IL BEL CANTO CI AIUTA A COMPRENDERE MEGLIO LE NOSTRE FESTE


La nostra chiesa, fin dall'antichità fu pensata come luogo del bel canto.
L'Accademia Filarmonica con i suoi celebri maestri lo riteneva adatto per accompagnare le solenni celebrazioni liturgiche con musica splendida.
Nel 1450 i monaci di S.Giovanni in Monte costruirono un organo e, nel 1663 completa- rono, ampliandolo, il già esistente.
Poi i capovolgimenti politici e le innovazioni lasciarono nella dimenticanza questi strumenti artistici, tanto che di quegli organi non è rimasto più nulla. 

Nel 1996 costruimmo un organo meccanico che serve per accompagnare le nostre funzioni liturgiche.
Un ringraziamento a quanti prestano la loro voce, dono dato dal Creatore, per rendere
più viva e partecipata la messa del sabato sera e delle 11 della domenica.
Per Natale sentiremo le belle pastorali natalizie e gli altri canti. 
Nessuno critichi, ma tutti si adoperino per togliere via gli eventuali difetti. 
L'aiuto, la collaborazione è molto più utile della critica.
          Don Angelo

MONS. TOMMASO GHIRELLI VESCOVO DI IMOLA: 
UN DONO DI GRAZIA PER LE NOSTRE COMUNITA'


Il nostro Don Tommaso Ghirelli, dopo gli anni di generoso servizio nella nostra comunità di S. Giovanni in Monte e in diocesi, il 30 novembre sarà consacrato vescovo e ci lascerà per la diocesi di Imola, della quale è stato scelto come Pastore. 
Lieti per questa notizia ma ancora un po' frastornati per questo imminente distacco, abbiamo provato a fargli qualche domanda per cono.scere meglio cosa significa per lui e per la nostra Chiesa il dono ricevuto.


Don Tommaso, anzi Eccellenza, ci può aiutare a capire che cosa rappresenta per la Chiesa la consacrazione di un Vescovo?
 
Per andare al cuore del significato dell'ordinazione episcopale, nella Chiesa ci sono tanti carismi, come ci dice San Paolo, e il Vescovo ha Il carisma della sintesi di tutti i doni presenti nella comunità. 
L'episcopato rappresenta la pienezza del sacramento dell'Ordine, che ho ricevuto tanti anni fa, prima come diacono, che è come essere la mano del Vescovo per il servizio nella chiesa, poi come presbitero, che è come essere il collaboratore del Vescovo, colui che lo
rende presente nella comunità. 

La consacrazione a Vescovo rappresenta un dono spirituale importante non solo per chi la riceve, ma per tutta la Chiesa.

Come ha vissuto questa chiamata, e quali sono stati gli avvenimenti di questi giorni che ricorda in modo particolare?


La notizia di questa elezione mi è arrivata in modo improvviso; senz'altro inaspettato, e ha colto di sorpresa me e tanti che ho sentito. 

La cosa che mi ha fatto più piacere in questi giorni è stato il rendermi conto che questo avvenimento ha rappresentato per alcune persone che mi conoscono da tempo una occasione per riconsiderare il proprio rapporto con Dio e riavvicinarsi spiritualmente al Signore.   Una scoperta che sto facendo è la bellezza del senso di paternità verso i preti che incontrerò a Imola.

Qualche proponimento per l'inizio del ministero episcopale?


Spero di entrare subito in grande comunione non solo con tutti i presbiteri e diaconi, ma anche con tutti i laici che tramite le realtà associative e i movimenti collaborano nella cura pastorale della diocesi. 

Mi impegnerò a fondo per conoscere bene la realtà umana e sociale di Imola, con una
sensibilità particolare, frutto anche della mia esperienza di questi anni, per il mondo del
lavoro e per la realtà socio economica. 
La Chiesa non si interessa solo della dimensione spirituale, e pur senza pensare che il
benessere materiale sia un fine ultimo, si prodiga attivamente perché a ognuno nella
comunità sia assicurato il sostentamento e il lavoro e perché vi sia comunione fra tutti e
una attenzione particolare per i più deboli.

