anno, il gruppo famiglie anima in alcune domeniche momenti di formazione su temi riguardanti l’educazione dei figli, gli stili di vita personali e familiari. Si tratta di due o tre incontri l’anno, collocati in momenti significativi quali ad es. la Giornata della Vita. 
Attraverso tali iniziative e l’invito ad altri momenti come pranzi domenicali, pellegrinaggi parrocchiali a santuari mariani, le frequentatissime recite natalizie preparate coi catechisti dalle nostre brave suore, s’intende offrire a tutte le famiglie della parrocchia occasioni di socializzazione e di conoscenza che integrino i momenti formativi e diano sostanza al fatto che educazione alla fede e condivisione della vita sono non separabili. Altro esempio prezioso in questo senso è dato dall’appuntamento dedicato al gioco il sabato pomeriggio nei locali parrocchiali, che grazie alla disponibilità di alcuni catechisti coinvolge diversi ragazzi del catechismo.
Mentre per la formazione dei ragazzi e dei giovani, pur non essendo i gruppi molto numerosi (una quarantina sono i ragazzi di catechismo delle elementari, un’altra ventina i ragazzi delle medie e delle superiori) l’offerta formativa è parecchio strutturata, minore spazio ad oggi siamo riusciti a dare alla fascia delle famiglie che si stanno formando o che hanno bambini piccoli. C’è infatti una certa difficoltà a entrare in contatto con questi adulti “giovani”, che spesso vengono da fuori parrocchia e che incontriamo in genere alla messa domenicale, con passeggini e carrozzine sempre in movimento. Si tratta di coppie che hanno l’esigenza di essere accolte senza poter offrire molti “servizi” alla comunità. 
Un grande sostegno all’azione di catechesi viene dalla presenza e dall’azione di alcune associazioni ecclesiali, di cui si è favorita la crescita in parrocchia negli ultimi anni per il loro porre al centro la formazione nella fede: 
La Parrocchia di S. Giovanni in Monte ospita dal 1994 il Gruppo Scout Bologna 3° appartenente all A.G.E.S.C.I. (Associazione Guide e Scout Cattolici Italiani).
Il gruppo, che conta complessivamente 98 giovani di età compresa tra gli otto ed i ventuno anni, oltre a ventidue educatori e tre religiosi impegnati nella cura della crescita spirituale dei ragazzi, partecipa attivamente ai momenti più significativi della vita della Parrocchia con l’intento di portare il proprio contributo di testimonianza evangelica. 

In base all’età, i giovani sono divisi in Unità caratterizzate da metodi educativi differenti: i lupetti, dagli 8 agli 11 anni, , le guide e gli scout, dagli 11 ai 15 anni, le Scolte e i Rover, dai 16 ai 21.

Ogni tre anni il gruppo scout definisce un Progetto Educativo che individua gli obiettivi comuni ai quali si ispirano tutte le attività del gruppo. Le varie Unità cercano poi di realizzare tali obiettivi con metodologie adeguate alle diverse esigenze nonché alle differenti età dei ragazzi.
In quest’ottica, il gruppo Bologna 3° è attualmente impegnato nell’approfondimento dei temi della Essenzialità, della conoscenza e del rispetto del “diverso”, della promozione della Pace tra i popoli e della scoperta della figura di Cristo.
E’ ben presente inoltre l’Azione Cattolica, che nella nostra parrocchia è in crescita negli ultimi anni e ha un’associazione di 27 aderenti distribuiti in tutte le fascie d’età: acr (2), giovanissimi (3), giovani (7) adulti e famiglie (15).
L’associazione è impegnata a offrire al parroco sostegno e collaborazione nell’azione pastorale e a offrire ai laici della comunità occasioni formative e esperienze di condivisione nella fede: si prende cura in particolare della formazione degli educatori e dei ragazzi , ai quali propone i campi estivi, esercizi spirituali per famiglie e due giorni di spiritualità organizzate a livello diocesano e parrocchiale. Siamo reduci proprio in questi giorni da una bella due giorni parrocchiale a Guzzano per i ragazzi delle medie e superiori e da esercizi spirituali a Fognano a cui hanno partecipato alcune famiglie. 
Le associazioni collaborano poi, ognuna con lo stile di presenza che le è peculiare ad animare le celebrazioni liturgiche domenicali.
Ma la catechesi ha anche altri strumenti, alcuni iscritti da ormai un secolo nella tradizione di questa parrocchia, come il Bollettino parrocchiale, che in un formato agile ma molto curato, consente al parroco di arrivare nelle case della parrocchia ricordando gli appuntamenti della comunità e commentando con uno sguardo di fede fatti e avvenimenti della vita della sociale ed ecclesiale. Sono anche presenti un certo numero di abbonamenti a Bologna Sette di Avvenire, che consentono di conoscere le omelie del Cardinale e rimanere informati sulle notizie riguardanti la comunità diocesana e cittadina, ed è attivo da qualche mese anche il sito Internet della parrocchia. In passato, è stato anche realizzato con mezzi artigianali un piccolo filmato di presentazione della Parrocchia, risultato oltre ogni aspettativa terzo in un concorso nazionale organizzato dalla TV via satellite. 
In conclusione, le molteplici attività richiamate ci fanno dire che nella nostra parrocchia la catechesi è intesa in senso ampio come azione di formazione e educazione della fede delle persone, che coinvolge in primo luogo personalmente i catechisti, all’interno della quale il catechismo ai ragazzi e la preparazione ai sacramenti divengono momenti non a sé stanti ma di costruzione della comunità. 

