Chiesa parrocchiale di S.Maria dell’Itria
Il titolo Odigitria è uno dei più antichi dato alla
madonna. Esso è di origine greca e significa “Colei che indica la via
“.La chiesa fu fondata nell’ ultimo ventennio del cinquecento.Dai
documenti dell’ archivio vicariale di Aci risulta che l’ 11 xbre 1597
era aperta al pubblico culto e il 28 aprile 1621 fu concessa per breve
pontificio settennale, l’indulgenza plenaria ai fedeli che la visitavano
il martedì dopo Pentecoste anniversario della definizione dogmatica, nel
concilio di Efeso, della Divina Maternità di Maria. Venne ampliata,
occupando un tratto della piazzetta adiacente, negli anni 1670-1671.
Demolita dal terremoto del 1693 fu sostituita provvisoriamente da una
baracca e in novembre dello stesso anno Mons. Andrea Riggio la dichiara
sacramentale coadiutrice del Duomo, ordinando, il 25 ottobre 1694, che
fosse riedificata la nuova chiesa. Mons. Salvatore Ventimiglia, il 6
aprile 1763, unì alla cappellania di questa chiesa il beneficio semplice
istituito il 3 novembre 1693 da Mons. Riggio nel Santuario di Loreto e
nominò cappellano curato di Odigitria il piissimo Sac. Giuseppe Valerio
che nello spazio di 14 anni completò l’edificio col contributo delle
offerte dei fedeli, impiegandovi anche i suoi capitali. I quadri di S.M.
Odigitria, di San Liborio, del Buon Pastore e di San Francesco di Sales
sono di Alessandro Vasta. La Pietà è un’opera scadente di Pietro Paolo
Vasta che si dice di essere stata dipinta in una notte. Il quadro dell’
Epifania è opera del palermitano Giuseppe Platania dipinta nel 1840. I
quadri ovali di S. Venera, S. Teresa, S. Filippo Neri e San Alfonzo dei
Liguori furono dipinti per commissione del curato Giuseppe Mauro Riggio,
dal pittore Giuseppe Rapisardi. La detta chiesa fu dichiarata parrocchiale
nel 1922.