Quali ricordi si porta con sé di questi anni a S. Giovanni in Monte?

Non avendo mai avuto l'esperienza della cura di una parrocchia, devo dire grazie a Don Angelo che chiedendomi di aiutarlo a S. Giovanni in Monte mi ha dato un'occasione preziosa per vivere la vita ordinaria di una comunità parrocchiale e condividere con lui le esigenze e la sensibilità per affrontare le diverse situazioni che caratterizzano questa parrocchia.
Porto con me un ricordo vivo e riconoscente delle tante ricchezze spirituali che ho conosciuto in S. Giovanni in Monte: la devozione alla Beata Elena, la tradizione liturgico musicale di questa chiesa, i ricordi della secolare presenza dei Canonici Lateranensi, la fedeltà dei tanti appuntamenti di catechesi, la bella tradizione di adorazione eucaristica con la processione mensile col Santissimo Sacramento.

L'augurio che ci fa salutandoci?

Vi auguro di cuore di essere consapevoli custodi del patrimonio di doni spirituali che avete ricevuto: ricordo in particolare la presenza delle associazioni laicali, dei catechisti e dei gruppi, la cura con la quale preparate e vivete la tradizione delle Decennali Eucaristiche, la ricchezza rappresentata dalla ospitalità data ai tanti studenti di fuori città che hanno con la loro presenza animato le vostre celebrazioni feriali e allargato la fraternità con le altre comunità ecclesiali.
Il Signore vi benedica e la minore possibilità di incontrarci settimanalmente sia compensata dalla vicinanza spirituale con la quale pregheremo gli uni per gli altri.

 
                               IL PROGRAMMA DEGLI APPUNTAMENTI:


30 NOVEMBRE, sabato ore 16 in cattedrale, il Card. Giacomo Biffi, nostro Arcivescovo,

                              lo consacrerà vescovo, successore degli Apostoli.

 1 DICEMBRE, domenica ore 11 S. E. mons. Tommaso Ghirelli celebrerà nella nostra
                           chiesa la messa episcopale.

15 DICEMBRE, domenica, nel pomeriggio il nuovo vescovo prenderà possesso della
                            nuova diocesi di Imola. Organizzeremo un gruppo di parrocchiani che in
                            pullman accompagnerà il vescovo nella sua nuova sede. 
                            Chi desidera partecipare, si prenoti in sagrestia. (Telefono 051-263894)


LA SCHEDA BIOGRAFICA DEL NUOVO VESCOVO


Vogliamo ripercorrere le tappe più significative della vita e degli incarichi di Monsignor Tommaso Ghirelli fino ad oggi.
2 agosto 1944
Nasce all'ospedale di Forlì primogenito di Clemente e Albertina Maccaferri e nello stesso giorno riceve il Battesimo. Fino al 1960 trascorre la sua giovinezza a Rocca San Casciano frequentando le scuole elementari e medie, partecipando alle attività dell'Azione Cattolica. A Forlì frequenta anche quarta e quinta ginnasio.
1 ottobre 1960
Entra nel seminario S. Cristina Onarmo di Bologna frequentando il liceo e teologia presso il Pontificio Seminario Regionale (1960-1968) nel frattempo compie diverse attività con i compagni di seminario tra cui viaggi di studio in ambienti di lavoro e al Prado di Lione, accompagnando i cappellani di Bologna e Modena nelle fqbbriche.
29 giugno 1969
A Rocca San Casciano viene ordinato sacerdote da Mons. Ravagli. Aveva già ini-
ziato gli studi per la licenza in teologia a Milano.