Giuseppe Bacchi Reggiani


RELAZIONE SULLE  ATTIVITÀ CARITATIVE IN PARROCCHIA

Col termine carità non intendiamo solo l'elemosina, che qualche volta e in certe situazioni saremmo in dovere di elargire, ma qui intendiamo mettere in pratica il consiglio dell'apostolo Paolo ( lettera ai Romani cap.12,9 ) "prendete parte alla gioia di chi gioisce, al pianto di chi piange". 
Sappiamo che in parrocchia vi sono persone povere in particolare anziani soli che si sostengono con la pensione minima, ma ci preme sottolineare il vero disagio di queste persone: la solitudine, l'abbandono la mancanza di rapporti interpersonali, la perdita della fiducia nel prossimo e nel futuro, la mancanza di speranza nella misericordia di Dio.  
È questa, crediamo, la forma di carità più attuale che siamo chiamati a dare al prossimo. 
Per cercare di dare una risposta a queste necessità c'è in parrocchia un gruppo di persone, fra cui due medici, che si è messo a disposizione del parroco per poter aiutare queste persone. 
La nostra chiesa, come del resto in tutte le parrocchie del centro storico, accoglie tutti i giorni i cosiddetti "poveri" che chiedono aiuto; sono persone che non hanno la forza e la volontà di inserirsi nella società, vivono di espedienti la loro quotidianità, certamente la loro "povertà di spirito" ci fa riflettere sulla nostra inadeguatezza ad affrontare queste situazioni, il piccolo aiuto che viene loro fornito non risolve definitivamente il loro disagio, ma cerca solo di evitare che possano ulteriormente peggiorare la loro situazione. 
In due domeniche dell' anno e precisamente in marzo e in novembre, viene organizzato un pranzo per poveri e senza fissa dimora presso la chiesa di San Donato; oltre all' aspetto puramente pratico, dare da mangiare a circa 80 persone, è doveroso sottolineare l'aspetto comunitario di questa iniziativa, infatti oltre al gruppo di 15/20 volontari che si occupano praticamente del pranzo (apparecchiare, cuocere, servire, pulire, lavare e riordinare) c'è un gruppo di circa 30 famiglie coinvolte nel preparare, la settimana precedente, le cose da mangiare.  Questo fa sì che ci sia un coinvolgimento di tutta la parrocchia e consente di mantenere quei rapporti di relazione che sono la base per poter formare una vera comunità cristiana. 
Il gruppo Caritas presente in parrocchia è sensibile alle varie iniziative della diocesi e del vicariato. 
Nei locali della parrocchia opera il gruppo di volontariato "Famiglie Insieme" che si preoccupa di facilitare e sostenere una rete di solidarietà e di mutuo aiuto, favorendo relazioni tra famiglie e persone di etnia e religioni diverse; al mercoledì e al venerdì un folto gruppo di persone cerca lavoro, altre famiglie offrono lavoro come assistenza ad anziani e infermi; due giorni la settimana una cinquantina di stranieri frequenta corsi di italiano organizzati gratuitamente dai volontari; promuove corsi di cucina italiana come strumento di conoscenza reciproca tra stranieri, volontari e parrocchiani. 
Nella nostra parrocchia opera una Conferenza di San Vincenzo intitolata alla Beata Elena Duglioli, in pieno collegamento con le altre conferenze della città; dall' insegnamento di San Vincenzo e della nostra Beata Elena, donna di grande carità e grazia, i componenti della conferenza traggono forza per assistere materialmente e spiritualmente alcune persone anziane, sole, in stato di indigenza, o afflitte da particolari situazioni di disagio fisico e morale; ogni famiglia assistita dalla conferenza viene seguita da una consorella che offre un contributo in denaro, sia pur modesto, in base alla effettiva esigenza della famiglia stessa e un sostegno morale. 
La parrocchia, pur nelle scarse risorse umane presenti, cerca di essere attenta alle necessità dei missionari promuovendo raccolte di offerte nelle giornate indicate dalla diocesi con vendite di torte e altre iniziative simili.
C'è attenzione anche all'accoglienza alla vita con iniziative particolari, come quella di quest'anno, di organizzare in parrocchia un incontro sul tema: "della Vita non si fa mercato" riflessione sul messaggio dei Vescovi italiani; dopo la messa parrocchiale si è svolto in sacrestia un momento accoglienza riservato in particolare alle giovani famiglie presenti in parrocchia con figli da 0 a 5 anni.
E' pure da segnalare l'accoglienza di studentesse presso la casa "San Francesco" di via Castiglione 43; presso la canonica alcuni studenti universitari trovano un ambiente sereno dove, lontani dalle loro case, possono trovare sane amicizie. 
In conclusione Eccellenza non Le chiediamo un voto alle nostre mediocri attività ma una preghiera per poter continuare quel cammino di fede che così bene Gesù Cristo ci indica nel Vangelo.

