San Lorenzo diacono e martire (festa 10 agosto)
Lorenzo, diacono della Chiesa romana; subì il martirio nella persecuzione di Valeriano (258), quattro giorni dopo il papa Sisto II e i quattro altri diaconi suoi colleghi. Una tradizione, raccolta da sant'Ambrogio, narra che Lorenzo sarebbe stato bruciato su una graticola e poi decapitato per aver trasgredito la legge fiscale che imponeva di consegnare i supposti tesori della Chiesa. Lorenzo avrebbe radunato i poveri e i malati e li avrebbe presentati al giudice, dicendo: «Ecco i tesori della Chiesa». Il suo corpo fu deposto nella catacomba di Campo Verano, sulla via Tiburtina e sul luogo sorse in seguito una splendida basilica. «I flagelli del carnefice, le fiamme, i tormenti, le catene solo la fede di Lorenzo ha potuto vincerli. Damaso, supplice, colma di doni l'altare, rapito per i meriti del glorioso martire» (Epitaffio di papa Damaso).
Fino al secolo 19°la sua festa era di precetto e il suo nome rimane inserito nel Canone romano. I più illustri Padri della Chiesa lo hanno ricordato con speciale eloquenza.
San Massimo di Torino afferma che tutta la Chiesa si riuniva come in un sol coro per proclamare il suo trionfo e rendergli l'omaggio della propria venerazione, tanto che, dopo la festa dei santi apostoli Pietro e Paolo, quella di san Lorenzo era la più solenne dell'antica liturgia romana, e la sola città di Roma gli dedicò ben 34 chiese.
Lorenzo ha imitato Cristo diventando, come lui, un chicco di grano caduto in terra per amore: per questo ha prodotto molto frutto (Vangelo).
Nella II lettura della Liturgia delle Ore sant'Agostino lo ricorda dicendo: «Oggi la Chiesa di Roma celebra il giorno del trionfo di Lorenzo, giorno in cui egli rigettò il mondo dal male. Lo calpestò quando incrudeliva rabbiosamente contro di lui e lo disprezzò quando lo allettava con le sue lusinghe...
San Lorenzo era diacono della chiesa di Roma. Ivi era ministro del sangue di Cristo e là, per il nome di Cristo versò il suo sangue.
L'apostolo Giovanni aveva detto: «Come Cristo ha dato la sua vita per noi, così noi dobbiamo dare la vita per i fratelli» (1 Gv 3,16).
Lorenzo ha ben compreso tutto questo. L'ha compreso e messo in pratica. E davvero contraccambiò quanto aveva ricevuto. Amò Cristo nella sua vita, lo imitò nella sua morte».
Sant'Agostino, continuando il ricordo di san Lorenzo, dice: «Anche noi, fratelli, se davvero amiamo, imitiamo. Non potremmo, infatti, dare in cambio un frutto più squisito del nostro amore di quello consistente nell'imitazione di Cristo, che «patì per noi, lasciandoci un esempio, perché ne seguiamo le orme» ( 1 Pt 2, 21).
Preghiera: O Dio, che hai comunicato l'ardore dell'amore al diacono san Lorenzo e lo hai reso fedele nel servire la comunità e glorioso nei martirio, fa' che il tuo popolo segua i suoi insegnamenti e lo imiti nell'amore di Cristo e dei fratelli.
Per Cristo nostro Signore
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