Con i superiori del seminario inoltre incomincia il ministero negli ambienti delle fabbriche di Casalecchio di Reno. Dopo I'ordinazione viene lasciato a disposizione del seminario Santa Cristina per completare il corso di studi sociali e si iscrive alla Facoltà di Scienze Politiche.
Dal luglio 1970 ogni anno trascorre un servizio di due settimane estive presso alcune case dell'Onarmo di Bologna. Negli anni 1973/74 il seminario viene trasformato in Istituto Santa Cristina per la pastorale del lavoro; continua a collaborare con il Rettore mons. Angelo Magagnoli e a organizzare corsi di formazione sociale e pastorale per preti e laici.
Dopo la laurea in scienze politiche frequenta dal 1977 all'81 i corsi di teologia morale presso l'università del Laterano a Roma e discute la tesi di dottorato su "La liberazione del lavoro nelle Encicliche".
Nel 1983 si incardina nell'Arcidiocesi di Bologna impegnandosi sempre nel mondo del lavoro: Vicario Episcopale per la pastorale del lavoro (1979-1985), delegato diocesano (1985-98), direttore dell'Istituto Santa Cristina, delegato regionale per illavoro (1988) e canonico della Cattedrale.
Nel 1990 diventa direttore della scuola Diocesana di formazione all'impegno sociale e politico.
Nel 1998 il Card.Biffi lo nomina vicario episcopale per l'animazione delle realtà temporali. Il 18 ottobre 2002 viene ufficializzata la sua nomina Episcopale.


COME ACQUA IN UNA CREPA
Riflessioni di uno studente universitario

Tra i molteplici spunti di riflessione che può offrire la questione dell'inserimento del Cristiano  come parte viva del tessuto sociale, uno tra i più interessanti, e forse dei meno battuti, è certamente quello di come far parte di una realtà importante e delicata come quella universitaria portando testimonianza della nostra Fede.
In quanto smdente di Ingegneria posso apportare alla questione il mio personale contributo che vede però arricchirsi lo scenario di sfumature, mano a mano che altre persone mi raccontano la loro esperienza...
Molto spesso una realtà grande e variegata come quella dell'Università bolognese tende infatti ad essere dispersiva, ed in taluni casi spersonalizzante, come si sono certamente trovati a pensare coloro che frequentano le facoltà più affollate.
Ecco quindi che è lasciato alla buona volontà dei singoli il riportare ad una dimensione più personale e diretta l'intreccio di relazioni tra le persone, che possono essere inoltre rilette sotto una nuova e più profonda ottica se arricchite dall' insegnamento del Vangelo.
Le occasioni per far sì che questo accada non mancano di certo; il più delle volte è solo necessario un po' di spirito di osservazione e di iniziativa per vederle.
Parlando delle mie esperienze dirette non posso far a meno di menzionare come evento ideale le numerose celebrazioni prefestive che col trascorrere dei mesi accompagnano l'anno accademico fornendo un'occasione ideale per aggregarsi e sentirsi parte di una comunità che a dispetto di qualche pessimista stupisce ogni volta per estensione e partecipazione.
Sto pensando alle Messe universitarie in occasione delle festività natalizie e pasquali ad esempio, in occasione delle quali non vi è solo la partecipazione di un grande numero di studenti, ma anche il contributo di coloro che si incaricano di collaborare alla Liturgia, chi scrivendo le intenzioni, chi come noi ragazzi della Parrocchia di S. Giovanni in Monte e degli altri collegi studenteschi di Bologna scegliendo e preparando i canti che accompagnano le Celebrazioni, chi allargando il cerchio con un semplice passaparola.
Ma è anche al di fuori delle chiese che possiamo e dobbiamo fare qualcosa perchè la nostra testimonianza resti visibile: rendendo innanzitutto condivisibile e manifesta quella che dovrebbe essere una caratteristica inscindibile dall'ideale cristiano, e cioè la gioia.
L'essere portatori di speranza e serenità è infatti un dovere che non riconosce confini fisici ne culturali: se siamo accoglienti, attenti ai bisogni di chi ci sta vicino, servizievoli, impegnati in ciò che facciamo, allora saremo pronti ad evangelizzare e a condividere la nostra esperienza con gli altri. 
Solo allora potremo essere certi di riuscire a comunicare davvero un qualcosa di importan
te a chi ci circonda, solo allora ci accorgeremo che non vi è realtà in cui non possiamo far sì che attecchiscano le radici dell'ideale cristiano di fratellanza e comunione. 
Il Cristiano infatti non può essere una persona triste: Nietzsche stesso si stupiva di vedere
dei credenti dall'aria depressa: come è possibile, si chiedeva infatti, che colui che sa di essere amato e salvato da Dio possa essere una persona scura in volto?
E questa gioia, che non va certo intesa come inclinazione alla "baldoria", si può esprimere in tutti i modi in cui la nostra fantasia, ed il nostro temperamento ci suggeriscono.
Tutti noi abbiamo difatti la possibilità di mostrare agli altri un carattere positivo, un'inclinazione al dialogo ed al rispetto e nello stesso tempo fermezza nel sostenere le nostre opinioni ed i principi che consideriamo importanti per noi stessi e per tutto ciò che ci circonda.
Ecco che quindi, a prescindere dal contesto in cui ci troviamo, non esisterà una pietra tanto dura da non presentare una crepa in cui penetrare come acqua piovana. 
Starà poi solo a noi scegliere se essere acqua stagnante o acqua per far rifiorire i deserti.