Giovanni Magagni



IL DISCORSO CONCLUSIVO DI MONS. VECCHI


Qui di seguito abbiamo cercato di riassumere i concetti fondamentali espressi da Mons. Ernesto Vecchi nel suo discorso conclusivo della sua visita pastorale alla nostra parrocchia.
Dopo aver ascoltato attentamente le nostre relazioni sulla catechesi, sulla liturgia e sulle attività caritative della parrocchia, Mons. Ernesto Vecchi, ha voluto esprimere innanzi tutto il suo più vivo ringraziamento a Don Angelo e a tutti i parrocchiani per la bella e festosa accoglienza che gli abbiamo riservato.
Il Vescovo ha poi spiegato il significato della visita pastorale: Egli è venuto come un pastore, per conoscerci, verificare la vita della comunità, esortare e incoraggiare sulla via del vangelo.
Mons. Vecchi ha proseguito affermando che mai come in questo tempo la Chiesa è punto di riferimento anche per chi non è credente e che la pace è innanzitutto la pace che nasce dai nostri cuori e che si manifesta nel volersi bene gli uni gli altri.
Proseguendo nel suo discorso, ha ribadito che nella Chiesa c'è tanto bisogno di laici che si spendano per il Vangelo e che stiano accanto (non di fronte!!) al Vescovo nel far conoscere Gesù; anche la politica è un servizio molto importante e i laici devono rendersi disponibili, ma è importante che siano aperti al confronto con il loro Vescovo anche in questo campo.
In risposta alle nostre relazioni, Mons. Vecchi ha detto che il centro del nostro vivere è l'eucarestia e che quindi facciamo bene a curare sempre con attenzione la liturgia; ha molto valore anche il servizio quotidiano e fedele nella comunità e la ricerca della comunione con i sacerdoti e fra le associazioni ecclesiali. 
Il Vescovo ha in definitiva fatto presente che nella nostra parrocchia ha trovato tante ricchezze: associazioni, liturgia, opere di carità e che dobbiamo essere consapevoli di queste grazie ed essere grati e uniti al nostro parroco Don Angelo.
In risposta alla relazione generale di Don Angelo sullo stato della nostra parrocchia, Mons. Vecchi ci ha fatto capire che è un bene se siamo una parrocchia con una vocazione universitaria, perchè siamo portatori di cultura millenaria e di tradizione religiosa che non deve andare perduta.
Inoltre il Vescovo ha auspicato la presenza in futuro nella parrocchia di S. Giovanni in Monte di ministri istituiti, come accoliti o lettori, invitando chiaramente i parrocchiani a farsi avanti senza esitazione anche in questo ambito.
Il Vescovo ha concluso la sua visita rispondendo con la genuina schiettezza che lo ha sempre contraddistinto a qualche domanda dei parrocchiani che volevano soprattutto dei consigli su come attirare i credenti più “tiepidi”, cioè quelli che pur avendo ricevuto i sacramenti poco o mai frequentano la chiesa:  Mons. Vecchi a riguardo ha affermato che non esistono ricette miracolose, anche perché ad operare non siamo noi ma lo Spirito Santo; il nostro compito è quello di mostrare la nostra fede senza paura e senza vergognarci o nasconderci, sforzandoci di essere accoglienti e non diffidenti verso il prossimo, cercando di far conoscere a tutti i parrocchiani le tante e concrete attività svolte in parrocchia, e soprattutto facendo sempre trasparire al nostro prossimo quella gioia e serenità interiore che solo la presenza di Cristo nei nostri cuori può suscitare.

 

Mons. Ernesto Vecchi (riassunto da Giuseppe e Andrea)            

RIFLESSIONE DOPO LA VISITA ALLE FAMIGLIE 
PER LA BENEDIZIONE PASQUALE


L’ottanta per cento, e forse più, accoglie il parroco e prega con devozione. Un quindici per cento circa non è presente e quindi le porte restano chiuse….forse non hanno ricordato la data della Benedizione. 
Una minima percentuale, forse il cinque per cento, ha dato questa risposta: “non sono credente o appartengo a un’altra religione”.
Ringrazio vivamente quanti hanno risposto positivamente. E’ stato un conforto alla mia fatica di questo lungo peregrinare di casa in casa, di scala in scala. Ho pregato con voi, coi vostri anziani, coi vostri bimbi . Anche questo piccolo segno cristiano può aiutare a vivere più intensamente la nostra fede in Cristo, unico salvatore del mondo. La vostra adesione mi dà a ben sperare che siate sempre solleciti a frequentare la vostra chiesa, a partecipare alla messa domenicale con attenzione e devozione.
Mi avete gentilmente consegnato un’offerta per le attività pastorali della parrocchia e per la manutenzione di questa chiesa, monumento cittadino di notevole importanza. A suo tempo darò esatto conto di quanto raccolto nel consiglio parrocchiale di fine anno.
Cosa debbo dire a coloro che mi hanno lasciata chiusa la porta? Non conosco il motivo della vostra disattenzione e quindi non posso formulare alcun giudizio. Nel notiziario parrocchiale ogni anno mi premuro di indicare che, in caso di impossibilità di essere presenti nell’orario della benedizione, si può concordare con il parroco orari diversi. A coloro che dicono, fortunatamente sono pochi, “la benedizione non mi interessa”, non ho nulla da dire , perchè non mi leggeranno. Non amano il dialogo…non saranno troppo sicuri delle loro idee ?
Don Angelo            

NOTIZIE


- Il parroco è disponibile a portare a casa la santa comunione agli ammalati e agli anziani
  impossibilitati a venire in chiesa (telefono 051-263894).

- Lavori di manutenzione in chiesa: in questi giorni una brava restauratrice ha pulito i

  marmi all’interno della facciata ed ha tolto l’incrostazione, prodotta dal calcare, alle due
  pile dell’acqua santa. Ora queste due acquasantiere appaiono nel loro splendore
  cinquecentesco.

- Proseguono i lavori di ampliamento del museo parrocchiale. Un vivo ringraziamento alla
  famiglia Vittori Venenti che, ha restaurato in memoria della contessa Bianca Vittori
  Venenti il bellissimo portale d’ingresso del 1600 ed ha contribuito alle spese iniziali del
  museo stesso.

-
Presto ritornerà restaurato l’antico Crocifisso dello pseudo Jacopino, opera del XIV
 
secolo.

- In preparazione alla Decennale Eucaristica dell’anno prossimo, abbiamo in animo di
  illuminare la facciata della chiesa. Speriamo in un interessamento del Comune di
  Bologna. Noi intanto abbiamo presentato un progetto, che, se realizzato, giustamente
  metterebbe in risalto uno dei più insigni monumenti della nostra città.

-
11 Maggio, Domenica: festa della Cresima.

-
25 Maggio, Domenica: Messa di prima Comunione.


             

Bollettini Parrocchiali