Marco Rossi


SOSTEGNO ECONOMICO AI SACERDOTI


Si avvicina la fine dell'anno.  si avvicina l'Avvento; tempo di preparazione alla venuta di Gesù annunziato dai profeti e dai pastori.
E' il tempo propizio per aiutare economicamente i nostri pastori.
E' dovere di ogni battezzato offrire il proprio aiuto economico ai sacerdoti: "ogni lavoratore ha diritto alla sua mercede" dice il Signore.
Offriamo con generosità il denaro che serve per annunciare la Lieta Notizia del Regno mediante donazioni all'Istituto per il Sostentamento del Clero.
L'Istituto provvederà a distribuire equamente, mediante parametri a punteggio, le offerte proprio ai sacerdoti più poveri in modo che tutti abbiano "la giusta mercede".
In parrocchia potrete trovare nei "campanilini" le istruzioni per fare le offerte che, come è noto, sono deducibili dalla dichiarazione dei redditi.

Daniele Falavigna


AVVENTO E SANTO NATALE: 
ORARIO DELLE CELEBRAZIONI LITURGICHE


 
In occasione del S. Natale e nel periodo della Esposizione del SS. Sacramento, detto delle «Quarantore» nella nostra parrocchia siamo soliti chiedere a tutti i parrocchiani un'offerta per la manutenzione della nostra chiesa.
La monumentale costruzione, il servizio per la buona conservazione di tutti gli oggetti, quadri, ecc., il servizio per il culto in chiesa, tutto pesa sulla nostra comunità.
Soltanto le vostre offerte ci aiutano a sopportare le spese. 

Debbo ringraziare quanti fino a questo momento hanno generosamente dato. 
I loro nomi sono scritti in Cielo.
Noi doverosamente li abbiamo scritti nel libro che teniamo sempre a disposizione di tutti in Sagrestia. 

Ringrazio pure i parrocchiani che generosamente aiutano a portare i bollettini nelle case.
 
           

 Agli ammalati, agli anziani, che sono impossibilitati ad uscire, il parroco ben volentieri è disponibile per portare la comunione nelle case. 
(avvertire anche telefonicamente: 051-263894).

I nuovi parrocchiani faranno cosa gradita se vorranno presentarsi in parrocchia al parroco per dare avviso della loro venuta in S. Giovanni in Monte.

Il venerdì, 29 novembre: Consiglio parrocchiale. Si parlerà della visita pastorale (2003) e della ormai vicina Decennale Eucaristica (2004).

Bollettini Parrocchiali